Roma, 30 marzo 2019 – La prima di quattro gare da portare a casa, senza “se” e senza “ma”. Ecco la prossima missione di una Virtus Roma che domenica 29 marzo al PalaLottomatica, con palla a due alle ore 18:00, affronta nel 12° turno del girone di ritorno della Serie A2 la M Rinnovabili Agrigento.
In linea teorica ed alla luce delle recenti esibizioni del team allenato da Franco Ciani (reduce dal KO interno di domenica scorsa vs Casale Monferrato), stante poi la posizione da capolista della Virtus Roma, la gara dovrebbe essere abbastanza chiusa dal pronostico. Ma tutto questo sarebbe appunto in linea teorica. Infatti, se dovessimo basarci su come le due squadre si accoppiano in campo tecnicamente e fisicamente e su come l’Urbe vinse all’andata al PalaMoncada per 83-87, dominando anche in certi tratti la gara ma chiudendo però con soli 4 punti di scarto, viene da pensare allora che la realtà induce ad esprimersi in modo molto cauto circa il fatto che la Virtus Roma possa fare domani un sol boccone dei siciliani.
Se è vero, come ormai è dimostrato dai fatti, che questa Virtus Roma abbia in se un lato oscuro – come il famoso “The dark side of the moon” evocato nel 1974 dalla musica dei Pink Floyd – che le impedisce di esprimere per tutti i 40′ di gioco quel potenziale che a tratti tiene bene, se non benissimo, il campo contro chiunque, per la proprietà transitiva è valido dunque il contrario: come può stracciare tutti, può anche perdere contro tutti!
Pertanto quella di domenica 31 marzo sarà per la Virtus Roma una missione per niente facile viste le clamorose, recenti sbandate e le brutta figura collezionata nell’ultima sfida di Rieti, che hanno logicamente incrinato entusiasmo e certezze in tutto l’ambiente, malessere che il sottoscritto ha provato ad analizzare ed a spiegare, mettendoci dentro tutta l’onesta intellettuale possibile ed immaginabile.
Ma ritornando al tema del match di domani, la logica direbbe che la M Rinnovabili Agrigento, restando pur sempre una squadra che quest’anno si qualificherà nuovamente ai Playoffs (e sarebbe la sesta volta su sei edizione della post-season in questa Serie A2 così come viene concepita), sia una squadra ampiamente alla portata dei ragazzi di Piero Bucchi. Poi vai a vedere come si sia comportata in questo campionato e scopri che i siciliani su 12 partite fuori casa hanno vinto ben 5 volte: a Biella, Bergamo e Scafati nel girone di andata ed a Legnano e Cassino nel girone ritorno. Di contro, nel girone di ritorno hanno perso a Treviglio e Tortona, dunque la lente d’introspezione del rendimento da gennaio in poi fa capire che il rendimento esterno dei biancoazzurri sia calante.
Fisiologico forse, ma una delle ragioni preponderanti che hanno generato questo abbassamento nel rendimento della Fortitudo Agrigento è da addebitarsi a mio avviso alla defezione per infortunio del lungo Giacomo Zilli, che proprio all’andata vs la Virtus Roma iniziò il suo calvario fisico e che dopo altri due turni giocati lo ha visto uscire definitivamente dalle rotazioni di Franco Ciani. Un’assenza molto pesante perchè Giacomo Zilli assicurava rimbalzi e punti nel pitturato (48% al tiro e 5,8 rimbalzi/gara), oltre ad una notevole presenza nel posizionamento dei blocchi nel favorire le incursioni in area da parte del rookie Amir Bell, uno dei migliori giovani visti all’opera nel girone Ovest – dietro allo spettacolare Brandon Taylor di Bergamo – nonchè una buonissima capacità di scivolare in prima istanza sul pick’n’roll centrale, sfruttando un notevole e rapido gioco di gambe.
Quindi un handicap notevole per il team siciliano che solo da poco ha inserito nel roster Francesco Quaglia proveniente da Cantù, benchè la stessa ala forte stia risolvendo a sua volta dei problemi fisici oltre che gestire l’inserimento in squadra. Nello startin’ five è stato quindi promosso Tommaso Guariglia, ex-Stella Azzurra e Viola Reggio Calabria, il quale sebbene abbia dei numeri interessanti da centro e dei margini di crescita importanti essendo un ’97, non può eguagliare fisicamente l’impatto che Giacomo Zilli offriva alla squadra nonostante l’altezza dei due sia quasi identica: 205 cm. per Guariglia, 206 per Zilli. Pertanto coach Franco Ciani, forse uno dei migliori se non addirittura il miglior allenatore del girone Ovest, ha dovuto adattare il gioco della squadra senza Zilli, un gioco che non ha comunque un buon impatto dai 6,75 – 33% da tre di squadra – con i vari Simone Pepe, Lorenzo Ambrosin, Dimitri Sousa, Amir Bell e Capitan Marco Evangelisti, ma aprendo quindi il campo per il migliore dei suoi vicino al ferro, quel Jalen Cannon che nonostante sia alto “solo” 198 cm., ha una tecnica e delle movenze da centro di prima categoria, se non oltre e che viaggia a 16,9 p.ti/gara con un eloquentissimo 65% al tiro.
