Solo da pochi minuti ho appreso questa notizia, una di quelle notizie che non vorresti mai ti raggiungessero perchè ti lasciano smarrito, senza parole e completamente attonito tanto sia perchè fanno male e sia perchè la trovi inverosimile.
Pier Carlo Zini ci ha lasciato così, improvvisamente e duole apprenderlo perchè è talmente incredibile la notizia quanto purtroppo vera, nonostante il sottoscritto possa provare a celarne la durissima e reale verità. E come spesso accade in questi frangenti provi a mettere insieme due parole, due righe che abbiano senso un compiuto sperando che il senso di profonda amarezza e di sconsolata tristezza possa assalirti il meno possibile, impedendoti di essere lucido e razionale. E ti rifuggi nelle parole, nei ricordi, nelle discussioni anche vibranti sulla Virtus Roma, il veicolo che aveva scatenato la nostra amicizia e che ci aveva fatto conoscere diversi anni fa, ora non ricordo nemmeno quanti ma tanti, anche fossero uno o due, per come l’abbiamo vissuta con sano e “severo” accanimento” sportivo, a volte anche su piani differenti ma sempre leali e corretti.
Sempre lucido PC, come amavo chiamarlo sovente, un pò come fanno gli americani nel chiamare o sentire al telefono una persona, unendo le due consonanti di coloro che hanno due nomi con quella mania degli acronimi. A lui piaceva che lo chiamassi così perchè era uomo di cuore e non di forma, eppoi perchè sapeva che forse era il mio modo per dirgli “Oh, iniziamo a parlare di Virtus?”, e con quel suo sorriso sempre acceso e presente mi metteva spesso in difficoltà con le sue osservazioni, acute e pregnanti.
Due nomi PC, due nomi come la tua duplice, enorme capacità di avere un grande cuore e di non farne alcun segreto nel metterlo a disposizione, completamente, allorquando si parlasse di pallacanestro e della Virtus Roma ma non solo. Sempre in prima linea a discutere sulle ahinoi, alterne vicende di campo ma anche societarie del sodalizio romano al punto tale di fondare la pagina più famosa nel mondo virtuale sui socials “Onda Virtus“, ben presto divenuto un reale e non virtuale punto di riferimento del tifo virtussino su Facebook.
Un tifo bello, educato, civile e composto il suo, mai fuori dalle righe o da quelle esagerazioni con cui oggi amiamo catalogare esempi anche di dubbio livello culturale. Quello per lui non era tifo, no, da grande Signore con la “S” maiuscola.
Ci credeva PC, ci credeva eccome che un giorno la Sua Virtus Roma avrebbe ripreso il posto che gli spetta in Lega A e spero tanto ma tanto che da oggi forse qualche giocatore, quando entrerà in campo, giocherà anche per lui e per la Sua dolcissima Francesca, sempre al suo fianco in qualsiasi luogo giocasse la sua Virtus Roma, alla quale va ora tutto il sostegno, nonchè un caloroso abbraccio personale e da parte di tutta la Redazione di All-Around.
ADDIO PC, magari quando vuoi mandami un whatsapp da lassù così mi dici se anche tra le nuvole si gioca a basket e soprattutto se c’è qualcuno che possiamo far giocare nella Virtus, e saluta per me e per tutti i tifosi, Davide Ancilotto!
Fabrizio Noto/FRED