Kombank Arena di Belgrado ore 18.00 di venerdì 18 maggio 2018: la prima palla a due delle Final Four di questa stagione di Euroleague verrà alzata tra i due lunghi di Fenerbahce Dogus Istambul – squadra Campione in carica – e Zalgiris Kaunas. Turchi contro lituani. Zelimir Obradovic contro Sarunas Jasikievicius che fu suo allievo al Panathinakos quando l’allenatore serbo mieteva successi in Grecia ed in Europa.
Una conferma, il Fener, una sorpresa – relativa secondo molti addetti ai lavori – lo Zalgiris plasmata da chi è stato uno dei più forti playmaker d’Europa di sempre, ed è il miglior allenatore giovane del Continente. Non a caso, sempre riprendendo il concetto dell’allievo Jasikievicus che si ispira al maestro Obradovic, una squadra che gioca insieme e dove ogni singolo giocatore deve solo e necessariamente mettersi al servizio di tutti i suoi compagni, del gruppo. Sarà banale dirlo ma nelle squadre di Obradovic per quanto si possa essere dei fenomeni nessuno è autorizzato a sentirsi più importante di un altro.
E che sia una filosofia vincente lo dimostrano le innumerevoli ed innumerabili vittorie del coach nato a Čačak, al centro della Serbia nel marzo del’62: bastano le nove Coppe dei Campioni o Eurolegue? Sì, direi di sì.
Gli arrivi al Fener di Guler, Wannamaker, Guduric, Thompson e Melli in questa stagione ha un pò cambiato la fisionomia del gioco dei campioni d’Europa ma la struttura è rimasta la stessa. Perché le menti pensanti del gioco sono rimaste invariate: Sloukas e Datome. Che con gli innesti nuovi hanno avuto maggiori soluzioni per esprimere la loro fantasia e probabilmente anche più forza fisica da spendere in mezzo al campo. Su tutti Melli, grande difensore anche sui giocatori di taglia media che ha risolto diverse situazioni complicate durante l’annata. Che partita con molti problemi è finita in gloria. Il sistema di gioco di Obradovic è molto collaudato e condiviso da tutti i giocatori: c’è spazio per tutti in attacco come in difesa e quindi tutti si sbattono per portare a casa il risultato.
Lo Zalgiris ha un sistema di gioco molto simile come detto: ognuno deve fare assolutamente il suo per aiutare la squadra. Ed ognuno sa perfettamente qual’è il suo compito. Il coach pretende che ognuno lo svolga al meglio. Su queste convinzioni ha messo in piedi un modo di giocare in attacco nel quale non si fa mai lo stesso gioco con troppa ripetitività ma si alterna l’isolamento ad azioni nelle quali tutti toccano la palla prima di trovare un tiro, che spesso è un buon tiro perché la difesa avversaria ha dovuto faticare molto. Non solo durante la partita proprio la difesa avversaria non ha mai tempo di assestarsi ed adattarsi al gioco lituano perché cambia in continuazione. Inoltre non c’è una stella da “battezzare” ma, come detto più volte, tutti devono fare punti. Anche se Pangos e Davies son sembrati quelli più portati ad assumersi certe responsabilità.
Pronostico: Fenerbahce. Ma vincesse lo Zalgiris la sorpresa non sarebbe scandalosa.
Qui gli highlights delle due partite della regular season.