Terminerà con la OriOra Pistoia, in casa alle ore 12:00 di domenica 30 dicembre, il tour de force di fine 2018 che ha caratterizzato le ultime uscite dell’Acqua S.Bernardo Cantù. La formazione di coach Evgeny Pashutin si prepara ad affrontare la terza partita in una settimana, dopo le sfide del 23 e del 25 dicembre scorsi contro Venezia e Varese. Tre gare in soli sette giorni – tipiche di un calendario più da NBA che da LBA – che non hanno di certo facilitato le cose ad una Cantù da sempre a ranghi ridotti, costretta – oltre a convivere con delle rotazioni limitate – a rinunciare al proprio vice capitano Salvatore Parrillo, indisponibile per un problema alla schiena nelle ultime due partite e, molto probabilmente, ai box anche per il match casalingo contro i toscani.
QUI CANTÙ Tutt’altro che un bel momento per capitan Ike Udanoh e compagni, sconfitti a Varese nel giorno di Natale. Quella nel derby con la Openjobmetis si tratta dell’ottava sconfitta consecutiva per Cantù, in evidente difficoltà dopo un ottimo avvio di campionato che l’aveva vista vincere in ben tre occasioni nelle prime quattro giornate di LBA. All’Enerxenia Arena, nell’ultimo turno contro la più quotata Varese, l’Acqua S.Bernardo ha provato a giocarsela anche se il gap con la terza forza della Serie A è uscito fuori tutto nel primo quarto, dove i brianzoli non hanno potuto nulla di fronte al talento dei tiratori biancorossi. Una reazione, poi, c’è stata: Cantù ha tentato una coraggiosa quanto difficile rimonta, mettendo paura ad una OJM che stava già festeggiando i due punti. Poi, però, l’uscita anticipata per falli della coppia Blakes-Gaines ha spento le speranze di rimonta dei canturini, spianando la strada alla squadra di casa verso la vittoria. Ottava sconfitta a parte, un paio di note positive da Masnago sono arrivate: in primis l’apporto dalla panchina, con il trio Tassone-Quaglia-Davis in luce, ognuno a suo modo. Tassone per la solita grinta, Quaglia per i 2 punti in 2 minuti (primo canestro della sua stagione) e Davis per la doppia cifra, condita dai 6 rimbalzi catturati. Una performance, quella di Davis, che va ben oltre i numeri. Il lungo americano classe 1994, dopo essere rimasto un po’ ai margini delle rotazioni nelle scorse settimane, è parso senza alcun dubbio tra i più propositivi del gruppo nelle due partite con Venezia e Varese. Una sorta di nuovo acquisto per coach Pashutin, il quale ha scelto di testare Davis anche nella posizione di ala piccola. Tutto questo non può che far bene in vista di CantùPistoia, dove ci sarà bisogno anche di forze fresche per far rifiatare un po’ i titolari dopo un notevole tour de force. A questi segnali positivi si è aggiunta anche la performance di Mitchell che, a Masnago, ha mostrato qualche sprazzo di grande talento, tornando sui livelli delle prime giornate, seppur ancora lontano da prestazioni come quelle contro Reggio Emilia e Virtus Bologna, dove realizzò rispettivamente 36 e 23 punti. Il suo contributo offensivo sarà fondamentale contro Pistoia.
QUI PISTOIA Inizio di stagione a due facce per Pistoia, anzi, forse addirittura tre. La partenza è molto negativa con sei sconfitte in altrettante partite ed una scarsa fiducia generale. Il tutto, però, sicuramente condizionato da un calendario molto difficile per le sfide contro Venezia, Milano, Trieste e Cremona, con le due trasferte al Mediolanum Forum ed all’Allianz Dome che avrebbero messo chiunque in serie difficoltà. Ma la squadra di coach Alessandro Ramagli (chiamato all’arduo compito di sostituire Vincenzo Esposito dopo tre ottime stagioni) riesce a fare gruppo, uscendo dalla crisi proprio nel momento meno semplice possibile, nel bel mezzo di un doppio turno fuori casa. I toscani, infatti, tornano a sorpresa sia da Sassari che da Reggio Emilia con la vittoria, dimostrando di saper reagire molto bene alle difficoltà. L’ottimo momento della OriOra prosegue fino alla nona giornata, con la vittoria casalinga sulla Germani Basket Brescia che porta a quota tre i successi consecutivi dei pistoiesi. Poi, il contrario, con un nuovo calo rappresentato dalle tre sconfitte in fila nelle ultime tre partite, che hanno riportato la OriOra nelle ultime posizioni di classifica. La squadra di coach Ramagli segna, in media, quasi gli stessi punti di Cantù: 78.8 a partita, undicesimo attacco della LBA, contro i 79.2 dell’Acqua S.Bernardo, nona per punti realizzati.
