L’Olimpia Milano ha giocato il derby con l’Acqua S.Bernardo Cantù con molto nervosismo addosso e per molto tempo ha sofferto la serata monumentale di Frank Gaines, ha avuto problemi di falli un po’ dappertutto, e solo scavando profondamente nell’orgoglio ha rimontato 13 punti di differenza dell’intervallo ed ha vinto aggrappata alla prova sontuosa alla lunga di Mike James e quella dominante di Kaleb Tarczewski dentro l’area.
Vlado Micov con le sue iniziative attaccando l’area ha completato l’opera per il 98-91 finale. Che è anche la vittoria numero 100 di Milano nei derby con Cantù.
Così coach Simone Pianigiani ha commentato la partita:
“È una vittoria che ci toglie dalla pelle un po’ di cattive sensazioni per sconfitte che in realtà fanno parte del gioco. Forse ho spinto troppo, ma era giusto provarci in questa EuroLeague e farlo fino in fondo. Non è che dopo aver giocato grandi gare con Olympiacos e anche a Madrid, forse la nostra migliore, potevamo andare in crisi, ma le sconfitte poi ti lasciano amarezza. Era una partita complessa perché rischiavamo di rimanere un giro indietro e qualcuno di loro ha fatto cose notevoli. Ma volevamo vincere per toglierci certe sensazioni, senza pensare ad altro o fare calcoli. Nel secondo tempo la difesa è stata eccellente, è bello che il pubblico abbia capito il momento e ci abbia aiutato a fare lo sforzo extra che serviva per vincere meritatamente questa partita. Mi sono arrabbiato all’intervallo perché volevo vedere quello che siamo, cioè una squadra che sa soffrire e sa sacrificarsi. Volevo vedere le facce giuste nei primi quattro, cinque o sei possessi. E le facce giuste le ho viste. Di questo sono contento anche se poi hanno allungato e la rimonta l’abbiamo dovuta fare di nuovo”.
Ecco cosa ha dichiarato l’allenatore di Cantù, Nicola Brienza
“Anzitutto voglio congratularmi con i miei ragazzi per la prestazione di questa sera. Nel pre partita avevamo detto che avremmo voluto provare ad emozionare i nostri tifosi e credo fortemente che per 39 minuti e una manciata di secondi ci siamo riusciti». Siamo stati molto bravi nel primo tempo. Il piano partita prevedeva di attaccare Milano nei primi minuti di gioco e così è stato. Ci siamo presi tanti canestri e degli ottimi tiri. Alla lunga, però, siamo calati: le lunghe rotazioni di Milano e le individualità di alcuni giocatori ci hanno creato dei problemi e la fatica si è fatta sentire. Rimane, comunque, l’ottima prestazione e la preparazione di questa settimana. Mi sarebbe piaciuto dedicare la vittoria ad un nostro giocatore del Progetto Giovani Cantù, Ilia Boev, che ci aiuta molto in allenamento e che, purtroppo, ha subito un grave infortunio al ginocchio. Gli auguro, dunque, una buona guarigione. Una menzione su Gaines. Frank oggi ha giocato una partita oggettivamente super. Al di là della prestazione, però, ci tengo a sottolineare il lato umano. Lui, così come Blakes, non hanno mai mollato. È un giocatore con tanti punti nelle mani ma, a parte le sue prestazioni, è un ragazzo che merita e che non si è mai tolto dalla mischia». Cosa rimane della partita di oggi? La consapevolezza che possiamo fare questo tipo di prestazioni. Lo abbiamo fatto in casa con Bologna e Brindisi e lo abbiamo fatto oggi. Siamo al Forum, contro l’Olimpia e, se per 39 minuti siamo stati in grado di giocare questa pallacanestro, questo vuol dire che possiamo farcela anche nelle rimanenti sei partite della stagione. Ad oggi, credo davvero che possiamo giocarci i playoff. Ce lo meritiamo, per come è andata la stagione e per come ne siamo usciti. Questo è l’atteggiamento che dobbiamo avere. Ovviamente arrivare a Milano e assaporare la vittoria lascia tanto amaro in bocca ma questo è il basket e va così“.

