Mestre (VE), 31 ottobre 2018 – Cade per la prima volta in stagione, dopo 7 gare vinte su 7 partite giocate, l’Umana Reyer Venezia che, al termine di un match molto equilibrato, s’imballa nel finale cedendo agli spagnoli dell’Iberostar Tenerife nel #Round4 della FIBA Basketball Champions League per 65-72.
L’Iberostar Tenerife che espugna il Taliercio è una squadra rapida, solida ma soprattutto che questa sera ha avuto dalla sua un Thaddeus McFadden decisamente sopra la media mentre per Venezia, tolto un ottimo MarQuez Haynes, non si può dire che il resto del roster veneziano abbia dato il massimo, eccezion fatta per Mitchell Watt. Ovviamente non è compromesso nulla nel girone e nella manifestazione ma questa sera la Reyer ha sciupato una grande occasione di confermare il buonissimo momento di forma.
Dopo un buon avvio offensivo, nel secondo periodo la Reyer subiva il maggior ritmo difensivo del Tenerife che però doveva cedere qualche punto alla fine del terzo periodo. Il rientro in campo per l’ultimo quarto era decisivo, parziale da 12-2 che indirizzava il match in favore degli spagnoli.
In tema di prove singole, deludente Austin Daye, letteralmente croce e delizia del team lagunare. Il figlio di Darren questa sera non è mai entrato in gara con continuità e se a questo si somma la sua scarsissima propensione alla difesa, accade che il suo apporto alla squadra diventa quasi deleterio.
Deludente come anche certe scelte, opinabili di Walter De Raffaele, che utilizza Paul Biligha a nostro avviso più presente di un Gasper Vidmar ancora poco incisivo.
La cronaca
Si parte tirando da 3 (non va Abromaitis, segna Bramos, risponde San Miguel: 3-3 dopo 1’30”), con le difese che fanno sentire subito la loro intensità, portando gli attacchi avversari a tirare quasi sempre verso lo scadere dei 24”. Si segna poco (5-5 al 4’), col primo tentativo di allungo firmato da Watt al 6’ col gioco da tre punti dell’11-7. Ma nessuna delle due squadre mette le mani sull’inerzia della partita: si passa così dall’11-13 del 7’ al 18-15 dell’8’, in un finale di quarto in cui le squadre alzano i ritmi offensivi fino al 20-20 del primo intervallo, sigillato da una stoppata di Biligha.
Nel secondo periodo, l’Umana Reyer parte meglio e, con due triple di Haynes, riscrive due volte il massimo margine: 25-20 all’11’30”, 28-22 al 13’. In campo c’è anche qualche fischio discutibile, con gli orogranata che mantengono a metà quarto il +4 (30-26) con un tap-in di Watt, prima di bloccarsi per quasi 3’: Tenerife torna così avanti 30-31, prima dei liberi di Watt al 18’ per il controsorpasso sul 32-31. Nonostante il terzo fallo di Iverson, gli spagnoli approcciano però meglio al finale di tempo e, nonostante il tentativo di coach De Raffaele (50 anni festeggiati oggi: auguri!) di interrompere l’inerzia con un time out, Beiran trova nel finale i punti per il massimo margine ospite: 32-40.
Al rientro in campo, la partita si fa molto spigolosa (e gestita a tratti in maniera discutibile dalla terna arbitrale), con l’Umana Reyer che però trova la migliore intensità difensiva. Vidmar muove il punteggio al 22’, con la pronta risposta di McFadden. Poi, però, Tenerife viene costretta a tiri complicati, così gli orogranata limano punto su punto: 36-42 di Bramos al 24’; 39-42 di Haynes al 24’30”, aprendo una striscia di otto punti personali che portano al sorpasso sul 44-42 al 27’, con pronto time out spagnolo. Alla ripresa del gioco, la tripla di Bassas illude Tenerife, perché l’Umana Reyer ritrova fluidità in attacco e riparte subito con Daye, i liberi di Biligha (sul quarto fallo di Abromaitis), De Nicolao allo scadere 24” e ancora Daye allo scadere del quarto per il 52-47.
Il match, però, è ancora lungo e Tenerife non molla, riportandosi avanti in meno di 2′ (52-55), con De Raffaele che chiama subito time out. Tonut si ripresenta in campo con la tripla del pareggio e il canestro del 57-55 (dopo due rimbalzi offensivi, di Stone e Vidmar). Gli ospiti, però, riprendono subito il controllo della partita, a partire dal gioco da tre punti di McFadden sul quarto fallo di Watt, con nuovo time out orogranata al 35’30” sul 57-62. La zona spagnola mette in difficoltà l’attacco veneziano, ma Bramos (libero e tripla) ricuce sul 61-62 al 36’30”. McFadden prova a dare la spallata decisiva con una tripla, ma Daye e due liberi di Haynes riportano l’Umana Reyer in parità a quota 65 a -1’43”. Il punteggio torna a muoversi a -43” con il gioco da tre punti di Abromaitis (65-68). La tripla di Haynes esce beffardamente, con Bramos che spende subito il fallo, ma Iverson (-19”) fa il suo dovere in lunetta ed è 65-70. La panchina veneziana si gioca la carta dell’ultimo time out, ma la tripla di Stone non va e c’è solo tempo per aggiornare il finale: 65-72.
Sala Stampa
Umana Reyer Venezia – Iberostar Tenerife 65-72
Parziali: 20-20; 32-40; 52-47