Ferentino (FR), 20 ottobre 2018 – Una gara di altri tempi quella andata in scena oggi al Ponte Grande di Ferentino tra i padroni di casa della Leonis Roma ed una solidissima M Rinnovabili Agrigento, valida per il 3° turno del girone Ovest di Serie A2 e che consente ai romani di agganciare in classifica a quota 4 proprio i siciliani, a sua volta non più primi e con lo stesso record dei biancoblu di via dell’Arcadia, 2 vinte ed una persa.
All’ultimo e decisivo suono della sirena il tabellone premia la Leonis Roma per 84-78 che vince la sua seconda gara consecutiva nella sua nuova (e si spera provvisoria), casa dopo una sorta di gara ad inseguimento, come una gara di ciclismo su pista in cui al via i contendenti partono dai lati opposti del circuito, vince ovviamente chi riesce ad avvicinarsi all’altro “mangiandogli” più strada possibile. Ecco, immaginatevi una squadra che parte in avanti dopo una fase di studio, la Leonis Roma e che resta in testa per tutto il resto della gara, cedendo ad una parità solo in un paio di circostanze nel secondo e nel terzo periodo, ma senza mai scrollarsi di dosso la rognosissima avversaria, la M Rinnovabili Agrigento, così tenace e brava a non mollare mai completamente se non solo, appunto, al quarto suono della sirena.
Ne è nata perciò una partita non molto spettacolare in se ma dai contenuto psico-agonistici decisamente elevati, insospettabili quasi perchè in campo di gente brava ne ho vista ma ha predominato la voglia di darsi battaglia in modo maschio, ruvido, anche sporco. Per chi adora il fine estetismo non si è visto un gran basket per certi versi, ma si è visto un basket ideale per chi preferisce il battagliare senza risparmio, pensando a far male all’altro senza darsi respiro.
Che la M Rinnovabili di coach Franco Ciani capolista dopo aver battuto Orlandina in casa e Biella a domicilio non fosse venuta a Ferentino a farsi una gita lo si era capito sin da subito, con il solito Jalen Cannon (18 p.ti e 7 rimbalzi, altra gran bella prova), a segnare sempre vicino al ferro ed un Capitan Marco Evangelisti a punire nel cuore dell’area una Leonis Roma poco acuta nel non limitare le zingarate avversarie. Al 5′ Agrigento toccava il suo massimo vantaggio di tutta la gara (10-14) proprio con il suo Capitano ma per la Leonis aveva già iniziato a scaldare la propria mano Nick Zeisloft, che alla fine risulterà l’MVP del match con 27 p.ti. Il 25enne dell’Illinois di fatto si prendeva l’onere di tirare fuori dalle secche i suoi compagni i quali però lentamente iniziavano anche a capire come non cascare nella trappola di un Giacomo Zilli troppo grosso sia per Damian Hollis che per Abdel Fall. Specialmente l’ex-Varese, dopo una buona tripla, soffriva troppo il corpaccione del lungo agrigentino, ecco quindi subito al suo posto Luca Infante in campo a dargli il cambio ma che non brillava come coach Fabio Corbani poteva sperare. Comunque la Leonis andava avanti proprio con l’ex-centro di Biella grazie ad un assist al bacio del redivivo Eugenio Fanti e di quì iniziava la fuga della Leonis, con inseguimento siciliano sempre a poche incollature di distacco, primo periodo finito sul 23-20.
Secondo periodo e dopo il momentaneo 25-25 al 12′ con la prima tripla di tutta la gara scagliata a segno dalla Fortitudo da parte di un Amir Bell decisamente interessante (doppia doppia sfiorata con 16 p.ti ma soprattutto con 9 rimbalzi), ricominciava la fuga romana mai compiutasi sino in fondo per la giusta opposizione avversaria, ma anche a volte per certi errori un pò grossolani nelle scelte offensive. Sempre Nick Zeisloft a crivellare il cotone avversario, poi Abdel Fall ed infine anche il canestro di un Alessandro Amici in affanno rispetto alla brillante gara di sette giorni fa vs Tortona. Ma per un Amici “bullizzato” dall’ottima difesa studiatagli addosso da quella vecchia volpe di Franco Ciani ora di Evangelisti, ora di Ambrosin, ora Alessandro Piazza ora il suo cambio Momo Tourè riuscivano a far girare un pò meglio la palla in attacco, in assenza di un altro “bullizzato” come Damian Hollis. Seconda sirena sul 41-40.
