La Final Four NCAA maschile è fatta: Auburn, Michigan State,Texas Tech e Virginia si giocheranno il titolo 2019 nel prossimo fine settimana a Minneapolis. Ecco sette buone ragioni per guardare le ultime tre partite della stagione.
Ci saranno livelli molto diversi di pedigree nelle Final Four a Minneapolis. Virginia ha giocato nella Final Four solo due volte in precedenza, nel 1981 e nel 1984. Texas Tech e Auburn non sono mai stati lì prima, e nessuno degli allenatori di quelle tre Università ha giocato una semifinale nazionale prima. Michigan State invece giocherà la sua 10^ Final Four nella sua storia.
La mancanza di risultati clamorosi nel primo turno del torneo quest’anno ha fatto pensare ad un primo fine settimana sotto tono, ma poi è arrivato un Eight Elite favoloso e straziante. Ci sono stati 12 risultati importanti e decisivi come la vittoria di Texas Tech su Gonzaga, in cui nessuna squadra ha guidato più di sei nel punteggio fino all’ultimo minuto. Virginia era alle corde negli ultimi secondi contro Purdue, fino a quando un tiro libero mancato ha portato a un tiro in sospensione di Mamadi Diakite ed ai supplementari. Auburn è stata trainato da una doppia cifra nel primo tempo contro Kentucky, ma è stata in grado di arrivare all’overtime.
La difesa vince i campionati? Questo fine settimana fornirà la risposta. Fino al 24 marzo, Virginia e Texas Tech si sono classificate rispettivamente prima e terza come migliori difese. Texas Tech, Michigan State e Virginia sono tutte tra le prime cinque a livello nazionale nelle classifiche difensive.
Ci sarà una carenza di talenti d’élite a Minneapolis. Dall’ultimo elenco ESPN dei 20 migliori prospetti NBA, solo due parteciperanno alla Final Four: per Virginia, DeAndre Hunter (al numero 5) e per Texas Tech, Jarrett Culver (al numero 6).
Lo stile di gioco a ruota libera di Auburn si è distinto per tutta la stagione, e dovrebbe ripetersi questa settimana. Le Tigri, con il loro alto punteggio in ogni partita, sono al terzo posto per i punti realizzati col tiro da tre per partita e ne hanno già messi 49 nelle prime quattro partite del torneo NCAA. Nessuna delle altre squadre di Final Four si posiziona tra le prime 100 in questa categoria; Texas Tech è 232^
Se parliamo di record di coaching in Final Four di quest’anno, c’è Tom Izzo di Michigan State, e ci sono tutti gli altri. Izzo 22 presenze nei tornei NCAA, lo stesso numero di Chris Beard del Texas Tech, Tony Bennett della Virginia e Bruce Pearl di Auburn messi insieme, comprese le presenze che quei coach avevano in altre Università. Nessuno in quel trio aveva mai guidato una squadra alla Final Four prima, mentre Izzo aveva guidato i Michigan Spartans per sette volte, incluso un titolo nazionale nel 2000.
Qualcuno dice che è mancata la follia. Non è così insolito che le ultime quattro squadre siano di così alto ranking . Dal 1985, una squadra al numero uno ha raggiunto il campionato nazionale 33 volte. In quel periodo, solo tre squadre hanno vinto un titolo nazionale con una posizione di classifica inferiore alla quarta , mentre i ranking migliori hanno vinto 21 volte, quelle col numero 2 cinque volte e quelle col numero 3, quattro volte.
Ma forse per noi italiani la ragione più interessante per seguire questa Final Four è la presenza di Davide Moretti tra le fila di Texas Tech. Nel secondo anno la guardia italiana ha garantito 36 partenze nello starting five con 31 minuti di media in campo, 11,6 punti (con un picco di 21 con Arkansas), con oltre il 50 per cento da 2 ed il 46% da tre, il 92 per cento ai liberi. Insomma forza Davide!
Le semifinali di sabato 6 aprile
Virginia vs. Auburn
Michigan State vs Texas Tech,
La finale di lunedì 8 aprile alle 21.00