Questa sera alla BLM Arena di Trento Dolomiti Energia Trentino ed EA7 Milano si giocano la quarta gara della finale scudetto 2018. Milano conduce 2 ad 1 nella serie e dovrà aver rimesso a posto in 48 ore tutto quello che non è andato sabato sera.
Ripartiamo anche noi, in sede di presentazione di questa gara 4, da quello che il nostro Lorenzo Peretti, ha descritto essere state le chiavi della vittoria di Trento in gara 3, 72 a 65: “un’altra prova di grande intensità (di Trento), scappando nel terzo quarto dopo aver superato le paure iniziali. Chiara la differenza a rimbalzo, 46-34, e nelle palle perse, 11-16, una delle basi su cui Trento costruisce la vittoria”. Qui l’intero post di Peretti
Dunque per Trento la difesa che ha tenuto ben al di sotto dei 70 punti addirittura Milano, la super prova del duo Sutton-Hogue ed il supporto del suo pubblico. Per Milano la capacità di essere grande e la più forte per più di due partite di seguito ed a prescindere da “quel che viene concesso” che è l’inascoltabile scusa messa in campo dal suo allenatore dopo la sconfitta di sabato sera.
Ojars Silins (Ala Dolomiti Energia Trentino): «Per una partita importante come gara-4 ci serve più che mai il nostro gioco, il nostro miglior gioco: dobbiamo riprendere subito il discorso interrotto in gara-3, cominciando il match subito intensi ed aggressivi. Il pubblico di Trento ci fa sentire bene, ci carica, alimenta le riserve di energia fisica e mentale di cui necessitiamo per il tipo di pallacanestro che esprimiamo. I piccoli aggiustamenti che abbiamo apportato dopo gara-2 hanno dato buoni frutti, anche perché ci siamo fatti trovare tutti pronti fin dal primo istante: determinati a rimbalzo, attivi in difesa, coinvolti e altruisti in attacco. La stanchezza? Giocare con questi ritmi fa parte dei playoff, entrambe le squadre hanno tante partite nelle gambe e sappiamo quanto sia importante recuperare le energie fra un match e l’altro».
Vincenzo Cavazzana (Assistant Coach Dolomiti Energia Trentino): «Per mettere in difficoltà Milano dobbiamo giocare con la stessa intensità messa in campo in gara-3: contro una squadra attrezzata come l’Olimpia non ci si può permettere il minimo calo, noi dovremo essere più cinici all’interno dei 40′ per provare a consolidare i nostri break positivi. In questa serie anche dalle sconfitte abbiamo saputo trarre insegnamenti importanti, siamo riusciti a crescere partita dopo partita: la lotta a rimbalzo è sicuramente una delle chiavi di queste sfide, sarà fondamentale riuscire ad avere la meglio e a controllare i ritmi della partita».
Simone Pianigiani (Coach dell’EA7 Milano) riparte dalla terza frazione di gara 3, quella nella quale Trento ha fatto il break poi decisivo:”Di certo non siamo stati bravi in avvio di terzo quarto perché a dispetto di una partita diversa dalle prime eravamo sotto di 4 a metà gara quindi potevamo farcela lo stesso. La differenza di tiri liberi 30 a 10 ci ha penalizzato. Noi dobbiamo essere pronti ad eliminare questa differenza, la stessa che Milano subì un anno contro lo stesso avversario. Vuol dire che non abbiamo allargato abbastanza il campo ad esempio ma di sicuro non è stata una partita in cui una squadra è normale che abbia tirato zero liberi in un tempo e l’altra non sia andata in bonus in nessuno dei due quarti iniziali. Avevo detto dopo gara 2 che sarebbe cambiato tutto qui, che Sutton e Hogue in casa possono produrre di più e di più è concesso, e il risultato è stato questo. 30 liberi loro, 10 noi. Così non si può vincere. Lo dico perché dobbiamo fare meglio da questo punto di vista se vogliamo vincerne una a Trento. Resta il fatto che dobbiamo appunto vincere fuori casa: il vantaggio attuale non è ancora nulla”.