Il momento era di quelli importanti, subito dopo l’amara trasferta di Firenze con conseguenti critiche mediatiche e polemiche social e prima della sosta della serie A causa nazionali con un eventuale sconfitta che avrebbe pesato per almeno una settimana nelle teste dei giocatori. E come fanno solo le squadre che hanno dentro qualcosa, con un anima, c’è stata una veemente reazione alla sconfitta contro la Virtus.
La partita contro una delle squadre più in forma del momento era da win or die, un eventuale sconfitta (considerando che il calendario adesso diventa difficilissimo) sarebbe stata deleteria per le ambizioni milanesi di raggiungere i playoff.
In questo scenario l’Olimpia ha tirato fuori dal cilindro una delle migliori prestazioni stagionali, a mio modo di vedere forse la migliore. Non perchè abbia giocato bene né perché abbia dato spettacolo: semplicemente perché la squadra di Pianigiani ha fatto quello che serviva per vincere nei momenti clou, e lo ha fatto da squadra.
I defensive stops decisivi, cioè quelle azioni difensive che non hanno permesso agli israeliani di segnare canestri che avrebbero potuto innervosire i giocatori ed avvicinare il Maccabi nel punteggio nei momenti cruciali della gara, sono stati emblematici. James e Jerrells tarantolati anche in difesa su Wilbekin (il buon Mike “sentiva” particolarmente il confronto….) e Roll sono stati la chiave nei possessi decisivi.
Il 44% al tiro da due dei gialli di Tel Aviv dice tutto specie considerando la superiorità sotto canestro derivante dall’assenza di Gudaitis. E per una volta Tyus non ha fatto male ai campioni d’Italia, e per una volta Omic invece è stato aggressivo nei minuti finali con rimbalzi, recuperi ed anche un semigancio molto importante.
Altre due chiavi se vogliamo del successo Olimpia che ha dovuto sopperire a un Micov anonimo ed inconcludente, ed alla serata un po’ così di Kuzminskas e Nunnally. Non che, specie quest’ultimo, abbiano giocato male ma altre volte sono risultati più incisivi e meno pasticcioni anche se è vero che la difesa del Maccabi ha portato spesso tantissima pressione difensiva sui creatori di gioco milanesi raddoppiando la palla e l’ex Avellino ha sofferto un pò questa situazione.
Capitolo Nedovic: al rientro vero non si poteva pretendere la luna, ha alternato giocate di classe ad errori banalissimi: avrà qualche giorno per rimettersi in ritmo, da settimana prossima in Eurolega servirà il Nemanjia di inizio stagione. Khimki Mosca e le due ateniesi sono alle porte……

Le note positive tout court invece arrivano da un Tarczewski molto concreto nonostante la mano fasciata che ha combattuto sotto le plance con degli avversari rognosissimi quali l’ex Lakers Tarik Black e l’ex Bucks O’Bryant. Contro due tipini che non disdegnano il gioco duro, Kaleb si è fatto trovare pronto nonostante gli si imputi qualche rimbalzo offensivo di troppo lasciato agli avversari.
Ma, chi conosce il giro del fumo, sa che non è sempre colpa del pivot (anzi)….; spesso la causa dei rimbalzi in attacco sono i piccoli che non tengono oltre un palleggio la penetrazione avversaria (come James nel primo tempo) scatenando i meccanismi di rotazioni ed aiuti che sbilanciano la difesa e levano i posizionamenti ideali a rimbalzo.
I tre migliori di serata comunque si chiamano James , Jerrells e Brooks.
Mike ha disputato un primo tempo nemmeno troppo positivo in attacco anche se ha cercato di mettere in ritmo i compagni, sulle sue difese abbiamo detto sopra: ma nei secondi 20 minuti ha decisamente cambiato marcia e le tre-quattro difese pazzesche su Wilbekin , che hanno costretto l’ex Darussafaka a prendersi tiri forzatissimi, sono risultate decisive con in più la tripla spaccagambe dal coefficiente di difficoltà altissimo…..insomma il buon Mike si è guadagnato la pagnotta….
Jerrells invece ha segnato 16 punti silenziosi che hanno aiutato non poco i biancorossi. Ha fatto valere la sua esperienza raccattando falli in un momento di siccità offensiva e sappiamo bene che in quelle situazioni due tiri liberi ne valgono 4.
Brooks, mio Mvp personale, ha sofferto all’inizio il tonnellaggio di O’Bryant ma con il passare dei minuti ha restituito pan per focaccia punendo la pigrizia dell’ex Nba che ha fatto fatica a seguirlo sull’arco da 3 punti e conquistando rimbalzi importanti. Esiziale.
Adesso per l’Olimpia viene il bello e vedremo che tipo di partita farà , dopo la pausa per le nazionali, in quel di Mosca contro il Khimky prima del rush finale. Per adesso il sesto posto è un motivo in più per crederci e trovare quella carica per superare gli ultimi, difficilissimi ostacoli di nome Fenerbahce, Cska, Pana ed Olympiakos.
Garbin Cristiano
@garbo75