Se dolorosamente “bello” è stato dare l’arrivederci a Gianluca Lulli, giunto alla fine di un ciclo durato ben 5 anni come head coach a Palestrina, anni nei quali il team preneste ha potuto gioire come difficilmente accaduto nel passato di vittorie continue ma senza mai approdare in A2 o vincere la Coppa Italia, ovvio che forte fosse la curiosità di sapere chi avrebbe potuto sostituirlo, visto appunto il bagaglio umano, tecnico e professionale che l’enfant du pais portava con sé.
E la risposta è giunta stamane: ecco l’annuncio ufficiale dell’ingaggio di coach Francesco Ponticiello come capo allenatore per la prossima stagione di Serie B. Difficile poter trovare di meglio a queste latitudini dunque perché l’esperienza quasi trentennale, con gli ultimi venti anni spesi tra B1 e A2, lo rendono uno degli allenatori maggiormente appetiti in questa categoria. Nella sua ultima esperienza a Napoli inoltre ha inanellato il double Coppa Italia-Promozione, raccogliendo meritatamente il premio come miglior allenatore stagionale.
Una vita passata sui legni d’Italia, centinaia di gare vinte con la perla della vera e propria impresa sfiorata a Cefalù nel 2001 portando a sorpresa la squadra siciliana a giocarsi l’accesso per la Serie A2. Per il resto Napoli dicevamo, Reggio Calabria e Caserta per non dimenticare anche Matera nella quale è stato spesso l’allenatore a cui rivolgersi anche nei momenti difficili.
Un uomo dunque vecchio stampo ma anche un allenatore che ama dare lustro ai giovani e che propone un basket frizzante ma anche remunerativa, ecco qui la sua prima intervista da capo allenatore della Pallacanestro Palestrina:
Ponticiello e Palestrina, un legame che farà parlare per il valore dell’allenatore e per la scelta di una piazza spesso affrontata e che ora doveva scegliere una nuova guida.
“Avversari a fasi alterne già dall’autunno 2005, in una Coppa Italia credo, per l’ampiezza di frequentazione Palestrina è divenuto un tema a me noto. Avversari di sfide sempre corrette e con stima reciproca mostrata tra figure tecniche e societarie, ora si presenta l’occasione di vivere questo contesto da protagonista. Le mie motivazioni sono ampie avvicinandomi a un percorso tecnico chiaro, frutto di tanti piccoli passi in avanti di anno in anno, a cui avrò l’onore di contribuire. Ci tengo a sottolineare i meriti avuti da Gianluca Lulli nella costruzione di questa identità tecnica, un patrimonio importante che ha lasciato in eredità e ora dovrò proseguire questo lavoro. Due anni di finali non sono un risultato da poco”.
In quello che sarà il tuo lavoro tecnico quali saranno gli aspetti che senti maggiormente tuoi e che vorrai vedere applicati nel progetto pensato con la società?
“Il mio pensiero si caratterizza per due aspetti principali: la fase difensiva e il passarsi la palla, che nel mio modo di vedere non sono propriamente degli aspetti tecnici quanto due fattori che aiutano una squadra a stare insieme, in armonia, scegliendo il terminale giusto in ogni azione. In sostanza la differenza tra una squadra e una non-squadra. Inoltre è per me fondamentale il rapporto di simbiosi tra squadra e allenatore, affinché essi non dipendano dal sottoscritto ma portino in campo i frutti dell’allenamento settimanale in un processo di crescita individuale e corale, nell’ottica della costruzione del gioco.”
Con Caserta, Reggio Calabria e Napoli, la prossima B potrebbe essere uno dei campionati più competitivi degli ultimi tempi. Molto distanti dal via ma la sensazione è questa?
“Si prospetta una sorta di A2 Plus, come ben evidenziato ci saranno probabilmente tre contesti con forti motivazioni di tornare in categorie a loro consone. A Napoli ero tornato dopo molti anni a vivere un campionato di B e anche questa stagione ho avuto modo di osservare delle gare potendo esprimere valutazioni sul livello tecnico. Devo ammettere di aver visto parecchie squadre attrezzate, di quelle ben allenate e non magari frutto dell’estro di qualche giocatore, quindi in definitiva già le ultime due stagioni penso fossero abbastanza impegnative. Con i consueti discorsi su gironi e squadre più o meno competitive che spesso vengono disattesi. Ora potremmo osservare una decisa impennata, sarà un torneo da “elmetto” in testa, nel quale Palestrina incontrerà molte sfide difficili ma da parte nostra crediamo che sarà difficile anche per gli avversari giocarsela con Palestrina. ”
Dopo Barsanti e Visnjic, un altro pezzo di Napoli che passa a Palestrina dopo la finale. Ricordi da avversario di un team che forse non avresti pensato di allenare da lì a poco.
“Ero al primo anno di quello che poteva essere un ciclo, anche se di recente avevo avuto esperienze brevi rispetto magari ai tempi di Sant’Antimo o Matera. Ricordo con nitidezza il calore a Palestrina, sebbene fossi protagonista sull’altra sponda e non avrei immaginato di ritrovarmi a breve sulla panchina arancio verde, quella sensazione mi era arrivata ugualmente. Partecipazione, attenzione, sano agonismo, non si può rimanere estranei al “Pa-Pa-Palestrina” che ti entra nella testa, tanto che ultimamente ascoltando “Sono così Indie” degli Stato Sociale scherzando mi è venuto il dubbio che il ritornello fosse nato proprio dal coro!”
Redazione All-Around.net – Ufficio stampa Pallacanestro Palestrina