Alla riprese delle ostilità la Leonis Roma partiva molto meglio, scatto in avanti sul 48-40 al 23′ sempre grazie a Nick Zeisloft ed Abdel Fall (17 p.ti e 7 rimbalzi, buonissima la sua prova), ma biancoazzurri sempre lì: Zilli, Evangelisti (sfruttando un tecnico a Corbani decisamente fuori dai gangheri per un fischio…vabbeh, lasciamo stare…), poi Cannon ed ecco ancora lì le due squadre, vicine sul 48-46. La Leonis Roma però reagiva in modo molto importante mantenedno il sangue freddo e la calma con Hollis (toh, chi si rivede), Zeisloft (tiro e sfondo subito da Zilli), e poi Amici ricacciavano indietro gli avversari ritoccando il massimo vantaggio (54-46 al 26′). Ed i sicliani? Nessuna piega, gambe giù e difendendo sempre meglio spesso sul perimetro, ritornavano addirittura in parità sul 56-56 con Zilli (14 p.ti ma solo 3 rimbalzi), Cannon e Bell e poi ancora Cannon. Però se in campo c’è un certo Nick Zeisloft che vede il canestro come un sasso da lanciare in uno stagno…Tripla dell’americano e periodo chiusosi sul 59-56.
Ultimo periodo e mentre ci si preparava al testa-a-testa finale, la Leonis Roma vedeva salire in cattedra un Alessandro Amici quasi chirurgico nelle sue scelte, specie da post basso: o la penetrazione con scarico oppure la palla dentro per un Abdel Fall che innescato in movimento diventava quasi immarcabile. Agrigento sbandava, un antisportivo a Dimitri Sousa consentiva quell’ossigeno e quella fiducia necessaria alla Leonis di vedere concretizzatisi i propri sforzi che al 34′ davano un clamoroso +10, 68-58 sempre grazie a Super Abdel Fall, ora imbeccato al bacio anche da un assist pazzesco di Ale Piazza. Agrigento? Barcollava ma niente da fare, mai mollare! Sempre Zilli e dopo Simone Pepe da tre consigliavano Fabio Corbani a chiamare tempo sul 69-65. Al rientro in campo però sempre Amici, Hollis con Fall confezionavano un altro allungo con un’altro cioccolatino servito da Piazza stavolta per Amici al ferro: una risposta degna di una squadra forte anche di testa! E quando Zeisloft ne metteva un’altra dalla lunga, anche la prima tripla di un Ambrosin (78-72 al 38′), decisamente sotto tono oggi non cambiava l’inerzia del match che si chiudeva sull’84-78 per una Leonis Roma poco sfavillante ma dannatamente concreta.
Una concretezza che, detto inter nos, gli si riconosceva pure in linea teorica con questo roster, che pullula di gente esperta ma si sa perfettamente che c’è una certa differenza tra “dire” e “fare”. Un’ottima seconda vittoria consecutiva molto pesante dunque per i ragazzi di Fabio Corbani, che mostrano un lato del proprio essere squadra che fa ben sperare per il campionato ma anche in proiezione derby di mercoledì 24 vs la Virtus Roma. Eppoi perchè Agrigento esce comunque tra gli applausi e non sono applausi di circostanza. Sarà realmente complicato per chiunque battere questa Fortitudo perchè non solo allenata bene, e si sapeva, ma perchè nonostante qualche sbavatura di troppo in attacco nei momenti importanti, forse un pò tradita da qualche giocatore di troppo, dimostra che è una squadra rocciosissima e che ha ancora margini di miglioramento.
Sala stampa
Leonis Roma – M Rinnovabili Agrigento 84-78
Parziali: 23-20; 18-20; 18-16; 25-22
Progressione: 23-20; 41-40; 59-56; 84-78
MVP: Nick Zeisloft è il mitragliere della Leonis Roma, Alessandro Amici ne è il brillante stratega ed Abdel Fall il braccio armato nei momenti più difficili. Per Agrigento ottimo Jalen Cannon, vicino al ferro è una sentenza ed Amir Bell, un rookie decisamente interessante.
WVP: Delude Dimitri Sousa, poco presente ed abulico
Fabrizio Noto/FRED