Ogni tanto la nostra pallacanestro di club si scopre fragilissima in campo europeo in un modo imbarazzante. Alcune delle squadre che ogni domenica ci affannniamo a definire fortissime, pazzesche, lunghissime come roster e qualità, vanno in giro a rimediare brutte figure impensabili. Questa volta è il caso dell’Umana Reyer Venezia che nella lontana terra di Russia a circa 500 km ad est di Mosca in casa del Nizhny Novgorod ha rimediato una sconfitta per 95 a 72.
E adesso certo che si fa terribilmente in salita la strada dell’Umana Reyer in Basketball Champions League. Vedremo.
Primo periodo, Washington non recupera dall’infortunio alla spalla subito a Bologna e, rispetto all’ultima gara di campionato, viene confermato il quintetto iniziale (Haynes, Stone, Bramos, Mazzola e Watt). L’approccio orogranata è quello giusto: 0-5 dopo 2′ con Watt e Bramos, 3-9 al 3′ con Mazzola e ancora Bramos. Il Nizhny si riavvicina (8-9 al 4′), poi Stone mette la tripla dell’8-12. I russi alzano però l’aggressività difensiva e ribaltano il punteggio con un parziale di 8-0 in 2′. Vidmar torna a muovere il punteggio dell’Umana Reyer (16-14) e De Nicolao, dalla lunetta, mette i liberi per rimanere a contatto (18-16 al 7’30”), ma il finale è di nuovo dei padroni di casa, che vanno al primo intervallo sul 23-18.
Secondo periodo, l’inerzia non cambia: nei primi 3’30”, per gli orogranata segna solo Tonut e Novgorod tocca la doppia cifra di vantaggio (30-20). In uscita dal time out chiamato da coach De Raffaele, Bramos infila allo scadere dei 24” il 30-22, ma la panchina veneziana è costretta a interrompere nuovamente il gioco subito dopo metà quarto sul 36-22. Watt segna, ma poi commette il terzo fallo, così il Nizhny allunga ulteriormente: 41-24 al 17′. Ci vuole un’invenzione di Haynes per vedere uno dei rari canestri orogranata del quarto, con i padroni di casa che arrivano sul 45-26 al 18’30”. L’Umana Reyer soffre il pressing aggressivo degli avversari e perde troppi palloni: ben 11 nel primo tempo, che si chiude sulla schiacciata di Vidmar del 45-28.
Terzo periodo, Astapkovic (che firma il 51-30 al 21’30”) da una parte e Vidmar (suoi i primi 4 punti dell’Umana Reyer) sono i protagonisti di inizio ripresa. Poi si scatena però Perry, trascinando il Nizhny al 55-33 al 22’30” e poi al 59-37 al 24’30” con un’incredibile tripla allo scadere dei 24”, non completando però il gioco da quattro punti sul fallo di Bramos. Bramos si conferma comunque il più ispirato, con due liberi e la tripla dall’angolo per il 59-42 dopo metà quarto. E’ però solo un sussulto, perché riparte il solito Perry e al 27’30” è 67-43. Dal 69-46 del 29’, in ogni caso, un paio di giochi da tre punti (di Haynes prima e di Biligha poi) consentono agli orogranata di chiudere il periodo sul 71-52.
Quarto periodo, Coach De Raffaele prova il quintetto piccolo aggressivo con quattro italiani in avvio di ultimo quarto (De Nicolao, Tonut, Cerella, Bramos e Biligha) e la mossa paga. La squadra lotta, mette pressione e inizia il recupero con un gioco da tre punti di Tonut (71-55 al 31’). Haynes torna in campo ed esce subito per il quinto fallo, ma Bramos infila la tripla del 72-57, con il Nizhny poi portato al bonus dopo nemmeno 3’ di gioco nel quarto. L’Umana Reyer sfrutta l’opportunità, attaccando il ferro e tocca il -12 (74-62) al 34’30”. Il time out della panchina russa riesce però a interrompere l’inerzia, così è coach De Raffaele a chiamare subito a sua volta time out sul 78-62 al 35’30”. Dopo un gioco da tre punti per l’80-65, Watt viene fermato spesso fallosamente, ma fa 2/4 dalla lunetta ed è 81-57 al 37’. Ad ammazzare il match sono nove di fila del solito Perry (90-67 al 38’30”, con l’Umana Reyer che, nel finale, trova poi solo la tripla di Bramos e i liberi di De Nicolao per il 93-72, con Hummer che chiude nell’ultimo possesso sul +23 Novgorod, 95-72.
Nizhny Novgorod – Umana Reyer Venezia 95-72
Parziali: 23-18; 22-10; 26-24; 24-20