Delle squadre che nella scorsa stagione avevano conquistato l’accesso ai playoff, Avellino è quella che ha cambiato maggiormente struttura. In estate è infatti avvenuta una piccola rivoluzione all’interno della compagine irpina e tanti sono stati i cambiamenti a livello di roster e guida tecnica.
LA SQUADRA – Finito il ciclo triennale di Pino Sacripanti, la panchina della Sidigas è astata affidata a Nenad Vucinic, uomo di fiducia del direttore sportivo Nicola Alberani ed esordiente nel massimo campionato di basket italiano (aveva allenato a Forlì ma in A2). Il coach serbo con passaporto neozelandese riceve dunque a 53 anni la più grande chance della propria carriera, prendendo le redini di una squadra che negli ultimi tre anni si è dimostrata una delle più continue dell’intera Serie A in fatto di risultati (due semifinali scudetto, una finale di Coppa Italia e una finale di FIBA Europe Cup).
Oltre ad una panchina prestigiosa, coach Vucinic si trova a gestire una squadra completamente rinnovata e dove il talento e la qualità non mancano certamente. Il basket del coach serbo è particolarmente votato all’attacco e al gioco in velocità e caratterizzato dall’alto numero dei possessi e dalle individualità presenti in squadra. L’inizio di campionato è stato però fino adesso balbettante. All’abbondante vittoria all’esordio contro Cantù (98-81 il finale sul neutro di Pistoia), hanno fatto seguito due sconfitte contro Cremona e Virtus Bologna, quest’ultima subita in casa.
IL ROSTER – Ariel Filloy, play titolare, e Lorenzo D’Ercole sono gli unici superstiti del roster della scorsa stagione insieme al centro senegalese Hamady Ndiaye, grande intimidatore nel pitturato. Ma più che le riconferme sono stati gli arrivi a destare stupore intorno alla squadra biancoverde. Il vero colpo di mercato è stata la firma di Norris Cole, 428 gare NBA e due anelli in bacheca con i Miami Heats, che insieme a Caleb Green (tornato in Italia dopo la stagione a Sassari nel 2013-2014, compone una delle coppie offensive più prolifiche dell’intera Serie A.Demetris Nichols, nonostante i 34 anni, continua ad essere un giocatore duttile potendo alternarsi nei ruoli di 3 e 4 a secondo del bisogno mentre Matt Costello, è il centro titolare meno atletico e più statico rispetto a Ndyae. Completa il rosterKeifes Sykes ossia quello che in queste prime tre gare è risultato essere il miglior sesto uomo della Serie A con 13.3 punti a gara partendo sempre dalla panchina.
SOTTO LA LENTE – Se Avellino produce 92 punti a partita gran parte del merito va alla coppia formata da Norris Cole e Caleb Green. Entrambi sono giocatori che hanno fortemente bisogno di avere la palla in mano per produrre e infatti i due giocano il 45% dei possessi di squadra prendendosi oltre 28 tiri a partita ma distribuendo anche quasi 11 assist a gara. Tanti possessi portano a tanti punti. Cole sta viaggiando a 18 punti di media a gara mentre il compagno Green scrive 23.3 punti a domenica. Entrambi sono funzionali al gioco veloce e spregiudicato di Vucinic essendo grandi interpreti del gioco in transizione. I numeri non mentono: Cole e Grenn quando sprintano in contropiede portano a casa 1.23 punti (12.3 in totale a gara sui 21 di Avellino, la squadra che segna più punti in transizione dell’intera Serie A).