La domanda a questo punto sorge spontanea: cosa dovrebbe fare domani la Virtus Roma per portare a casa la prima di queste 4 decisive sfide, tenendo presente che ha ancora un jolly da potersi giocare avendo il vantaggio dello scontro diretto a proprio favore nei confronti della Benfapp Capo D’Orlando? Prima di tutto fare leva su di un dato inequivocabile e cioè l’essere cosciente che proprio in casa la squadra di coach Piero Bucchi ad oggi abbia toppato nel risultato solo due volte: contro l’indigesta Zeus Energy Rieti un girone fa o quasi e proprio vs l’Orlandina.
Ma a questo punto del campionato, in particolar modo alla luce di quanto visto in queste 26 giornate della stagione oltre che nelle due di Coppa Italia LNP, il primo punto da smarcare per la Virtus Roma sarà la capacità e la qualità di essere concentrati lungo tutto l’arco della gara. Questa squadra e questo roster ha dei valori tecnici in questo girone, difficile se non quasi impossibile essere in testa alla classifica in assenza di questi pre-requisiti ma deve tornare ad essere umile in campo, concreta e giocare “di squadra” come visto spesso nella fase iniziale del girone d’andata e di ritorno.
Se si vuole cogliere questa opportunità, più unica che rara in questa stagione, di riportare la Virtus Roma in Legabasket – LBA, tutti ma proprio tutti quelli che scenderanno in campo dovranno iniziare proprio da domani a fare quel passo in avanti, caratteriale e mentale che li potrebbe portare anche a superare se stessi sia come professionisti che come uomini. Niente alibi e niente scuse, da domani si deve entrare in campo curando e migliorando i dettagli, quelli che fanno la differenza: l’aiuto in difesa eseguito dopo aver fatto il possibile nella difesa dell’avversario; il tagliafuori spalle a canestro; la voglia di andarselo a prendere qualche rimbalzo in attacco ed attaccare maggiormente l’area da parte dei piccoli, limitando il tiro da tre se possibile alla sola condizione di trovarsi piedi a terra e con tanto spazio.
Inutile attendersi dunque quello che questi giocatori probabilmente non hanno nelle loro corde tecniche ma è doveroso attendersi un pieno e totale coinvolgimento mentale, non emotivo, altrimenti si ricadrebbe nelle pessime comparsate identiche a quelle viste al PalaSojourner. Quindi la parola magica da domani in casa Virtus Roma sarà o dovrebbe essere “positività, solo e soltanto questo. E basta. Non a caso anche la buena suerte sembra aver concesso qualcosa al team capitolino, regalandole la pausa del match non giocato domenica scorsa vs la Mens Sana che potrebbe – almeno così spera il sottoscritto – aver cauterizzato al meglio le “ferite” profonde del post-Rieti e regalandole quella gara persa in termini di vantaggio nei confronti dell’antagonista Benfapp Capo D’Orlando: la fortuna non è un merito ma sempre meglio averla dalla propria parte!
Ecco per chiudere la parole di coach Franco Ciani e di Edoardo Fontana a presentare la sfida di domani per la M Rinnovabili Agrigento:
Per chiudere, ecco quelle di coach Piero Bucchi:
«Abbiamo approfittato della domenica di stop per fare anche qualche richiamo atletico e lavorare in maniera diversa dalla “settimana tipo” che si ha durante la stagione: ci siamo poi focalizzati in questa seconda settimana sulla parte tecnica e sulla partita di domenica. Agrigento è un’ottima squadra e con una grande tradizione, sono ormai diversi anni che disputa il campionato di Serie A2 ad un buon livello e ricopre una posizione in classifica che lo rispecchia in toto. In questo momento della stagione in cui tutte le squadre sono migliorate e rodate noi dovremo fare una partita solida, facendo leva anche sul pubblico: il fattore campo sarà fondamentale, i ragazzi hanno bisogno di fiducia e di sentire i propri tifosi il più vicino possibile».
Fabrizio Noto/FRED