Anche coach Sodini si era – preventivamente – accodato alle altre, similari, dichiarazioni dei suoi colleghi in merito al roster e alla forza di questa Roma d’annata, espressione di solidità del gruppo mostrata anche nella settima di andata, affacciati sulla costa messinese.
Corposa, strutturata, con retrogusto forte e sentore fruttato, la Virtus Roma d’annata targata capitan Chessa & company.
Quasi ad immaginare che un’altra sconfitta interna al Palafantozzi ci potesse stare complice la calata dei romani, il coach biancoazzurro stigmatizzava gli eventi, emersi poi in tutta crudeltà e purezza: solidità e freddezza del roster romano.
La freddezza è nei liberi finali matrice Moore, è lui che ti dice come si fa nei secondi che contano; la solidità mentale, nelle giocate e nelle letture che solo l’appartenenza al branco che ragiona in modo univoco, ti garantisce: seppur forzatamente ridotto nelle rotazioni è capace di sfoderare con tre uomini ad un soffio dal ventello.
Si tratta di parole o indizi concreti? Beh…Se a metà gara la Virtus Roma di coach Bucchi era solo a +2 da una sostanziale parità, nei due quarti che contano emergeva tutta quella solidità di nervi già vista nelle fasi finali della trasferta di Latina, che poi è come dire che gli uomini di coach Bucchi performano nelle difficoltà e ancor di più nei minuti finali delle gare; che poi, dietro a questa nota, ci fosse forse la consistenza di Moore e Sims lo si sapeva prima e lo si sta scoprendo ora: tutte cose che ti fanno guardare la classifica dall’alto in basso: 1 P e 6V.
Un altro indizio di solidità?
Prendersi la briga di far giocare e divertire Parks ma soprattutto Brandon Triche senza mostrare la paura di poterci restare sotto: non bastano al fuggitivo americano l’aver servito un 28/12/7 punti assist e rimbalzi per un en plein fenomenale.
E alla fine cosa resta di cotanta qualità romana?
Triple, liberi e rimbalzi più degli altri?
No, la testa!
Più degli avversari.
Si, ma allora i 22 assist di squadra per ROMA?
Solo un altro piccolo-grande indizio di questa annata.
Gabriele Marini