E’ stato al momento il passaggio più clamoroso avvenuto nel basket-mercato di questi giorni, non per mancare di rispetto ai vari Della Valle & Co. ma Carlos Delfino, con tutto quanto possa significare il suo passato ma soprattutto il futuro nel club gialloblu, non ha eguali come carisma e potenzialità a lui annesse.
Appena arrivato nel capoluogo piemontese ieri, mercoledì 11 luglio per svolgere i primi riti del caso, Carlos Delfino ha rilasciato le sue prime parole in maglia FIAT Torino, mancando ancora diversi giorni all’inizio del ritiro precampionato per una stagione che si preannuncia esaltante per tanti, tantissimi motivi.
“Beh sì, è per me questa un’opportunità molto importante – esordisce Carlos Delfino – e non vedo l’ora di iniziare a dare il mio contributo ad una Società che punta al miglioramento costante come la Fiat Torino. Nel complesso direi un impegno molto stimolante. Farò di tutto per essere all’altezza delle aspettative e mi sento pronto. Negli ultimi mesi mi sono allenato regolarmente alla Virtus e le risposte sono state positive”.
Quindi una scelta non casuale ma ben ponderata quella di Carlos Delfino…Compreso l’arrivo di un certo Larry Brown:
“Ho avuto anche altre proposte ma non sono andate a buon fine o per mancanza degli stessi stimoli o per differente livello rispetto a quello che caratterizza Torino, realtà che lo scorso anno è stata capace di conquistare un trofeo di valore come la Coppa Italia e ha fatto bene in EuroCup. Indubbio che la conoscenza con il coach Larry Brown abbia influito sulla mia decisione. Un allenatore che è stato molto importante nella mia carriera e che mi ha insegnato molto, sia dentro che fuori dal campo. Con lo stesso, quando giocavo in NBA, mi confrontavo spesso anche quando vestivo maglie diverse rispetto a quelle delle squadre da lui guidate”.
Un lottatore ed un gran lavoratore, secondo Carlos Delfino questa resta e rimane il suo segreto:
“Sono sempre stato un lottatore e un lavoratore. Continuerò ad esserlo forte del fatto che profondere impegno e sudore accanto e con chi conosci è decisamente meglio. Dovrò essere io ad adattarmi al basket europeo, tornare alla scuola che mi ha formato. Un po’ come facevo in Nazionale quando giocavo negli States”.
Ovviamente non si può fare a meno di parlare del suo glorioso passato, qual’è stato il miglior anno di Carlos Delfino:
“Sicuramente l’ultimo giocato in NBA, quello della maturazione, ritengo le stagioni migliori per un giocatore quelle che vanno dai suoi 29 ai 31 anni, con molti giovani di talento che facevano parte del roster, a Houston. Rimpianti? Non direi, ho vissuto il mio sogno di bambino di giocare in NBA e a non tutti capita nella vita”.
Per Carlos Delfino cosa è cambiato in questi anni nel basket?
“Il basket rimane il basket, al di là delle stagioni. Quando arrivai in Italia tanti anni fa ero 17enne ed affamato, con una grandissima voglia di giocare. Ho certo acquisito esperienza ma la voglia di entrare in campo e dare il mio contributo è rimasta immutata, gli stimoli e le pulsioni le stesse”.
Carlos Delfino vestirà la maglia numero 10:
“Per gli argentini una casacca particolare, che sa anche di cabala e magia, con un significato anche un po’ mistico”.
Ora lo aspettiamo in campo, nel vederlo dettare tempi, ritmi e canestri ai compagni, In Bocca e Benvenido!!