Brescia, 16 dicembre 2018 – Era un derby importante ma un derby anche pieno di paura quello di oggi, andato in scena dalle ore 12:00 al PalaLeonessa di Brescia tra la Germani Basket Brescia e l’Acqua S. Bernardo Cantù, viste le condizioni di classifica. Alla fine vincono i padroni di casa per 81-63 che mettono in campo una vera prova di squadra, tirandosi un pò dall’impaccio di una stagione italiana deludente ma che proprio grazie a questa vittoria, consente di nutrire ancora delle ambizioni per la Final Eight di Coppa Italia di febbraio ’19 a Firenze.
Invece per l’Acqua S.Bernardo Cantù allenata da coach Pashutin si tratta della sesta sconfitta consecutiva in campionato e con una classifica che adesso inizia a mostrarsi deficitaria. Ai brianzoli non è bastata la solita doppia doppia di capitan Ikeh Udanoh, a referto con 11 p.ti e 10 rimbalzi (per lui anche 4 apprezzabili assist), così come sono serviti a ben poco i 16 punti di Jefferson. Per quest’ultimo, top scorer in casa canturina, anche 9 rimbalzi catturati. Per Brescia invece decisive le prestazioni di Beverly (12 punti e 11 rimbalzi) e di Hamilton, miglior marcatore della partita con 17 punti (4/7 dall’arco).
Ma aldilà di tutto, per la Germani Basket Brescia era più che importante raddrizzare la china, dando un forte segnale a tutto il campionato ma anche riprendere confidenza con la vittoria in campionato, aumentando la fiducia in se stessi e, al contempo, quella del proprio pubblico. Lo scopo duplice è stato raggiunto, a testimonianza dalla positiva risposta del pubblico bresciano a fine gara. Con ancora nella mente la pesante sconfitta di Belgrado, i giocatori della Leonessa sfoggiano una prestazione maiuscola, aggredendo Cantù fin dalla palla a due e mantenendo alta la concentrazione in attacco e in difesa per tutto l’arco della partita.
Sono essenzialmente due i dati che servono a spiegare il successo della Germani. Il primo è quello sui rimbalzi: la Leonessa vince la lotta sotto i tabelloni 47-39, lasciando pochissimi tiri su seconda opportunità alla squadra canturina che, solitamente, trae grandissima parte del proprio fatturato offensivo da situazioni di rimbalzo offensivo. Il secondo sono i punti a referto, arrivati grazie alle 14 transizioni di cui la Leonessa ha potuto beneficiare grazie all’ottima difesa che oggi ha sfoggiato in campo.

Ike Udanoh in azione
La copertina di inizio partita è tutta appannaggio di Jordan Hamilton (13 punti nei primi 8 minuti di gara, 17 alla sirena finale), che segna a ripetizione e indirizza fin da subito la partita dalle parti bresciane. Cantù prova a reagire affidandosi a Udanoh e Jefferson, le sue certezze sotto i tabelloni, ma Brescia dimostra da subito di non essere intenzionata a scendere a compromessi. L’attacco biancoblu gira a meraviglia, un Beverly leonino lotta nel pitturato arpionando rimbalzi e segnando (doppia doppia a fine gara per lui con 12 punti e 11 rimbalzi), mentre la difesa scherma ogni soluzione offensiva a Cantù, che si mantiene in linea di galleggiamento solo grazie ai liberi (43-29 all’intervallo)
Terzo periodo e la partita ricalca il medesimo canovaccio. Hamilton lascia il proscenio ai compagni di squadra e le seconde linee spedite in campo da Diana forniscono un supporto notevole. Laquintana sprinta su ogni contropiede macinando punti mentre Zerini, al rientro dopo l’infortunio, offre il suo contributo in area. Cantù tenta disperatamente di rientrare in partita ma riesce a limitare lo svantaggio solo al -9 di fine terzo quarto (60-51).
All’inizio dell’ultima frazione, contraddistinto dall’espulsione di coach Diana per doppio fallo tecnico, la Leonessa non si demoralizza ma, anzi, resta convinta di voler respingere un destino resosi fin troppo avverso fino adesso. E così Brescia continua a seguire pedissequamente il piano partita, fatto di aggressività e ripartenze, e distanzia sempre di più Cantù, che vede la vittoria sempre più lontana. L’ultima sirena porta in dote non solo i due punti, ma anche il volto di una Leonessa che lotta e che non scende ai compromessi quando ferita.
Adesso testa e cuore a mercoledì sera, quando la Germani contro i tedeschi di Ulm proverà a scrivere un’altra pagina di storia, cercando la vittoria necessaria a tenere più vivo che mai il sogno europeo. Per Cantù resettare e ripartire, magari con qualche buona notizia dal mercato e dalle alterne vicende societarie.
Sala Stampa
Evgeny Pashutin
«La squadra ha lavorato molto in settimana per prepararsi all’attacco di Brescia. Abbiamo preparato diversi schemi difensivi che, però, non sono stati messi in pratica. In particolare, ci eravamo preparati a difendere forte su Hamilton, per impedirgli tiri da tre. Ma come avete visto, è stato proprio lui a punirci dall’arco, fin dai primi minuti. Non siamo stati mentalmente pronti a combattere per tutta la partita. Questa è sicuramente una mia responsabilità ma la difesa in campo è stata davvero pessima. Onestamente credo che in questo momento la squadra non abbia la giusta mentalità per stare concentrata, sia in difesa che in attacco, per tutti i quaranta minuti. Non è sufficiente giocare per due quarti, anche perché poi permetti agli avversari di prendere fiducia ed è difficile batterli. Così è stato. Ci sono state troppe palle perse che non ci hanno permesso di recuperare. Spesso abbiamo avuto anche poca pazienza, tirando senza pensare e prendendo decisione sbagliate. Dovevamo essere più intelligenti nel controllare la partita, mettendo in campo una buona difesa. Abbiamo concesso troppi tiri e questo ha dato fiducia a Brescia che ha continuato a portare avanti il proprio gioco.
Non è una scusante ma in questo momento Cantù deve pensare a salvare il club. Noi, dal canto nostro, non dobbiamo mollare, dobbiamo andare avanti. Dovevamo giocare con grinta e passione, cosa che ho visto dalla panchina. Ho apprezzato molto l’impegno di Parrillo, Tassone e Quaglia. Non è abbastanza però. Brescia ha meritato la vittoria, ha giocato molto bene».
Andrea Diana
“La nostra è una vittoria figlia di tre giorni di allenamento di grande durezza, voglio rendere merito ai ragazzi per la loro disponibilità. Voglio ringraziare in particolare David Moss, Luca Vitali e Brian Sacchetti, che sono i nostri tre pilastri e che mi rendono orgogliosi di essere il loro allenatore. La squadra ha reagito alla sconfitta di Belgrado, a quel 65-22 di fine primo tempo che da giovedì scorso durante ogni allenamento i ragazzi hanno rivisto sul tabellone del nostro palasport. Quella di oggi è il primo minuto di una lunga partita, che inizia ora e andrà avanti per tutta la stagione. La mia espulsione? Innanzitutto chiedo scusa alla squadra per averla lasciata da sola. Voglio che sia chiaro: il mio non è stato un gesto dettato dal nervosismo, ma da un alto livello di esigenza. Non ero nervoso per il momento che stiamo vivendo, ma solo esigente con la squadra. Voglio che tutti siano sulla stessa pagina, che è l’unico modo per riacquistare fiducia in noi stessi e anche quella dei nostri tifosi”.
Germani Basket Brescia – Acqua S. Bernardo Cantù 81-63
Parziali: 25-14, 43-29, 60-51