Dopo la prima parte pubblicata mercoledì 3 ottobre, in questa seconda parte elencherò le altre 8 squadre, le squadre che dovranno in teoria occupare le parti nobili della classifica nonchè vincere questo campionato, che si prospetta appassionante e ricco di fascino e sfide. A mio avviso non credo che in questa stagione ci sia un vero e proprio divario netto tra, ad esempio, la seconda, la terza o la quarta classificata essendo queste squadre tutte attrezzate per far bene, almeno per centrare l’obiettivo Playoff. Ovviamente è un pronostico, un gioco, le mie idee sono assolutamente sindacabili ma al momento le mie opinioni su chi potrebbe salire direttamente in Lega A, vincendo cioè la Regular Season a fine aprile 2019, sono ben precise.
Buona lettura.
8 – EDINOL PALLACANESTRO BIELLA: E’ stata la regina degli ultimi due campionati la Pallacanestro Biella di Michele Carrea ma anche la delusione più forte, finita la Regular Season. Sempre eliminata nei Playoff, ok ci sta. Ma quello che non è andato giù sono stati i risultati non consoni all’importanza del roster, arrivare in Lega A forse no, va bene, ma almeno arrivare più in fondo possibile nella post-season sì. Pertanto il Presidente Massimo Angelico ha deciso di cambiare la struttura della squadra, e molto, grazie al fido Marco Sambugaro. Via Mister Ferguson destinazione Verona, via Tessitori destinazione Treviso. Sotto canestro ecco allora Giacomo Vildera da Siena con il coadiuvo di DeShawn Sims, ala forte reduce da una stagione con molti scuri a Roma sponda Eurobasket. In cabina di regia ecco Lorenzo Saccaggi, a coadiuvarlo sempre da Siena arriva KT Harrell, un buon giocatore ma non certo in grado di soppiantare Jazzmarr nel cuore dei tifosi rossoblu. Confermati l’ottimo Carl Wheatle ed Albano Chiarastella. Marco Torgano sarà il primo cambio delle guardie e Matteo Pollone, enfant du pais, confermato anche lui a dare gioventù e sostanza. Chiudono il roster Federico Massone e Raphael Obinna Nwokeoye, una vita agonistica da raccontare, da Martina Franca in serie C a Biella! Un buon gruppo dunque, un buon roster, un buon allenatore, un buonissimo pubblico ma la Biella rullo compressore degli anni scorsi non ci sarà, questa sarà un’altra Biella che comunque dovrebbe farcela a qualificarsi per i Playoff, almeno a bocce ferme.

Edilnol Biella
7 – ON SHARING MENS SANA SIENA 1871: Dopo la cocente delusione dello scorso anno, a Siena si è pensato di provare però con un’idea differente rispetto alla scorsa stagione. Prima di tutto squadra in mano alla famiglia Macchi la quale, senza batter ciglio, ha pensato di rivoltare il roster come un calzino iniziando da un coach toscano (beh, moltissimi coach di valore oggi sono toscani, eh eh), ingaggiando Paolo Moretti, reduce anch’egli dalla delusione varesina di quasi 2 anni fa. Dopodicchè la costruzione del roster è andata nella logica dei centimetri e dei chili sotto canestro, strategico e basilare zona di gioco dove in Serie A2 si vincono effettivamente i campionati. Considerando che la Mens Sana parte anche con il fastidioso -3 in classifica, sono stati ingaggiati due ottimi lunghi come Mitchell Poletti da Verona e AJ Pacher da Reggio Calabria, se non siamo alla garanzia netta, ci manca poco, sperando che Poletti non si lasci andare come accaduto nella prima parte dello scorso anno a Roma sponda Eurobasket, a causa di non meglio imprecisate situazioni a lui avverse nello spogliatoio. In cabina di regia si è preso Tommaso Marino, uno degli artefici del “miracolo Treviglio” degli scorsi anni, uomo ormai di carisma e personalità mentre per i restanti spot di 2 e di 3 si è pensato al ritorno di Alex Raucci e del secondo straniero, l’angolano classe ’85 Carlos Morais, una scelta inusuale per una società come potrebbe essere la Mens Sana ma che invece fa capire che il team biancoverde penserà al concreto in questa stagione. Roberto Prandin e Giacomo Sanguinetti si alterneranno nel ruolo di sesto uomo sperando che Ion Lupusor, dopo un paio d’anni che si dice di lui “adesso esplode”, lo faccia davvero magari regalando ghiotte alternative a coach Moretti. Il resto del gruppo è composto da i due italo-montenegrini Todor Radnjic (ex-Stella Azzurra), e Janko Cepic più Andrea Del Debbio di cui si dice un gran bene. Playoff a mio avviso abbastanza certi, il -3 non dovrebbe essere un grande problema ribaltarlo in proprio favore mentalmente parlando, la Mens Sana sarà una squadra in missione e farà penare chiunque le capiti a tiro, statene certi e già alla partenza, sabato 6 ottobre vs la Bertram Tortona, capiremo se i ragazzi di Paolo Moretti possono realmente fare una grande stagione come credo.
