Roma, 7 gennaio 2018 – Ed eccoci alle sette squadre che compongono la classifica dai 14 punti in giù. A quota 14 appunto ci sono Scafati, Trapani e Treviglio. Tre delusioni? Forse Scafati che a settembre con Marco Calvani in panchina sembrava una squadra molto brillante e decisamente in grado di recitare un ruolo importante in questo raggruppamento. Il “fattaccio” che ha costretto l’allenatore romano ad andarsene e il seguente sconvolgimento della squadra, Lino Lardo ha dovuto rimettere in piedi soprattutto dal punto di vista psicologico la squadra. L’operazione non sempre è riuscita pur avendo a disposizione una formazione battagliera con qualche punta di diamante, Aaron Thomas su tutti. Dal punto di vista dei numero la squadra segna quasi gli stessi punti che subisce (80 vs 81.4) ma è l’alternanza dei risultati che ancora penalizza i campani.
Treviglio non è una sorpresa. Ha cambiato molto e per adesso ha avuto poco – specie in campo perché ha giocato poco – da Jamal Olasewere che in A2 con quel fisico potrebbe spostare diversi equilibri. Roberts sta facendo un pò al di sotto del suo che è davvero tanto se fosse nelle condizioni migliori, mentre Andrea Pecchia sta giocando una grande stagione. Ma su una rosa lunghissima almeno in termini di tesserati, sono davvero troppo pochi quelli abili per la A2 che hanno giocato u numero sufficiente di partite per dare continuità al gioco di coach Vertemati. Un pò di infermeria vuota e Treviglio potrebbe riprendersi.

Il giocatore simbolo della Blu Basket Teviglio, Andrea Pecchia da Facebook Blu Basket
Trapani è un’altra squadra che ha cambiato moltissimo in estate. Ed a parte Clarke, Renzi ed Ayers gli altri stanno rendendo troppo poco. La squadra segna tanto, 84.9, ma subisce tanto, 85 punti a partita, vince sempre (tranne 2 volte) in casa ma va malissimo, tipo la Leonis, in trasferta dove ha centrato i due punti solo una volta, a Legnano tra l’altro, e questo non può andare per una squadra che aveva fatto molto bene negli anni scorsi e che era indicata come una di quelle che avrebbe almeno puntato alle Final Eight di Coppa Italia.
A 13 punti c’è Siena. Che in realtà sul campo di punti ne ha vinti 16 ma avendone 3 di penalizzazione si trova laggiù in quella fascia semipericolante. La rivoluzione estiva da Paolo Moretti coach alla squadra rinnovatissima non si è ancora completata e dare giudizi è assolutamente prematuro. Morais, Pacher e Poletti sono una sicurezza ma da Marino e Sanguinetti ci si potrebbe aspettare di più ed anche in questo caso il rendimento esterno va alzato se si vuole giustificare l’investimento fatto nel mercato di luglio ed agosto. Ma bisogna dare tempo al coach.
Poi si passa a quota 8 dove c’è la squadra che rispetto allo scorso anno ha avuto il tracollo più evidente: Tortona. Dalla Coppa Italia ed i play off dello scorso anno alla terz’ultima posizione di questa fine andata il salto è troppo clamoroso. Cosa non va? Pochi punti segnati in attacco, 71. Certo anche pochi subiti, 73, ma evidentemente non basta difendere bene se poi non si fa canestro. Nè si può pensare che l’eterno Garri tiri la carretta ancora sempre da solo. Knowles è andato male, Alibegovic fa il suo, Tuoyo è bravo ma non fa vincere le partite e gli altri per adesso sono comprimari. E poi ha il problema contrario alle altre: in casa un disastro, 1 vinta e 6 perse, fuori 3 vinte e 5 perse. Un pò di equilibrio ed una inversione di tendenza immediata darebbero una scossa.
Legnano. Male, male, male. I tanti cambiamenti della scorsa estate non hanno dato alcun frutto. Sacco è stato mandato via in malo modo, i nuovi arrivati – tranne Raffa sempre sopra i 20 punti – fanno poco. Anche London è bravo ma acerbo per questa serie ed aspettarlo può essere un lusso eccessivo – infatti la società si è già mossa per prendere Charles Thomas, già pronto per questo campionato. La sfortuna ha privato la squadra di Benetti dall’inizio della stagione, uno che non è un fenomeno ma che dentro una squadra così avrebbe potuto essere un punto di riferimento in difesa.

Il paisà Anthony Raffa subito dopo il tiro vincente vs Rieti
Infine Cassino a quota 2. Già condannata alla retrocessione? Forse. Certo serve un miracolo ed al momento al netto di un mercato di riparazione superlativo o di un cambio incredibile della mentalità del gruppo non sembra molto probabile. La società laziale sta pagando lo scotto della neopromossa che ha provato a fare le cose un pò troppo “in casa” il che può non essere un male per forza, ma la A2 è un campionato vero dove bisogna avere almeno qualcuno già molto esperto se ci si vuole salvare.
Eduardo Lubrano