Ieri pomeriggio ho scritto che la Lega aveva fatto bene ad escludere l’Auxilium Torino dalla Lega perché tra i soci che avevano sottoscritto l’aumento di capitale c’era Gerasimenko, l’uomo che ha creato non poche difficoltà in questa stagione alla Pallacanestro Cantù.
Devo spiegarmi meglio. Sono contento che un personaggio non del tutto limpido come il magnate ucraino possa essere tenuto lontano dalla nostra pallacanestro visto che la sua ultima avventura, tra l’altro di pochi mesi fa, non era stata del tutto positiva. Ma come spesso accade devo rammaricarmi sui metodi usati. Legalmente il signor Gerasimenko è una persona che ha sottoscritto un aumento di capitale di una società di capitali. Fatto per il quale – se non sussistono impedimenti legali – nessuno può obiettare nulla. Non esiste un regolamento diciamo “etico” nella pallacanestro italiana che preveda delle regole di accettazione di una persona come esiste nella NBA o nella Premier di calcio inglese: lì bisogna passare attraverso un comitato che fa una serie di valutazioni sulla congruità della persona che vuole diventare o mantenere un club e dopo il verdetto non c’è nulla da fare se non far ricorso alla giustizia civile. Basta ricordare in questo senso la fatica che fece Massimo Cellino per acquistare il Leeds o all’espulsione dalla NBA del presidente dei Clippers, Donald Sterling.
Ci sarebbe il nuovo Regolamento Esecutivo della Lega A approvato lo scorso 21 marzo ma non ancora approvato dalla Fip che va anche in questa direzione ma non è operativo, dunque non è applicabile alla questione Gerasimenko-Auxilium Torino.
Cosa resta allora? Un pasticcio come al solito. Io personalmente continuo a pensare che le persone che hanno combinato guai alle nostre società non possano continuare a farlo ma finchè non c’è una regola chiara, scritta ed approvata da tutte le parti in causa non si possono fare le cose sulla spinta dell’onda emotiva o dello sdegno. Altrimenti bisognerebbe cacciare altri personaggi che sono quantomeno borderline e che però sono ancora al loro posto.
Perché bisogna sempre pensare alle conseguenze. Per esempio nel caso specifico: già oggi il signor Gerasimenko potrebbe chiedere indietro i soldi che ha versato nelle casse della società e questo metterebbe in grossa crisi il club che si troverebbe in grave difficoltà. Oltre al fatto che se volesse adire le vie legali potrebbe alla fine avere anche ragione e creare un tale panico all’interno del movimento della pallacanestro italiano da metterlo ancora più in crisi di come è già. Addirittura definitivamente in ginocchio. Non a caso – ma è un comunicato dovuto – ieri sera l’Auxilium Torino ha diffuso questo comunicato:
“Comunicato del 29 aprile 2019
LA POSIZIONE DELLA SOCIETA’ NEI CONFRONTI DELLA DELIBERA DI ESCLUSIONE DALLA LEGABASKET Con riferimento alla delibera odierna dell’Assemblea della Lega Basket di serie A, di esclusione dalla LBA dell’Auxilium Pallacanestro S.p.A., la Società ne ha preso atto e ha immediatamente avviato le verifiche legali sulle azioni da intraprendere nelle diverse e opportune sedi.
Ufficio stampa Fiat Torino Roberto Bertellino – Benedetta Abbruzzese”
Resta la mia perplessità sull’atteggiamento della Federazione che una volta venuta a conoscenza delle intenzioni di Gerasimenko di aiutare l’Auxilium Torino aveva commentato positivamente la notizia:
“La Federazione Italiana Pallacanestro, in attesa delle conferme ufficiali, prende atto che la società Auxilium Torino sembra aver reperito le risorse necessarie per portare a termine il campionato in corso.
La Federazione non può che accogliere positivamente la notizia, ma al contempo conferma che, come in qualsiasi altra vicenda che riguarda la propria organizzazione sportiva, non si fermeranno le attività di verifica già in essere, volte a salvaguardare i principi e i valori di cui l’Ente è garante, sia per quanto riguarda i tesserati che gli affiliati.
Ufficio Stampa Fip”
Proprio quella Federazione che dopo ogni caso di mala gestione di un club – Reggio Calabria, Caserta, Napoli, Siena solo per citare le ultime – tuona contro queste situazione e promette che nessuno potrà mai più permettersi di farlo e promette il restringimento delle regole.
Eduardo Lubrano