6 – LEONIS ROMA: Se la Mens Sana 1871 ha dovuto rialzarsi da una stagione passata dir poco deludente, dopo i soldi spesi ed il rischio di disputare i Playout, a Roma sponda Eurobasket se la son vista addirittura peggio partendo da situazione quasi analoga. Un roster potenzialmente da Playoff ha conquistato la sudata salvezza grazie di fatto ad una bomba di un grande David Brkic a fil di sirena nel vittorioso derby di ritorno vs la Virtus Roma. Il Presidente Armando Buonamici, autentico dominus del club romano, si è mosso di conseguenza avendo compreso in parte i propri errori riuscendo così a mettere in piedi un roster decisamente interessante anzi, molto ma molto buono per evitare di far andar fuori giri in stagione la pompa cardiaca. Anzi, non si è limitato a mettere in piedi una squadra molto promettente con l’aiuto dell’ex-coach defenestrato lo scorso anno, Davide Bonora, oggi General Manager del veliero biancoblu di Via dell’Arcadia. No, ha rilanciato prima di tutto non rinnovando la fiducia a coach Andrea Turchetto (una delle cause primarie del disastro dello scorso anno, quando la cura insomma uccide a momenti il paziente…), ha posto le basi per dare alla sua Leonis Roma un campo tutto suo (intanto si emigrerà a Ferentino sino a metà novembre), ed ha ingaggiato come coach un uomo esperto e navigato di campionati di A2 come Fabio Corbani, tra l’altro desideroso di riscatto dopo l’esonero discutibile subito dall’altra parte del Tevere. Dopodicchè ha accolto nel possibile i desideri del coach milanese costruendogli un roster composto anche da giocatori già allenati da lui in passato! Esclusi i “romani dè Roma” cioè Capitan Bonessio ed Eugenio “Arsenio Lupin” Fanti più il redivivo Alex Cicchetti (sorpresa positiva del precampionato), ed Alessandro Piazza, uno dei pochi a salvarsi della scorsa stagione, i restanti sei decimi di questa Leonis Roma son tutti giocatori che Fabio Corbani ha avuto già alle proprie dipendenze nelle sue precedenti esperienze pre-Roma. Eccezion fatta per l’americano Nick Zeisloft, guardia-ala tiratrice micidiale al quale dar poca confidenza al tiro, il mix che è venuto fuori da questa reunion cestistica in salsa corbaniana è molto più che apprezzabile: si va dalla fisicità di Abdel Fall all’esperienza distillata nel pitturato a queste latitudini tecniche di Luca Infante; si va dalla giovane, fisica arroganza di Mohammed Tourè in regia alla talentuosa cazzimma di Alessandro Amici, per chiudere poi con la pericolosità al tiro (e non solo) dell’ex Trieste Federico Loschi sino ad uno degli stranieri più efficace della Serie A2, ex Biella e Brescia, Damian Hollis, protagonista della storica ascesa bresciana in Lega A. Quindi un roster tra l’altro solido, completo e lungo, lungo, lungo, con 11-giocatori-11 e con Fabio Corbani che potrà sbizzarrirsi nel cambiare i quintetti a proprio piacimento, a seconda dell’avversario di turno e senza abbassare più tanto il livello tecnico in campo, anzi! A trovargli un difetto, dovrà applicarsi molto in difesa nei settori 1-2 e forse anche 3 perchè sotto canestro la coppia formata da Fall il centro deputato ed Hollis possono essere molto intimidatori, con il non più giovanissimo Infante loro cambio naturale (in particolar modo di Fall seppure con un minutaggio ridotto), e considerando che Zeisloft o Loschi non sembrano essere veri e propri segugi spalle a canestro, servirà tutta la pazienza di Corbani per far lavorare bene in difesa i suoi ragazzi, onde evitare di star sempre a rincorrere gli avversari. Playoff sicuri, se poi le cose girassero bene, anche tra le prime 4!