Trieste-Cremona
All’Allianz Dome di Trieste l’Alma Pallacanestro Trieste è stata travolgente: come un’onda biancorossa, supportata da tutto il suo pubblico la squadra di coach Eugenio Dalmasson non lascia scampo alla Vanoli Basket Cremona, sconfitta per 97–80 con una prestazione assolutamente magistrale. La vittoria sssume un significato particolare perché è arrivata al termine di una settimana molto travagliata per la società dopo l’arresto del patron Luigi Scavone.
A Pesaro è andata in scena una partita che la Sidigas Avellino ha condotto per tre quarti di gara ma che nel finale la VL è riuscita a risolvere con un finale concitato. Dal 65-71 del 30° Pesaro sotto grazie alla tripla di Monaldi e al tiro da due di Lyons, che intervalla i 4 punti consecutivi da sotto di Udanoh (75-77). Harper segna in arresto e tiro ma Lyons e Blackmon ci credono e, coadiuvati dai 5 punti consecutivi di McCree, regalano a Pesaro il primo vantaggio (84-83) a soli 2:15 dal termine del match. Mockevicius fa 1/2 ai liberi ma ci pensa Nichols a mettere a segno la tripla più importante della serata, che riporta Avellino in vantaggio (85-86). Mockevicius riporta la VL in vantaggio con il gioco da tre punti (88-86), Harper prova a riportare la parità con il layup ma subisce la stoppata di Mockevicius: intanto Blackmon subisce il fallo di Sykes e realizza entrambi i liberi a disposizione. Harper fa 1/3 dalla lunetta, Green prende il rimbalzo e segna in tap-in per il -1 a 4”. La Sidigas spende subito fallo su McCree, che fa 1/2 per il 91-89, Sykes tenta la preghiera da oltre la metà campo ma il tiro si stampa sul tabellone e Pesaro conquista il successo.
Per la Virtus Bologna parola ad Aleksandar Djordjevic per l’analisi di questa sfida che non ha portato il risultato sperato alla vigilia.
“Congratulazioni a Sassari, che ha giocato una pallacanestro ideale, ottima, trovandosi contro una squadra come la nostra, che oggi non ha in campo l’unico giocatore che potrebbe rispondere a questa fisicità. Fisicità è la parola-chiave, se si vuole giocare a certi livelli. Noi abbiamo giocato 32 minuti contro Nanterre, stavolta 30, dobbiamo assolutamente costruire un carattere. Si può perdere, ma con l’orgoglio giusto. Abbiamo mollato troppo presto, e questo non mi piace. Credo che tutti abbiamo bisogno di essere aiutati, ma i giocatori dovranno essere ricettivi. Serve quella che qui in Italia si chiama doccia di umiltà, ogni mattina devi alzarti e salire su una Fiat 500 di seconda mano, non sull’Audi su cui sei in questo momento.
Voglio vedere più fisicità, e ci aspetta un grande lavoro. A leggere le statistiche, i loro rimbalzi offensivi mi sembrano una rarità a questi livelli, noi nei nostri giocatori di perimetro non abbiamo rimbalzisti, e loro hanno giocato con tanta palla dentro non permettendoci di trovare canestri in contropiede, perché hanno toccato quasi ogni pallone.
Sapendo quello che ci aspettava, abbiamo risposto fino a un certo punto, poi sono mancate delle cose, ci sono mancati i leader in campo, Taylor ha fatto cinque falli con terzo e quarto in un amen, Chalmers in questo momento non ha nelle gambe più minuti di così. Ma tutti devono mettersi a tirare il carro, abbiamo bisogno del massimo contributo. Soprattutto lavoro sporco, fisicità e difesa, e su questo al momento abbiamo segnali che non mi piacciono, dobbiamo migliorare. Possiamo andare avanti, senza ma e senza però. Ho chiesto ai giocatori di guardarsi negli occhi, di dirsi le cose apertamente, parlare uno con l’altro. Bisogna essere diretti, concreti. Questa società non ci permette di essere appagati, questo allenatore non permette che ci si arrenda. Dobbiamo tirare fuori gli attributi in ogni cosa che si fa.
Voglio congratularmi col Poz, e ringraziarlo per le sue parole nei miei confronti. Ho una grandissima stima per lui, come tecnico e come persona, sono contento per quello che sta facendo e faccio un in bocca al lupo alla società”.