Ragazzi parliamoci chiaro, se Milano non perde nemmeno dopo aver giocato 35 minuti veramente male, con il serbatoio delle energie al minimo, con le assenze perduranti di Nedovic e Della Valle e last but not least contro una buona squadra, quando riuscirà a perdere nel campionato italiano? La risposta mai è ovvia, anche se pensiamo che il giorno in cui capiterà sia più vicino di quanto tutti pensino.
Avendo scritto già fiumi di parole sulla questione energie e rotazioni non ci dilungheremo ulteriormente sulla questione se non per ribadire che non si può voler la botte piena (giocatori freschi) e la moglie ubriaca (imbattibilità in Italia) se si continueranno a far giocare anche in Italia Micov e James 30 minuti e Fontecchio e Burns 10; anche perché non è mica detto che invertendo i minutaggi cambino i risultati.
Per ora però i risultati danno ragione a questa filosofia quindi passiamo oltre. Diciamo quindi che è stata la classica partita in cui nel primo tempo l’Olimpia ha giocato per prendersi i due punti con il minimo sforzo, salvo poi nella ripresa consumare più energie di quelle preventivate.
Bisogna rendere i giusti meriti a Cremona che ha giocato con gagliardia mettendo in mostra un ottimo Crawford anche se Sacchetti avrà di che recriminare data l’anomala prestazione al tiro di Ricci che poteva cambiare faccia al match ed anche ai troppi liberi sbagliati nei momenti chiave, specie i due di Ruzzier.
Anche gli ultimi episodi con le non fischiate arbitrali hanno contribuito a far arrabbiare(eufemismo) il coach della nazionale il cui no comment in sala stampa è valso più di mille parole. Ma siamo sicuri che in cuor suo il buon Meo andrà a casa da Milano contento di aver visto una squadra viva e vegeta che lotterà fino alla fine per un posto nei playoff.
Post season che a conti fatti è l’obiettivo stagionale cremonese e sarà più semplice da raggiungere se in casa Vanoli riusciranno a sostituire l’inguardabile Mathiang e il pur positivo Demps con due giocatori più efficaci ed incisivi.
In casa milanese gli unici da salvare a mio parere sono il solito Brooks (ma solo il secondo tempo), capitan Cincia che lotta e sbuffa sbaglia e recupera ma c’è sempre quando conta e Tarczewski che ha dominato lo spazio aereo sia difensivo che offensivo manco fosse un caccia torpediniere. Fosse sempre così…..ma purtroppo non sempre gli avversari si chiamano Mathiang e Ricci.
Una sonora bocciatura invece la riserviamo a Simone Fontecchio ed al suo utilizzo: è vero che ha giocato il primo quarto quando tutta Milano è parsa ancora sull’aereo di ritorno da Barcellona, sconnessa ed indisponente però lui non ha fatto nulla per invertire la rotta, anzi. Ha perso palloni banali e non si è mai preso responsabilità. Male, perché da lui ci si aspetta un salto di personalità oltre che tecnico; entrambi i balzi però sono di là da venire.
Critichiamo anche il suo utilizzo perché dopo lo sciagurato primo quarto Simone avrebbe meritato una seconda chance, anche(e soprattutto) con l’intento di far rifiatare Micov. Ed invece niente, solo panchina che sa tanto di punizione. Scelta a mio parere sbagliata e confermata anche dalle parole dello stesso Pianigiani in sala stampa che si è detto a un certo punto indeciso se rimettere in campo Fontecchio….beh, a tutti è parsa un ammissione di colpa.
Ora per Milano si torna in Eurolega con la delicata trasferta in casa dello Zalgiris reduce da due inopinate sconfitte casalinghe. Essendo una squadra che fa dell’energia la propria bandiera le parole di Pianigiani all’inizio della conferenza stampa post Cremona (“Non stiamo in piedi”) non ci hanno lasciato ottimisti. Vedremo giovedì che succederà.
Cristiano Garbin
@garbo75