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5 – ORLANDINA BASKET: La traumatica retrocessione dalla Lega A all’ultimo turno e dopo aver assaporato lo scorso anno i Playoff scudetto più le competizioni internazionali, non lasciandone purtroppo tracce tangibili (anzi..), ha fatto male al club dei paladini di Sicilia. Riprendersi da un ceffone come quello preso in pieno viso non era facile, dopo aver tesserato ben 27 giocatori in stagione lo scorso anno. Eppure il club della Famiglia Sindoni ha reagito alla grande, senza disperarsi ma ovviamente rivedendo gli obiettivi triennali, presentati la scorsa stagione. La squadra biancoazzurra che sarà presente ai nastri di partenza è realmente un buon roster che potrà fare molto bene e quindi ritagliarsi una piazza per i Playoff, anche se alcuni punti interrogativi permangono. In panchina c’è un coach come Marco Sodini reduce da una bella stagione a Cantù in Lega A, quindi un allenatore in grado di sapere bene come impostare gioco, situazioni e di gestire bene un gruppo eterogeneo come quello dell’Orlandina di questa stagione: se c’è riuscito con la pattuglia americana a Cantù portandola ai Playoff dal nulla…Qualche dubbio c’è nell’intenzione di affidare la regia al 18nne Matteo Laganà, il terzo fratello della casata reggina made in Lucio Laganà: le qualità del ragazzo non si discutono ma un campionato di A2 così intenso e massacrante potrebbe essere per lui una scalata difficile da superare. Per questo si è pensato di riportare in Italia Brandon Triche, esaltante vincente della Serie A2 con la storica promozione di Trento ma poi scappato dalla Virtus Roma in Lega A dopo aver fatto vedere cose eccellenti, anche in EuroCup. Come clausola di salvaguardia ecco allora l’arrivo dell’ex-triestino Jordan Parks, un ammazzasette ed un vero e proprio incubo per le difese avversarie. Jacopo Lucarelli e Davide Bruttini dovrebbero chiudere il quintetto per un team che fonde forza, solidità, sfacciataggine ed esperienza. Ma dalla panchina possono alzarsi persone come Nicola Mei, una vita in Serie A2, ed il promettente Simone Bellan da Casale Monferrato, al momento ai box per un problema. In fatto di gioventù poi si crede molto in Andrea Donda e Joseph Mobio. Per il primo, unico confermato del roster dello scorso anno, sarà una stagione fondamentale perchè dovrà e vorrà far vedere di aver compiuto progressi importanti in questi due anni mentre l’ex Stella Azzurra Mobio deve dare peso, atletismo e fisicità. A completare il quadro i due giovani Roberto Chessari, ragusano na della Virtus Bologna e Marco Murabito proveniente dalla Fortitudo, a Capo D’Orlando quindi un mini-derby delle due torri!! Playoff quindi anche per l’Orlandina ma attenzione alle “lune” di Brandon Triche ed al fatto che le avversarie l’affronteranno tutte con il coltello in mezzo ai denti.
