Brutta, brutta Italbasket U20F che 24 ore dopo l’altra brutta partita persa sabato in semifinale vs la Serbia, si ripete in negativo consegnando la gara anche alle olandesi che ringraziano e portano a casa un risultato per loro storico. Vincono le avversarie dell’Italbasket dunque per 65-60 un match che, esattamente come ieri vs la Serbia, l’Italbasket di coach Orlandi conducono sino al primo intervallo lungo per poi cedere, progressivamente ma senza crollare di schianto, senza avere la sagacia e la capacità di leggere al meglio le contromosse delle orange.
Nello sport, nel suo spirito essenziale, si da sempre tutto e si accetta la vittoria e la sconfitta. Bene, è chiaro che alle ragazze, a tutte loro, vada un grosso applauso per una cavalcata immacolata sino alle semifinali di ieri, 5 vittorie su 5 gare. Ma le due gare alle quali abbiamo assistito, vs la Serbia ed oggi vs l’Olanda, lasciano un amaro misto alla certezza che fra di loro ci siano elementi di provato valore ma ancora poco “convincenti” a certi livelli.
Ad esempio, è abbastanza inusuale che si possa vincere tirando vs la Serbia il 32% da due e vs l’Olanda il 37%, specie quando la tua squadra vanta una batteria di giocatrici “lunghe” presenti e forti come mai avute probabilmente negli ultimi 10 anni. Questo dato è il dato che alla fine condanna alla medaglia di legno l’Italbasket U20F e nonostante Olbis Andrè, Valeria Trucco e Lorela Cubaj ci abbiano messo il massimo, purtroppo vale a poco tutto quanto fatto sino a quel punto: vince alla fine chi la mette dentro e non chi s’impegna di più.
Troppi errori al tiro da sotto quindi, con errori tecnici marchiani per le “lunghe”: la ricerca del ferro al tiro dentro l’area, ad esempio, quando sarebbe più logico appoggiarsi al tabellone. Ma non solo da parte delle 3 ragazze sopra citate ci sono stati questi errori, anche da parte di Martina Fassina che, ad esempio, ieri vs la Serbia nonostante abbia chiuso in doppia cifra il suo score (11 p.ti, oggi 13 vs l’Olanda), ha collezionato uno 0/4 al ferro da mani nei capelli, specie l’ultimo tiro, spentosi sul primo ferro da dentro l’area che avrebbe potuto dare la vittoria senza overtime. Ma non vogliamo buttare la croce addosso alla Lupa di San Martino, comunque una delle Top scorer in questo campionato, troppe volte però le Azzurre hanno difettato di confidenza attaccando il ferro avversario, anche nelle ottime 5 W su 5, anche Francesca Parmesani che non è certamente “piccola” a balbettato davanti al ferro, o come Costanza Verona o le sorelline tutto gas Togliani.
Il tiro da tre invece, come spesso capita, è stata la tomba delle due gare se non va dentro. Contro l’Olanda 3/12 totale con Beatrice Del Pero, vs la Serbia quasi perfetta, oggi con un mortificante 0/3. Ed i liberi sono stati una vera iattura: anche oggi vs l’Olanda 64,7%…Ancora meglio rispetto al terrificante 58% vs la Serbia.
Ed a questo punto purtroppo tocca anche evidenziare, specialmente anche questa sera, alcune scelte non certo condivisibili fatte da Sandro Orlandi: difese a zona chiamate in momenti poco opportuni con serbe ed olandesi ormai quasi in ritmo dalla lunga; ricorso un pò eccessivo al tiro dalla lunga quando hai una batteria di lunghe invidiabile che devi sempre e solo servire. Si vince e si perde tutti insieme, chiaro. Quindi anche la conduzione tecnica deve recitare un certo “mea culpa” con la speranza che il prossimo anno, senza le fuori quota, si possa vedere una squadra che nelle gare cruciali, siano “accese” e non impaurite o smarrite su cosa fare, tutto il resto è chiacchiera da bar.
Per la cronaca, ha vinto ancora la Spagna, umiliando in finale la Serbia più modesta che la si ricordi a queste competizione ma che almeno ha sciorinato grinta e coraggio, forse quello che ieri ed oggi le Azzurre hanno un pò smarrito.
Parziali: 13-20; 13-12; 17-10; 22-18
Fabrizio Noto/FRED