ORIORA PISTOIA, IL QUINTETTO La società toscana in estate ha messo in piedi un restyling massiccio, dalla presidenza al roster: dietro la scrivania passaggio di consegne tra Roberto Maltinti e Massimo Capecchi, mentre nella parte sportiva si è cercato di rivoluzionare molto dopo la partenza di coach Esposito. Di fatto, un nuovo ciclo, con il giovane Gianluca Della Rosa unico confermato dell’organico della stagione precedente. Il playmaker titolare è l’americano Kerron Johnson, 28 anni compiuti due settimane fa, nativo dell’Alabama. Il regista statunitense – all’esordio assoluto in Italia – arriva in Serie A dopo alcuni trascorsi importanti, vissuti principalmente in Germania, al Ludwigsburg. Con la formazione tedesca disputa tre stagioni, partecipando anche all’EuroCup prima ed alla Champions League poi, arrivando fino alla Final Four di Atene. In campo internazionale, Johnson, matura tanta esperienza, oltre a mettersi in luce per talento e leadership. A Pistoia coach Ramagli gli ha affidato le chiavi della squadra, puntando tutto sul suo carisma e sulla sua visione di gioco. Attualmente viaggia a circa 14 punti a partita, tirando da tre con un ottimo 40%. Ottimo, come da previsione, anche il suo impatto in termini di assist: 4.2 di media, che si aggiungono ai 3.4 rimbalzi. Nello spot di guardia c’è un altro Johnson, Dominique, alla terza maglia in Serie A dopo aver indossato quelle di Varese e Venezia. Con 771 punti in soli 54 gettoni in LBA, Dominique Johnson si prende di diritto il ruolo di “bomber” della squadra. È lui, infatti, il giocatore più prolifico della OriOra con 14.3 punti di media. 31 anni di Detroit, Johnson è un altro giocatore che – come il suo omonimo – vanta un curriculum internazionale di tutto rispetto, con due stagioni di alto profilo in EuroCup sia con la maglia del Banvit che con quella dell’Alba Berlino. “Cecchino” di razza, Johnson è un tiratore micidiale che ama prendersi tanti tiri e, quando in ritmo, sa essere pericolosissimo per qualsiasi difesa. L’ala titolare è Lafayette “L.J.” Peak, classe 1996 uscito dal prestigioso college di Georgetown. Dopo un’importante carriera universitaria, che faceva presagire un futuro certo in NBA, il nativo della Carolina del Sud si è un po’ perso, iniziando il suo percorso nei professionisti tra G-League e Nuova Zelanda. L’Italia potrebbe essere per lui la carta giusta per un rilancio, dopo che tre anni fa aveva vinto anche i campionati Mondiali Under 19 con gli USA. Finora in maglia Pistoia sta viaggiando stabilmente sopra la doppia cifra, con 12.5 punti di media. L’ala forte è Patrick Auda, 29enne di Brno (città nota per essere la sede del Gran Premio motociclistico della Repubblica Ceca). Membro della Nazionale ceca, con cui ha disputato due Europei nei 2015 e nel 2017, Auda si forma cestisticamente in patria, prima di trasferirsi negli States per frequentare il college di Seton Hall, nel New Jersey. Tre anni in Polonia poi, intervallati da una stagione e mezza in Liga ACB con i colori del Manresa, salvo poi scegliere l’Italia per concludere l’annata 2017-2018. Serie A che, infatti, Auda aveva già assaporato nei playoff della scorsa stagione, quando era arrivato ad Avellino per rinforzare la Sidigas in vista della sfida contro l’Aquila Trento. Sbarcato in Irpinia dopo aver disputato un’ottima Champions League con il Rosa Radom (oltre 12 punti e 6 rimbalzi di media), in quattro partite di playoff il ceco fa registrare 12.3 punti in neppure 18’ di media. Numeri che hanno convinto Pistoia ad affidargli un posto da titolare, in cui Auda sta facendo bene, ripagando la fiducia con 11.8 punti e 5.1 rimbalzi a partita. Sotto i tabelloni coach Ramagli può contare sul grande atletismo di Ousman Krubally, centro “undersized” nato ad Atlanta, negli Stati Uniti, in possesso della cittadinanza gambiana. 30 anni, secondo miglior rimbalzista in LBA con 11 rimbalzi di media, Krubally è un giocatore di assoluto affidamento per la costante energia che mette in campo ad ogni incontro. Fattore imprescindibile per Ramagli. Non è un caso che l’atleta afro americano sia il più utilizzato della squadra (32’ di media). In estate è tornato in Italia dopo le esperienze precedenti a Legnano e Venezia, in due palcoscenici completamente differenti. In Lombardia, nella stagione 2014-‘15, bissa il premio di MVP che aveva vinto l’anno prima in Slovenia, venendo nominato miglior giocatore della Serie A2 Silver con 19.2 punti e 12.1 rimbalzi di media. In Veneto, invece, disputa 10 gare di playoff nel 2016, raggiungendo le semifinali contro Milano. Chiude la parentesi in laguna con 6.4 punti e 2.8 rimbalzi di media: numeri notevoli, sia perché esordiente nel massimo campionato italiano sia per i pochi minuti a disposizione (13’ a partita). Lo scorso anno, prima di firmare a Pistoia, ha giocato una stagione positiva in Grecia, al Paok Salonnico, dove ha fatto molto bene anche in Champions League, giungendo fino agli ottavi di finale.