4 – GIVOVA SCAFATI: Il basket a Scafati è una religione ed il suo profeta è Patron Longobardi. Un uomo che realmente da anni è l’emblema della pallacanestro in questa cittadina campana che ha una considerevole tradizione, seguendo le fortune della squadre gialloblu con una passione che non è seconda a nessun’altra tifoseria in Italia. Per cui accade che dopo un’annata da dimenticare, la 2016-17, successiva ad una positiva (Coppa Italia di LNP vinta), Patron Longobardi ed il suo coach deputato, Lo Sceriffo Perdichizzi, mettono in piedi un giocattolo da secondo posto in Regular Season che non offre molto allo spettacolo ma che è rognosissima da battere e che vince molto quindi. Purtroppo la doccia fredda dell’eliminazione al primo turno in Gara5 dei Playoffs in casa per mano della KLEB Ferrara ha lasciato molta amarezza nell’ambiente, specie nella testa del Patron, deluso dal poco carattere di qualche giocatore di troppo…Per questa ragione via tutti i giocatori o quasi ed ecco un triennale ad un altro stra-deluso dello scorso campionato, coach Marco Calvani per le ben note vicende inerenti alla Viola Reggio Calabria. Ed ecco una squadra “vera”, molto tenace, assolutamente in grado di sapere bene cosa poter chiedere a se stessa perchè comunque c’è Marco Calvani che la teleguida. Nel vedere questa squadra in settembre all’opera dal vivo due volte beh…Questa Givova Scafati edizione 2018-19 è in mano ad un front-man collaudato come Claudio Tommasini ma alle brutte c’è un marine come Riccardo Rossato pronto a dar man forte e, se proprio le cose vanno proprio male, c’è Gabriele Romeo, cresciuto moltissimo rispetto a due anni fa lasciando l’Eurobasket Roma. Salendo di ruolo, c’è l’imbarazzo della scelta in termini di solidità e qualità. Prima di tutto un giocatore che reputo assolutamente di qualità elevatissima come Aaron Thomas, tempratosi lo scorso anno nell’inferno della Virtus Roma e bravo nel salvarla quasi da solo da una retrocessione certa a febbraio scorso. A Roma i suoi detrattori dicono che abbia un carattere difficile, proprio il pane ideale per i denti aguzzi di coach Calvani, quindi? Accanto a Thomas ecco una coppia di ali forti molto ma molto interessante da poter alternanre od usare anche insieme in campo come Giorgio Sgobba da Biella e Nazzareno Italiano dalla Fortitudo Bologna. Sotto canestro c’è una forza della natura, e non solo quello, come Shaquille Goodwin arrivato per la prima volta in Italia che, supportato dall’altro confermato dello scorso anno Marco Ammanato (giocatore non solo d’area, tra l’altro), formano una coppia affidabilissima, poche chiacchiere. Infine c’è il Fattore “C”. No, non è come potrebbe pensare (lecitamente), qualche buontempone, è riferito al talento offensivo, alla cazzimma, all’estro di Marco Contento. Un giocatore questo che, due anni fa a Battipaglia sempre in serie A2, aveva fatto intravedere un grande talento e faccia tosta. L’anno scorso a Roseto ha ulteriormente affinato le sue doti da finalizzatore deputato crescendo ulteriormente, per questa ragione il suo rientro in Campania. Ma il ragazzo deve disciplinare il suo estro ed il suo istinto offensivo, se non la mette dentro subito forza, s’irrita e può andare in tilt. Ma niente paura, c’è o no Marco Calvani? Comunque anche quest’anno battere questa Givova Scafati sarà dura per tutti, occhio perchè la quarta piazza potrebbe non bastare se tutto gira come dovrebbe, Fattore “C” in primis!
