Potrei anche non aggiungere nulla al titolo poiché riassume in poche parole che tipo di partita è stata. Da una parte una squadra in testa alla classifica venuta ad Assago con molte assenze di peso (e con un Melli apparso fuori forma), ma decisa a giocarsi la partita seriamente, come si confà alle grandi squadre dalla mentalità vincente.
Dall’altra parte una stanca Milano con dubbi, paure e polemiche causate dalle 4 sconfitte in fila e da uno spogliatoio in ebollizione pronto ad esplodere. Secondo voi poteva finire diversamente? E dire che era un occasione ghiottissima per continuare a sperare nei Playoff davanti ad un Forum quasi esaurito. Ma come quasi sempre succede all’Olimpia di questi tempi moderni le partite decisive le sbaglia e spesso lo fa davanti al pubblico amico.
Ora la partecipazione ai playoff è appesa ad un filo sottile: la corsa i campioni d’Italia la devono fare sull’Olympiacos e per spuntarla, non basta vincere la prossima contro l’Efes in trasferta ma bisogna sperare almeno in un passo falso da parte di Spanoulis e soci.
KO che definirei improbabile visto che dovrà incontrare squadre che sono in fondo alla classifica e senza più stimoli. Ma mai dire mai, anche perché il difficile rimane vincere ad Istanbul specie osservando l’Olimpia di stasera. Che è quanto di più lontano vi sia da una squadra di basket unita e compatta per raggiungere i propri obiettivi.
Il body language di certi giocatori, James in primis ma non solo, mi pare dica molto della situazione in casa Olimpia. Iniziano pure a girare le classiche voci di non ben identificati insider i quali avrebbero assistito ad un Cinciarini che appende al muro James in spogliatoio, oppure di Nedovic che manda a quel paese Nunnally e di Micov infastidito con gli americani.
L’aria che tira è veramente brutta, ed i fischi diretti a Pianigiani sia a fine primo tempo che soprattutto a fine partita la diretta conseguenza. Fischi meritatissimi a mio avviso: un allenatore a questo livello non può permettere alla propria squadra di subire caterve di punti dopo aver ordinato di cambiare sistematicamente sui tutti i blocchi e continuare su questa linea per tutta la partita senza apportare nessun aggiustamento una volta resosi conto che queste disposizioni portavano solo danni.
Un coach che non può continuare ad operare cambi uguali partita dopo partita con il cronometro in mano, sia che si stia giocando la partita cruciale di Eurolega, sia che si stia giocando una partita di serie A o un amichevole agostana.
E poi la gestione delle risorse umane: i 17″ concessi ad Omic o i 38″ a Fontecchio non lo renderanno di certo più popolare ai loro occhi. Non è facendo così che si cementa uno spogliatoio, ed i risultati son lì a dimostrarlo: fuori ignobilmente dalla Final 8, un piede e 3/4 fuori dall’Eurolega, sconfitte in campionato che iniziano ad essere tantine.
Di più: il leader tecnico della squadra che ha atteggiamenti da juniores incazzoso non solo verso arbitri ed avversari ma anche verso compagni e coach, il leader silenzioso che non parla ma fa capire che poco gli sta andando a genio, il capitano che in Eurolega sembra più il vero assistant coach, i comprimari demotivati che stanno facendo fatica a farsi trovare pronti.
Un quadro preoccupante, che deve/dovrebbe far riflettere la società sulla conduzione tecnica (per l’anno prossimo). Vediamo ora nei playoff nostrani, ma è ovvio che sia Milano ad aver tutto da perdere, e Pianigiani in particolare.
Questa sera da salvare soltanto le partite di Nunnally e Jerrells. Gli altri tutti ampiamente sotto la sufficienza, e qualcuno ingiudicabile (tipo Kuzminskas, discreti 8 minuti e non più rimesso in campo, eppure sarebbe servito eccome…).
Domenica arriva Cantù per il classico derby dove la più debole arriva in condizioni psicofisiche molto migliori della più forte e quindi potrebbe giocarsi il jolly di un pronostico ribaltato.
A mio parere anche se troppa è la differenza tra la due compagini le cui sedi distano 30km in linea d’aria, la partita di domenica sarà un bel trappolone con i canturini che giocheranno leggeri scevri da ogni obbligo mentre i milanesi dovranno assorbire quest’altra brutta sconfitta e rituffarsi mentalmente sul campionato, a lungo snobbato dai big della squadra.
E non sarà facile per i vari Cinciarini, Fontecchio o Burns giocare, trovare fiducia e con l’aiuto degli altri domare la squadra avversaria. Vedremo che succederà.
Cristiano Garbin
@garbo75