Pesaro, 4 novembre 2018 – Nessuna sorpresa dall’Adriatic Arena, con l’AX Milano che porta a casa la vittoria senza eccessivi patemi, se si esclude un ultimo quarto in cui la VL ha messo in mostra quel carattere che le chiedeva il suo coach alla vigilia e che le ha consentito di chiudere il match con una sconfitta onorevole tra gli applausi del suo pubblico.
Prima del match l’unico dubbio è stato quanto ci avrebbero messo gli ospiti prima di chiudere la partita, vista la differenza di valori del roster, e la risposta è che dopo poco più di dieci minuti Milano aveva già dato la sgasata decisiva, facendo leva su un evidente predominio ai rimbalzi e ad una presenza fisica che, soprattutto in Burns e Tarczewski, non era possibile replicare da parte pesarese.
La partita sembrava evidentemente finita lì probabilmente Dan Peterson, in una delle sue leggendarie telecronache NBA di fine anni 80, avrebbe già esclamato “mamma butta la pasta”, anche se si era ancora all’ora dell’aperitivo.
Invece, nonostante essere andati anche sotto di 20 punti, la VL ha reagito e, soprattutto, ha trovato le prime prestazioni importanti di Artis e Blackmon, il che, oltre ad averle consentito di fare bella figura questa sera, è sicuramente un buon viatico per le prossime partite sicuramente più abbordabili
Come previsto, l’Olimpia ha Nedovic fuori per i postumi di un infortunio e, tra i lunghi, schiera Tarczewski al posto di Gudaitis, mentre Fontecchio va in quintetto
La VL parte con il consueto starting five ed affronta fin da subito il match a viso aperto, cercando di ribattere colpo su colpo ad un’Armani che, per la verità, ha un approccio non troppo aggressivo; Jerrels, partito in quintetto, prova subito a sbloccarsi, ma ha le polveri bagnate, mentre per i padroni di casa i problemi vengono da Tarczewski, presenza troppo ingombrante sotto i tabelloni, e dal solito James che, soprattutto in chiusura di quarto, sarà una spina nel fianco della squadra di Galli con 11 punti segnati nei primi dieci minuti.
La VL però ha un certa faccia tosta ed un McCree desideroso di ben figurare dinanzi alla società che ha creduto in lui e l’ha portato in Italia, prima di girarlo ai pesaresi; così la partita viaggia sui binari dell’equilibrio e, a poco meno di tre minuti, dalla fine il punteggio è ancora in parità a quota 18 grazie ad una triple di Artis.
A quel punto l’Armani cambia volto, grazie soprattutto all’innesto di un Burns capace di infondere una nuova energia ai suoi compagni fino a quel momento piuttosto compassati; l’ala italo–americana si fa sentire soprattutto in difesa ma dà anche il via al break ospite con due schiacciate in contropiede gentilmente regalate da un VL che in entrambe le occasioni si era dimenticata di tornare in difesa.
Il parziale con cui di fatto i milanesi chiudono la partita a cavallo del primo e del secondo quarto recita un 22-5 grazie al quale l’Armani prima chiude il quarto iniziale sul 20-31 e poi raggiunge il massimo vantaggio sul 23-40; a quel punto la partita non ha più molto da dire, essendo poco meno che impossibile l’eventualità di un rientro dei padroni di casa, ma la VL ha il merito di non scoraggiarsi e rientra anche sul -11 grazie ad un Mockevicius finalmente efficace dopo un primo quarto di grande sofferenza.
Il secondo quarto si chiude comunque sul 34-50, con un’Olimpia che comunque va all’intervallo lungo con un divario ulteriormente dilatato rispetto la primo mini intervallo ed una buona prova corale, come testimoniano i dieci giocatori già andati a segno (tutti quelli entrati, visto che Bertans ancora non è stato della partita).
Proprio Bertans mette la sua firma nel terzo quarto, con una tripla subito in apertura di gioco e, dopo 3:40 minuti, con una seconda tripla che stabilisce il massimo vantaggio di Milano sul 42-63, prima che coach Galli non decida di chiamare time out; la pausa consente alla VL di riordinare un po’ le idee e di rientrare in campo senza deragliare, con gli esterni Artis e Blackmon sugli scudi.
Ciò nonostante Milano sembra controllare piuttosto agevolmente il match, dando spazio a chi fino ad ora in stagione ha avuto meno minuti come Della Valle e Fontecchio, riuscendo comunque a mantenere sempre la doppia cifra di vantaggio ed andando all’ultimo riposo con un vantaggio tutto sommato rassicurante di 13 punti (61-74).
Sembra tutto scritto, ma la VL ha un sussulto d’orgoglio e nel corso dell’ultimo quarto, sotto la spinta di due scatenati Artis e Blackmon (autori di 28 punti insieme nel secondo tempo), abbozza una rimonta che la porta in almeno tre occasioni sotto la doppia cifra di svantaggio e che riscalda un’arena che si stava rassegnando all’inevitabile sconfitta.
La partita ha quindi ancora un senso ma francamente la VL non è mai andata oltre al -8 e l’Olimpia non ha mai dato l’impressione di tremare veramente; a coach Pianigiani è poi bastato inserire James e Burns, i due architravi su cui è stata costruita la vittoria finale, per non correre ulteriori rischi e trascorrere gli ultimi due minuti in maniera relativamente tranquilla, chiudendo il match sull’82-97.
VL Pesaro – AX Armani Exchange Milano 82-97
Parziali: 20-31; 14-19; 27-24; 21-23
Progressione: 20-31; 34-50; 61-74
Mvp: 4 giocatori in doppia cifra e due a quota 9 ma i migliori tra gli ospiti sono stati sicuramente James e Burns, con il secondo che si preferire grazie ad una prestazione a tutto tondo in cui oltre ad una doppia doppia di punti e rimbalzi c’è il merito non secondario di essere stato il principale artefice del break con cui Milano ha arpionato la vittoria
Wvp: dei quattro americani della VL sicuramente promossi Blackmon ed Artis, mentre Mc Cree si è perso dopo un avvio promettente e Murray è stato forse il più deludente perché, a parere di chi scrive, è quello che ha più talento individuale ma, al di là di qualche bel cesto e qualche bel movimento, non ha mai avuto continuità
Spogliatoi
Galli
Sicuramente nel secondo tempo abbiamo avuto un approccio difensivo ben diverso e da lì dobbiamo ripartire. La reazione c’è stata, contrariamene a Venezia, ed ovviamente è una cosa positiva perché significa che i giocatori ci tengono. Oggi avevamo di fronte un evidente talento degli avversari ma la prestazione del secondo tempo ci ha sicuramente indicato quella che è la strada che dobbiamo seguire in questo campionato. Sono contento della prestazione di Artis, che avevo stimolato alla vigilia, perché è sicuramente un ragazzo con qualità e che lavora costantemente per migliorare
Pianigiani
Visto il periodo e le tante partite degli ultimi giorni, oggi avevamo la necessità di distribuire minuti ed energie cercando di tenere il controllo sul match; ci siamo riusciti per 25 minuti ma poi ci siamo disuniti, facendo errori banali in difesa ed avendo troppa fretta nel cercare di concludere la partita. Tuttavia in questo periodo devo un po’ chiudere gli occhi perché abbiamo avuto carichi di lavoro importanti e perché talvolta sono costretto a giocare con quintetti neanche mai provati in allenamento; tenendo presente tutto questo però prendo per buona la presenza nel match della squadra
Giulio Pasolini