3 – VIRTUS ROMA: Luglio 2015, autoretrocessione in Serie A2 dopo l’eliminazione in semifinale scudetto. Giugno 2016, salvezza in Serie A2 in Gara3 dei Playout ad Omegna. Maggio 2017, eliminazione al primo turno dei Playoff in Serie A2. Maggio 2018, salvezza in Serie A2 in Gara4 dei Playout. Ecco l’iter quasi da schizofrenia conclamata della Virtus Roma in queste ultime 3 stagioni. Ed oggi invece, dopo l’ingresso di nuovi soci in dirigenza ed il passo di lato dell’Ing. Toti, ecco che lo sfigatissimo e bruttarello baco da seta potrebbe nascere a nuova vita come la miglior farfalla dalle ali più variopinte e colorate che mai! Tutto gira per il verso giusto affinchè la Virtus Roma possa provarci a vincerlo questo campionato o, quantomeno, a tentare la scalata sin da questa stagione. Il ritorno al PalaLottomatica ad esempio, è un segnale deciso, inequivocabile, un simbolo del basket romano che sarà di nuovo per 3 stagioni la casa della Virtus Roma come sino al 2011, anno in cui si dovette mestamente ritornare al Palazzetto dello sport. Ma se questo potrebbe non bastare, allora ecco l’ingaggio per ben 3 anni di Piero Bucchi, il “Salvatore della patria” virtussina a maggio scorso nei fatti battendo Roseto nei Playout ma nelle azioni un salvataggio iniziato dal suo arrivo al capezzale del malato grave. Un coach Piero Bucchi funzionale all’idea di ritornare al più presto in Lega A perchè garanzia di esperienza, di sagacia, di bravura specie in una serie A2 già disputata 3 volte sebbene in epoche differenti, essendo la Lega A il suo scenario naturale. Il roster poi è stato messo insieme con estrema logica ma sempre seguendo le indicazioni di Piero Bucchi, basandosi sull’asse playmaker-pivot con due giocatori USA di categoria superiore come il play Nic Moore e sopratutt il centro Henry Sims, un anno 2017-18 passato rispettivamente a Brindisi ed a Cremona in Lega A. Poi il nucleo italiano con tre conferme rispetto alla brutta annata dello scorso anno: Massimimo Chessa, Aristide Landi ma soprattutto il Brutto Anatroccolo, Tommy Baldasso che si spera tanto quest’anno possa mutare in uno splendido cigno bianco! Poi un ritorno in Virtus Roma di un giocatore che deve riscattare una stagione deludente, non tanto nei numeri quanto nel risultato globale di squadra in quel di Siena, cioè Daniele Sandri che avrà un ruolo molto importante: attaccare sì ma difendere al meglio sull’uomo più pericoloso altrui, mica da ridere come ruolo!?!? Poi un trio molto ben assortito: Amar Alibegovic, terzo figlio dell’anonima dinastia bosniaca e quindi cattivo, tosto e deciso; Marco Santiangeli, in cerca di riscatto dopo il crollo a Scafati nei Playoff dove gli han rinfacciato di non essere un cuor di leone; infine Andrea Saccaggi, esperienza e solidità mentale al servizio della squadra. L’undicesimo sarà il 2000 Bojan Matic, giovane talento ma che non dovrebbe vedere molto il campo. Dunque 10 uomini importanti, la possibilità di assortirli a dovere da parte del coach e la consapevolezza di essere “in missione” perchè, altro buon segnale, la tifoseria si è magicamente ridestata facendosi sentire con entusiasmo rinnovato. Unico punto debole la non abitudine alla vittoria in stagione per diversi giocatori in squadra. Questo potrebbe essere un bel dilemma qualora le cose non dovessero procedere nel migliore dei modi. Intanto a Roma sponda Virtus s’incrociano le dita e si sogna il ritorno in Lega A!
