Finalmente è arrivata l’ora X per l’Olimpia Milano e i suoi tifosi, la prima giornata di Eurolega. Diciamoci subito la verità: stante la superiorità che presumibilmente toglierà pepe al campionato è proprio l’Eurolega l’obiettivo numero uno della stagione biancorossa ed è la massima competizione continentale che solletica la fantasia dei tifosi pronti a rivivere emozioni sopite da qualche anno (dalla stupenda stagione 2013-14, per la precisione).
L’esordio avverrà in quel di Podgorica contro il Buducnost vincitrice della Lega Adriatica lo scorso anno, squadra sconosciuta ai più che ora andremo a scoprire meglio.
Il reparto guardie annovera due ex del nostro campionato: Aaron Craft che tanto male ai colori biancorossi fece due anni fa quando era il capo assoluto della Trento che si giocò la finale contro Venezia e che eliminò proprio l’Olimpia in semifinale: si ripropone di fare lo stesso percorso con la maglia del Buducnost , quindi sarà bene non incendiarlo permettendogli di giocare in transizione o di innescare il pick and roll dove è bravo a selezionare conclusioni e a mettere in ritmo i lunghi.
L’altra faccia conosciuta è Nemanjia Gordic, visto a Roma ormai più di un lustro fa. Giocatore ormai maturo non ha perso la sua caratteristica base: la capacità con le sue sfuriate offensive di spezzare la partita in due. Anche a lui verrà riservato un trattamento speciale da parte della difesa milanese.
Ma il pericolo numero uno si chiama Edwin Jackson: capocannoniere nella Liga due anni fa ed ex compagno di Nedovic a Malaga, ex del disastrato Barcellona dell’anno scorso dove non digeriva troppo il basso minutaggio cerca ora di ripetere la stagione spagnola all’Estudiantes. Mettere punti è l’ultimo dei suoi problemi e Milano dovrà cercare di farlo andare fuori giri, se è vero come è vero che ogni tanto (eufemismo) forza più di una conclusione.
Nel reparto ali è quello forse più povero di talento: spicca Coty Clarke, giocatore di 2 metri ma con un ottimo gioco in post basso reduce lo scorso anno da un esperienza in Russia in quel di Saratov. Micov e Kuzminskas avranno da battagliare là sotto.
Sotto canestro invece troviamo un giocatore di talento assoluto come Earl Clark: i più attenti lo ricordano con la maglia dei Lakers e dei Cavs nella Nba, io lo ricordo prospetto assoluto a Louisville nella NCAA e scelto alla 19 dai Suns. Nella NBA non ha mai sfondato veramente ed allora si è rifatto una solida acciera europea.
Oltre a lui occhio ad Alen Omic , pivot ormai 26 enne che fino a 3-4 anni fa era considerato uno dei potenziali crack a livello europeo. Esploso a Lubiana ha passato un biennio a Gran Canaria dove ha contribuito ai successi della squadra delle Isole Canarie salvo poi andare a Istanbul sponda Efes a monetizzare e a cercare di diventare un riferimento nel ruolo di centro. Missione fallita, quindi esilio a Gerusalemme e poi Belgrado. Ora eccolo qua a Podgorica in cerca di riscatto. Andrà attaccato da Gudaitis e Tarczewski soprattutto in velocità poiché lento di piedi se portato lontano da canestro.
Attenzione anche alla combattiva pattuglia indigena ed in particolar modo ai fratelli Sehovic (Sead e Suad,premio fantasia al papà…), e alla combo guard Ivanovic.
Una squadra insomma da prendere con le molle soprattutto alla prima giornata , dove l’entusiasmo del palazzo carico di attese data la lunga assenza dall’Eurolega si farà sentire. Non bisogna far correre ed esaltare questa formazione e la metà del lavoro sarà fatto perché Milano è più lunga, più grossa e più esperta. Solo perdendo la testa potrà perdere la partita .