E’ amaro il ritorno in serie A per l’Alma Trieste, che si spegne sul più bello, azzoppata da infortuni (senza Peric, Wright e Da Ros e con Janelidze infortunato dopo pochi minuti) e problemi di rotazioni (fuori Cavaliero e Fernandez nel finale per falli). Vince la Virtus Bologna per 92-88, con un Kevin Punter da 29 punti e 9/9 dal campo. Ma gli uomini di Dalmasson hanno messo in enorme difficoltà la truppa felsinea.
BOMBARDAMENTO BIANCONERO
Bologna sembrava poter mettere in tasca la partita nel primo tempo. Partenza lenta (2-8 Trieste al pronti via), ma subito il rientro in partita con le prime fiammate di Kevin Punter. La Segafredo appariva abbastanza leggera mentalmente, correndo a ogni occasione e, soprattutto, tirando da tre con una precisione scientifica: 10/12 per aprire l’incontro. Una simile gragnuola di triple bastava e avanzava a limitare i danni di una difesa di squadra scollata, accoppiata a una sofferenza a rimbalzo inattesa, considerato il vantaggio di centimetri dei lunghi bianconeri sui pari ruolo avversari. Il massimo vantaggio arrivava sul 46-32, con l’ennesimo siluro di Punter dall’angolo e Trieste che appariva davvero senza risposte, pur giocando con enorme generosità. Il 51-39 bolognese con cui si chiudevano i primi 20′ era pure un divario da non buttare per i padroni di casa, considerata la mala parata difensiva e le mire dei bianconeri.
La Virtus Segafredo Bologna allunga il vantaggio sulla @PallTrieste2004 e si porta all'intervallo sul +12 (39-51)
Per @Amath22Juice 10 punti con 2/3 da 2pt e 2/2 da 3pt#TuttoUnAltroSport @LegaBasketA pic.twitter.com/ksG4TZxTIx
— Virtus Segafredo Bologna (@VirtusSegafredo) October 7, 2018
RINASCITA BIANCOROSSA
Ma, fuori dalle triple, la Virtus non aveva convinto del tutto. E così, la sensazione che il tiro pesante fosse stato un salvagente temporaneo, seppur efficace, diventava certezza in tre minuti. Quelli che bastavano ad una coriacea Alma per tornare in parità nella terza frazione. Con Fernandez al comando dell’attacco e Knox a martellare, anche da dietro l’arco. Tolto il tiro a Bologna (1/6 nel terzo quarto), lo spartito della gara ora volgeva incredibilmente in favore dei padroni di casa, con gli ospiti incagliati in possessi farraginosi, tiri forzati e palle perse. 26-14 il parziale del terzo quarto. Punteggio in parità e inerzia dalla parte di Trieste, sospinta da settemila indemoniati tifosi, in un Allianz Dome davvero bellissimo.
TRIESTE E’ TROPPO CORTA, LA VIRTUS HA PUNTER
L’Alma sogna quando tocca il +6, con i guizzi di Cavaliero, Sanders e un ritrovato Devondrick Walker. Ma Bologna, pur con tutte le difficoltà difensive (15 rimbalzi offensivi concessi e altrettanti tiri dal campo in più presi da Trieste), in attacco ha abbastanza risorse per non staccarsi mai. Prima Baldi Rossi, poi Aradori, tengono la Segafredo a contatto. E quando la barra dell’energia in casa Alma, che trova minuti preziosi anche dal giovanissimo Schina, inizia ad abbassarsi pericolosamente, rientra in scena Kevin Punter, limitato a soli 22′ per problemi di falli. Tony Taylor, nel frattempo, attacca il canestro con costanza, sfruttando il bonus avversario e mandando prima Cavaliero e poi Fernandez in panchina con cinque falli. Poi ci pensa l’ex AEK Atene, con la pazzesca tripla che gli vale il punto numero ventinove sul tabellino personale, a chiudere i conti a 20″ dalla fine. In un possesso che lui stesso si era guadagnato recuperando palla in difesa.
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L’ALMA ATTENDE DI ESSERE AL COMPLETO, LA VIRTUS PRENDE I DUE PUNTI MA DEVE LAVORARE
Nonostante la sconfitta Trieste ha tantissimi ottimi segnali da portarsi a casa: la forza del gruppo di non mollare mai nelle difficoltà, un attacco capace di produrre quasi novanta punti, un Mosley che, dopo un pessimo primo tempo, ha trovato in campo i suoi spazi diventando un fattore, Devondrick Walker e Jamarr Sanders, poco continui, ma comunque riferimenti offensivi credibili. Cavaliero e Fernandez hanno fatto al meglio le veci di Wright e, dalla panchina, Dalmasson ha orchestrato un’ottima partita, costringendo Sacripanti a corrergli dietro a un certo punto, nonostante il chiaro svantaggio in termini di roster.
La Virtus, al contrario, vince e prende i due punti. Ma deve andare in palestra consapevole che simili prestazione le consentiranno di avere il referto buono poche altre volte. La difesa è stata quella che ha lasciato maggiormente a desiderare. Grandi difficoltà sul pick & roll, collaborazioni spesso in ritardo quando non esistenti. Triturati a rimbalzo, da una squadra che, peraltro, sotto i ferri non ha esattamente dei dominatori. Poi certo, c’è il lato positivo. Punter ha messo in mostra tutto il suo valore: 29 punti e 37 di valutazione in 22′ sono numeri folli. E, tra l’altro, pur essendo un attaccante del genere, in difesa non è un handicap. Tony Taylor non ha fatto una partita eccezionale, ma ha tenuto costantemente sotto pressione la difesa triestina e Pietro Aradori, dopo un bruttissimo inizio, è stato decisivo nel secondo tempo. Di contro, tra i singoli, va notato come Amath M’Baye, dopo un buon primo tempo, sia letteralmente sparito nel secondo. Tutto cose da annotare e cercare di correggere. Già da mercoledì, quando ci sarà l’esordio casalingo in Champions League.
ALMA TRIESTE – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 88-92
Parziali: 19-27; 20-24; 26-14; 23-27.
Progressione: 19-27; 39-51; 65-65; 88-92.
MVP: Kevin Punter.
WVP: Arturs Strautins.