La XL EXTRALIGHT® ha vinto. Sì, il tabellone luminoso ha detto una cosa diversa, ha detto che la Alma Trieste si è presa la partita, vincendo con pieno merito al PalaSavelli e conquistandosi così l’accesso alle semifinali. Ma quando un palasport intero, gremito come mai nel corso della stagione, si alza in piedi e scende alle balaustre per ringraziare squadra e staff significa che anche la Poderosa il suo campionato lo ha vinto comunque. Fino all’ultimo secondo di gara 4 la squadra di coach Ceccarelli ha messo sul campo ogni stilla di energia, ogni grammo di forza, ogni goccia di talento per andare oltre i propri limiti una volta di più e provare a regalarsi una gara 5 che, per quanto fatto vedere nella serie, avrebbe sicuramente meritato. Ma non è questo il momento del rammarico. Questo è il momento dell’orgoglio, della consapevolezza del compimento di un percorso fantastico al punto da renderlo difficile da ripetere.
Davide ci ha provato ancora una volta a mettere al tappeto Golia, come gli era riuscito due giorni fa, come quasi gli era riuscito nel nefasto finale di gara 2. E non è mancato molto a che il pullman per Trieste riaccendesse i motori. I gialloblu hanno inseguito per tuti i 40’, dando l’impressione nel primo scorcio di partita di aver esaurito la benzina. Trieste, infatti, pur priva di Fernandez (acciaccato ed escluso dai 12 da coach Dalmasson) e con Da Ros a partire dalla panca per dei problemi muscolari, sembrava averne troppa per una XL EXTRALIGHT® troppo scarica per essere vera. Con Corbett, Powell ed Amoroso praticamente nulli, sembra una lenta agonia quella cui è destinata la squadra gialloblu, che lentamente scivola fino al -16 (22-38 al 13’). Sul punto di crollare, ancora una volta, è l’orgoglio a ridare impeto ai veregrensi: una tripla di un Campogrande uomo ovunque, un’altra del capitano, un guizzo di un Rivali che per l’ennesima volta sale di tono quando la posta in gioco diventa pesante significano “solo” -10 all’intervallo lungo (30-40). Un affare per quanto visto fin lì.
Ma abbandonare in maniera così mesta una stagione del genere non sarebbe da Poderosa. “Refuse to lose”, lo chiamano gli americani. E allora i ragazzi decidono di volere scrivere un finale diverso, un finale che sia degno di quanto fatto in un percorso lungo nove mesi. È il pistolero a suonare la carica: d’improvviso Corbett prende fuoco, l’urlo del PalaSavelli fa vacillare l’Alma, aggrappata a un maestoso Da Ros per resistere alla mareggiata giallobli del terzo quarto e quando il Pistolero infila la tripla del -3 (44-47 al 25’) Trieste inizia a rivedere i fantasmi. Manca solo la forza di dare la zampata dell’aggancio, ma ora tutta Porta San Giorgio ci crede. Gli ultimi 10’ sono una battaglia di nervi, tra fischi contestati e canestri che arrivano col contagocce. I giuliesi riordinano le idee e con Bowers firmano un +9 che sembra rassicurante con meno di 3’ da giocare (57-66).
Ma la Poderosa ha altri piani, con Powell, Rivali e Corbett ha la forza di ricucire fino al nuovo -3 (65-68 con meno di 1’ da giocare). Con una trentina di secondi da giocare, Mussini ha la palla per uccidere la partita, un infinito Rivali va un soffio dal rubargliela e nella contesa la palla schizza fuori. Per l’arbitro ultimo tocco del Professore gialloblu, fischio che lascia più di un dubbio ma che, soprattutto, ridà una nuova chance a Trieste. Bowers subisce il fallo e fa il minimo indispensabile (1/2 dalla lunetta, 65-69) con 20” sul cronometro, Corbett non riesce a dare ancora una flebile speranza col canestro del -2, ma non ci sono fischi, non c’è delusione. La stagione è finita, ma la testa è alta e guarda riconoscente a quei volti che strada facendo sono diventati amici: prima curiosi, poi sostenitori, infine tifosi. Finisce in tripudio per Trieste, che sulla strada verso la Serie A trova ora l’ostacolo Treviso. Finisce in tripudio per la Poderosa, che il suo obiettivo l’ha comunque centrato.
Sala Stampa
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XL Extralight Poderosa – Alma Trieste 65-71
Parziali: 8-19; 22-21; 22-16; 13-15