Come abbiamo scritto ieri, con la Bertram Tortona, alle 17 di domenica 10 marzo al PalaEur parte l’ultimo quarto di campionato che potrebbe portare la Virtus Roma alla promozione diretta nella Lega A dopo tre anni di auto-purgatorio nella A2.
La formazione di Piero Bucchi viene da tre sconfitte consecutive: due che hanno fatto male in campionato con Capo d’Orlando e Trapani entrambe di un punto ed una meno dolorosa nella semifinale di Coppa Italia con la Fortitudo Bologna. La linea rossa che tiene insieme queste tre sconfitte – fatto salvo che in quella casalinga con Capo d’Orlando la percentuale ai tiri liberi, 12 su 22 il 56%, ha cancellato ogni ragionamento tecnico e tattico – è stata l’assenza di Daniele Sandri perno della difesa e giocatore capace anche di mettere qualche punto di quelli importanti all’interno di una gara. A questa assenza, sopperita in parte dall’arrivo di Roberto Prandin, si è aggiunta nella Coppa Italia quella di Massimo Chessa, tiratore meno fruttifero in termini di quantità degli anni scorsi ma sempre molto preciso quando è chiamato in causa ed utilissimo a sua volta in difesa.
Sandri potrebbe essere in campo con Tortona, Chessa domenica prossima nella sfida a Rieti che potrebbe valere la stagione. Altro elemento importante per la situazione difficile della Virtus è stato il mercato. Per quello che serviva alla squadra di Bucchi in giro non c’erano giocatori utili alla causa ed a portata di budget evidentemente così la scelta è caduta su un giocatore come Prandin che non farà stracciare le vesti dalla spettacolarità e dal fascino ma è un giocatore esperto, pronto ed affidabile. Poco importa se appare poco. Quel che conta è che alla fine porti a casa il lavoro per la squadra.
Infine Henry Sims. Da più parti sento dire che non va più spalle a canestro e non domina come all’inizio della stagione. Le qualità del giocatore – uno fuori categoria per la bravura – non sono in discussione ma non è in discussione anche il fatto che gli avversari hanno capito che Sims soffre le aggressioni continue che subisce ogni volta che si avvicina al canestro e dalle quali è in effetti poco protetto dai fischi arbitrali, ancor meno dalla società che in una sola occasione sporadica ed inutile ha detto qualcosa col DS Valerio Spinelli. Il giocatore si innervosisce e tende a pagare questo stato di nervi con qualche tecnico, qualche palla persa ed in generale con un contributo non all’altezza delle sue possibilità. Così se ogni tanto va a cercar gloria a quattro/cinque metri e fronteggia il canestro non solo non fa male, anzi apre spazi per i compagni e lui segna perché il suo tiro dalla media è meraviglioso come tecnica ed efficacia. E poi a parziale giustificazione del nervosismo che lo assale va anche sottolineato che è solo a fare “a botte” sotto il canestro degli avversari: prende quasi tre rimbalzi offensivi a partita mentre Landi ed Alibegovic lo fanno in due, sempre a gara.
Detto tutto questo – che sono solamente impressioni del sottoscritto – ed al quale va aggiunta la stagione ondivaga di Nic Moore e la capacità di altri giocatori di vivere con la pressione di essere a Roma con la necessità di vincere, ecco spiegati i momenti di “crisi” che la Virtus ha affrontato sin qui. Ma la squadra proprio in panchina ha la risorsa migliore e cioè Piero Bucchi, allenatore che ha visto tanto e vinto tanto che in questa ultima parte di stagione regolare saprà senz’altro mettere a posto le cose che non vanno. Specie adesso che sta recuperando il roster completo ed in forma.
Queste le parole di coach Piero Bucchi alla vigilia della gara con Tortona: «Tortona è una squadra diversa da quella incontrata all’andata, sia per i nuovi innesti, sia perché l’allenatore, da poco subentrato nel match d’andata, in questi mesi ha avuto la possibilità di lavorare con più continuità. Giocheremo un match contro una squadra composta da dieci giocatori di esperienza e in ottime condizioni. Occorrerà fare una partita solida, avendo molta pazienza soprattutto in attacco, essendo consapevoli che affronteremo una squadra che è migliorata anche in difesa»
Tortona si dibatte in quella zona di classifica che – finchè non verrà decisa la sorte di Siena – è al confine con i playout a quota 18 uno in più proprio dei mensanini che sarebbero al momento tra le due squadre indiziate del post season per non retrocedere. Logico quindi che la formazione di coach Ramondino scenda a Roma con la speranza di far punti. In settimana ha giocato uno scrimmage con la Bakery Piacenza dalla quale il coach ha ottenuto buone indicazioni sullo stato di forma della squadra ma anche qualche tratto negativo sulla capacità della stessa di prendersi dei buoni tiri. Il cammino di Tortona nelle ultime cinque partite è di 3 vittorie, Trapani, Casale e Cassino in casa e due sconfitte a Scafati ed a Rieti, entrambe molto contenute nel punteggio, meno 6 e meno uno rispettivamente.
Eduardo Lubrano