ORIORA PISTOIA, LA PANCHINA Il primo rinforzo dalla panchina è – un po’ a sorpresa – Riccardo Bolpin, veneziano classe 1997. Stando ai minutaggi complessivi, il play/guardia in prestito dalla Reyer è il sesto uomo della OriOra, con quasi 18’ di media di impiego. Nonostante la giovane età, Bolpin si è ritagliato uno spazio importante a Pistoia, dove segna oltre 5 punti a partita, con buone percentuali dall’arco (39%). Per lui si tratta della stagione della consacrazione dopo i prestiti in A2 ad Agropoli prima ed a Recanati poi. Esperienze significative per un giovane, sommate alle 33 presenze con la Reyer ed a quelle in maglia azzurra, che Bolpin ha indossato la scorsa estate con la Nazionale sperimentale, dopo aver disputato un Europeo Under 20 nel 2017. Il secondo ad uscire dalla panchina – sempre per minutaggio – è l’ultimo acquisto Mickell Gladness, centro di 211 centimetri per 104 chili. Nato nell’Alabama come il compagno Kerron Johnson, Gladness è il giocatore più anziano del gruppo, oltre ad essere quello più esperto. Dopo cinque anni spalmati su G-League e NBA (26 partite tra Golden State e Miami), il classe 1986 ha girato diversi continenti, andando a giocare in Australia prima ed in Argentina poi, salvo decidere in seguito di tentare la carta europea. Nel “Vecchio Continente” gioca in Estonia (vincendo un titolo con il Kalev/Cramo nel 2017), in Israele e in Spagna, a Bilbao, dove ha l’occasione di esordire anche in EuroCup. Giunto alla OriOra a stagione in corso per raddrizzare una situazione di squadra non semplice, il pivot americano ha finora giocato 5 partite in LBA, segnando quasi 7 punti di media in appena 14’ di impiego, nei quali aggiunge anche 4.6 rimbalzi. Restando sempre nella categoria dei lunghi, sotto i tabelloni coach Ramagli può contare anche su Luca Severini, ennesimo giovane presente nel roster toscano. Classe ’96 nato in provincia di Ancona, scuola Virtus Siena, Severini ha già collezionato a Pistoia 52 presenze, scendendo in campo 25 volte. Nelle ultime due stagioni ha vestito la canotta di Casale Monferrato, in prestito, disputando la scorsa estate la finale per la promozione in Serie A contro Trieste. Ala/centro dotato di un buon tiro da fuori, il 22enne marchigiano è tornato a Pistoia per giocare molti più minuti, come dimostrano i 12.4 di media contro i 4’ scarsi delle precedenti esperienze. Per lui 2.6 punti e 2.1 rimbalzi. Completano il roster Matteo Martini – 26enne guardia livornese – e il già citato Gianluca Della Rosa, ennesima guardia del roster biancorosso. Quest’ultimo, pistoiese doc classe 1996, come detto è l’unico giocatore ad essere stato confermato dalla passata stagione. Dopo un biennio in A2 in quel di Rieti (12’ di media in campo), a Pistoia ha poi saputo ritagliarsi uno spazio importante. Già lo scorso anno, infatti, Della Rosa aveva disputato 21 partite in maglia biancorossa, tirando con un eccellente 46% da tre in 6’ di media sul parquet. Quanto a Martini, cresciuto in un importante settore giovanile come quello del Don Bosco Livorno, l’esterno è al debutto nel massimo campionato italiano dopo tre ottime stagioni a Legnano, precedute da un’esperienza ad Orzinuovi. Per lui si tratta della stagione più importante della carriera, la quale potrebbe prendere una svolta dopo le belle cose dimostrate nelle categorie inferiori.
I PRECEDENTI Sono soltanto dieci i precedenti tra Pallacanestro Cantù e Pistoia Basket 2000, bilancio in perfetto equilibrio con 5 successi per parte. I lombardi, in casa, hanno vinto quattro sfide su cinque, così come lo stesso vale per i toscani, avanti 4 a 1 nei confronti casalinghi. La vittoria con lo scarto maggiore, però, appartiene ai brianzoli, che nella passata stagione vinsero con 21 lunghezze di differenza. L’ultimo confronto tra le due formazioni risale proprio a quella partita, datata 11 marzo 2018, terminata 106 a 85 a favore dei canturini. L’incontro in questione, oltre ad essere la vittoria con lo scarto più ampio nei confronti del passato, è anche quello in cui le due squadre hanno segnato di più: 191 punti totali, ad oggi il massimo punteggio complessivo nei confronti tra Cantù e Pistoia. INFO GENERALI Acqua S.Bernardo Cantù e OriOra Pistoia si sfidano per l’undicesima volta nella loro storia. L’incontro, trasmesso in diretta su Eurosport Player, è valido per la tredicesima giornata del campionato di Serie A PosteMobile 2018-2019. Palla a due del match in programma per le ore 12:00 di domenica 30 dicembre, arbitrano i signori Enrico Sabetta, Gianluca Sardella e Giulio Pepponi. Radiocronaca della partita su Radio Cantù 89.600 FM o streaming su radiocantu.com.