“Sarà una partita difficile, andiamo a giocare contro una squadra che ha grande talento offensivo e che non ci regalerà nulla. Hanno due americani di grande classe e il resto degli italiani che dà il proprio contributo in ogni gara: dovremo affrontarli con grande attenzione e fare una buona difesa di squadra. Ci stiamo preparando con serietà e impegno, i ragazzi in settimana hanno lavorato sodo e sono convinto daremo il massimo per giocare una partita vigorosa consapevoli dell’importanza della sfida e della posta in palio“.
La posta in palio che il coach della Virtus Roma, Piero Bucchi, forse per scaramanzia non ha voluto nominare nella sua dichiarazione alla viglia della gara di Legnano, è la promozione in Lega A.
La Virtus Roma in casa della Axpo ha un risultato solo per legittimare un campionato condotto sempre in testa alla classifica con la pressione di voler e dover vincere: battere i padroni di casa e completare il lavoro. Certo a livello statistico si potrebbe anche perdere e sperare che la Benfapp Capo d’Orlando faccia la stessa cosa in casa con la 2B Control Trapani ma nessuno ci pensa a questa ipotesi. Perché la Virtus è più forte di Legnano, perché la Virtus ha vinto 19 partite di cui 7 in trasferta e Legnano ne ha vinte 6 di cui 3 in casa.
Perché Piero Bucchi è uno dei più bravi allenatori italiani ed è tornato a Roma per chiudere in ciclo iniziato anni fa, quando tutto sembrava che la squadra potesse arrivare in finale se non ci fosse stata una Fortitudo Bologna straordinaria di mezzo, ed un arbitraggio a dir poco scioccante a negare a quella Virtus l’accesso alla finale stessa.
La difesa come al solito sarà il punto di partenza nell’impedire i rifornimenti a Charles Thomas e limitare la fantasia di Anthony Raffa i due americani perno della squadra lombarda. Marco Laganà non dovrebbe essere della partita il che riduce ulteriormente la qualità e la quantità offensiva degli uomini di coach Mazzetti. Che però vogliono chiudere la stagione regolare in casa con una partita importante prima di giocarsi la salvezza con i playout. A costo di ripetermi e di essere noioso molto per la Virtus passa per la testa di Nic Moore: se avrà la determinazione di essere “un americano che sa fare la differenza” aiuterà la squadra a giocare meglio e quindi a chiudere la storia con relativa facilità. Altrimenti bisognerà che tutti gli altri facciano gli straordinari.
Dunque cosa osta a che la Virtus vinca e festeggi la promozione domani sera? Il fatto che la partita va comunque vinta in campo, il fatto che i giocatori di Roma devono riprodurre quell’atteggiamento mentale e dunque tecnico esibito sei giorni fa con Scafati. Il fatto che ad un certo punto non si facciano prendere dalla “paura di vincere” e di tagliare il traguardo da primi della classe. Il rispetto per l’Axpo è massimo ci mancherebbe, ma il problema non sono i Knights. Se problema c’è è solo eventualmente nella tesa dei ragazzi di coach Bucchi.
Che però avrà saputo prepararli a dovere per l’ultimo sforzo.
Per chiudere, ecco le parole del vice-coach di Legnano, Davide Giglietti.
Eduardo Lubrano