2 – BERTRAM YACHTS TORTONA: Una crescita lenta ma costante. La vittoria in Coppa Italia del febbraio scorso ha dato la consapevolezza alla dirigenza che forse “si può fare” un salto in alto, proprio in Lega A. Ed ecco che arriva la conclusione dei lavori per la nuova casa, un palazzetto dello sport nuovo di zecca, il PalaOltrepò tutto per il Derthona Basket che quindi vuole dimostrare che può conquistarsi quella fetta di gloria che merita. Sul campo, per provare già da questa stagione la scalata al vertice, si è cambiato molto poco rispetto al collaudato roster dello scorso anno. C’è ancora Lorenzo Pansa a dirigere le operazioni in panca; c’è ancora Capitan Luca Garri, ormai un vero e proprio dominator in campo e fuori; c’è ancora l’estro mancino di Lorenzo Gergati; c’è ancora la solidità di Francesco Stefanelli ed infine c’è Amar Alibegovic, uno che i campionati di A2 li ha vinti! I nuovi arrivi poi…Beh sono giocatori non certo di primo pelo, anzi, presi con lo specifico obiettivo di portare a casa l’obiettivo: Gabriele Ganeto da Trapani; Brett Blizzard dai rivali cugini di Casale Monferrato; Gabriele Spizzichini da Scafati e…Dulcis in fundo, Klaudio Ndoja, a ricostituire la coppia vincente di 2 anni fa in maglia V Nere bolognesi in Serie A2 (per la cronaca, Klaudio era anche il capitano della vittoria della NBB di Piero Bucchi nel 2014). Chiaro no? Ah, ci sono anche gli stranieri!!! Giah, c’è una coppia che desta qualche curiosità ma che già nel precampionato si è mostata potenzialmente elevata in tutto, sto parlando di Preston Knowles, ex-Pistoia nel 2015-16 in Lega A e di Justin Tuoyo, direttamente dalla serie A ungherese nel Kormend, un talento ancora da sgrezzare in realtà ma che promette bene. Infine, ci sono Marco Lusvarghi, Matteo Lisini e Marco Cremaschi che completano un roster alto, anche molto alto in media. Null’altro da dire, possono solo “perderlo” loro il campionato commettendo qualche errore o magari facendosi superare da una squadra superiore: Novipiù Casale Monferrato o Virtus Roma, con la Givova Scafati a far da terzo incomodo.
1 – NOVIPIU’ CASALE MONFERRATO: In cima alla classifica alla fine della stagione regolare e quindi automaticamente promossa in Lega A direttamente dovrebbe esserci la corazzata rossoblu di Mattia Ferrari. Aldilà della compattezza del roster, aldilà della scelta di portare a Casale un coach emergente e bravo come Mattia Ferrari reduce da una crescita importante in 5 anni a Legnano, l’ambiente ha subìto una crescita elevata in queste due ultime stagioni grazie al super lavoro di Marco Ramondino e del suo modo di fare basket: Playoff nella stagione 2016-17 con un solo straniero in campo e partendo da posizioni basse in griglia, Finale Playoff persa vs la netta superiorità dell’Alma Trieste lo scorso anno, giocando un basket essenziale ma molto efficace. Una dote in regalo quindi molto importante perchè adesso a Casale Monferrato la vittoria in campionato non appare più un miraggio ma un obiettivo oggettivamente perseguibile. Una convinzione neanche tanto poi scalfita dalla sconfitta nella Supercoppa di Serie A2 al PalaDozza vs la Fortitudo Bologna, la squadra c’è, è presente e punta in alto. Il roster è ripartito dagli italiani: Capitan Niccolò Martinoni, ormai una solida certezza in area ed i giovani Fabio Valentini, Davide Denegri (giovane sì ma di ottime certezze), ed il lungo Riccardo Cattapan vera sorpresa nel settore dei lunghi in A2. A rimpiazzare le uscite di Simone Bellan, Giovanni Tomasini, Brett Blizzard (passato al “nemico” bianconero del Derthona Basket), e di Jamarr Sanders in forze ora a Trieste, si punterà molto su Luca Cesana (inspiegabilmente lasciato andare dalla Eurobasket Roma), e Leonardo Battistini, reduce da una buonissima stagione a Matera. La coppia straniera è inedita ma molto ben assortita, composta da due giocatori esperti e navigati come Bradley Tinsley e Kruize Pinkins. Il primo, pura combo-guard USA, arriva dalla Bundes tedesca mentre il secondo, centro puro, arriva anche lui dalla Germania ma dalla Pro-A, l’equivalente della nostra A2. Infine, a mettere fiato sul collo agli avversari dal perimetro, il collaudato Bernardo Musso, letale se gli viene lasciato qualche metro di spazio al tiro. Un ottimo mix dunque per la candidata numero uno alla vittoria secondo il sottoscritto, una squadra forse senza una vera star designata ma che avrà ovviamente nel caldo pubblico del PalaFerraris un alleato prezioso per questa cavalcata: in bocca al Lupo!
Fabrizio Noto/FRED