Quando si prende un pugno in faccia due sono le reazioni possibili: o un pronto riscatto o una predisposizione naturale a prenderne un altro, di pugno. E l’Olimpia post Istanbul non poteva che porgere l’altra guancia, ma non in senso biblico. Per il contraccolpo psicologico, per le energie mentali ridotte al lumicino ed ovviamente anche perché la sfida con Sassari sostanzialmente non contava granché ai fini della classifica.
Un vantaggio di 4 punti con lo scontro diretto a favore a 6 giornate dal termine è un tesoretto che sarà difficile sperperare per questa Olimpia seppur in difficoltà e grazie anche ad una Venezia che non sa approfittarne.
Energie mentali dicevamo; beh direi che bisognerebbe aggiungere anche quelle atletiche. Sassari sembrava una squadra NBA al confronto: Cooley ad esempio non è certo il prototipo del giocatore atletico ma ha fatto quel che ha voluto in area, in Italia capita sovente ma quasi mai ha contro avversari fisicamente dotati come e più di lui.
Oppure Polonara e Thomas , oltre ai punti messi a referto importante il loro contributo a rimbalzo e sulle palle vaganti , due aspetti del gioco dove la diversa concentrazione e l’approccio hanno fatto la differenza aldilà delle nude statistiche.
Due parole su Pozzecco: alla fine era contento come un bimbo, e normale sia così: per come la vedo io non si è capito ancora se è bravo o fortunato o entrambe la cose. Vedremo come condurrà questa Sassari in queste ultime 5 partite e se raggiungerà i playoff . Di certo deve ringraziare Enzino Esposito che gli lasciato un bel patrimonio che lui però ha saputo non disperdere fino ad ora.
In casa milanese è difficile parlare dei singoli per le ragione descritte sopra: ancora una volta chi ha tirato la carretta tutto l’anno è stato spremuto come il classico limone (Micov 33 minuti una follia, James 26 son comunque troppi) senza che ve ne sia reale bisogno.
Fino ad oggi chi scrive non è stato quasi mai d’accordo con le scelte in tal senso del coach biancorosso e la partita contro Sassari non ha fatto eccezione. Ancora una volta non si comprende la scelta di lasciare fuori Jerrells e Kuzminskas , due di quelli con il più basso minutaggio sia nell’ultima settimana che in stagione.
Pianigiani probabilmente voleva subito dare un segnale di rotazioni asciugate in vista dei playoff, scelta che lo scorso anno si rivelò vincente ma che non è detto lo sia anche ora. A farne le spese per primo è stato Fontecchio che ha giocato solo 5 minuti (i 6 di Burns sono stati dettati da un problema fisico): il parco italiani potrebbe essere decisivo nei playoff visto che 6 a referto devono andarci e di certo non è così che un giocatore prende fiducia.
Credo quindi che nelle prossime settimane assisteremo ad un cambiamento radicale della gestione delle forze e dei minuti in campo. Senza più l’impegno in coppa sarà molto importante recuperare energie; di certo le avversarie hanno la consapevolezza, checchè ne dica il buon Poz in sala stampa, che l’Olimpia è e sarà battibile anche a maggio e giugno.
Sarà più che altro interessante capire se la società campione d’Italia su muoverà sul mercato per puntellare il roster con delle polizze assicurative in caso di malaugurato infortunio (o anche solo per rafforzare l’organico, specie nei lunghi dove Omic continua a soffrire chiunque) oppure si sceglierà la via dell’immobilismo restando coerenti con le scelte fatte già in autunno ed inverno).
Per i più nostalgici non tornerà Ale Gentile (che contro la squadra del presidente Sardara ha scritto pagine di basket memorabili), avvistato in tribuna ma che ha finito la sua stagione con un infortunio. Ovviamente era presente per una reunion familiare
In attesa di vedere ( o di non vedere) le decisioni di Proli e compagnia, vi diciamo che ora per l’Olimpia si prospettano due derby in trasferta contro due squadre ostiche. Varese prima e Brescia poi potrebbero, specie la prima, mettere in difficoltà Milano, anche se presumiamo che tra 6 giorni a Masnago si presenterà un Olimpia ben diversa nella testa e nello spirito da quella sciagurata vista contro Sassari.
In caso contrario, il viale della crisi verrebbe non solo imboccato ma percorso tutto e pure a bassa velocità.
Garbin Cristiano
@garbo75