La bellezza della pallacanestro: a metà del III° quarto eravamo tutti lì pronti a pensare che il ciclo del CSKA, sempre alle FF ma sempre in difficoltà nell’arrivare alla finale fosse davvero finito questa volta. Sotto di 13 e con un atteggiamento quasi rinunciatario di fronte ad un Real Madrid padrone della partita ed anche dell’aria dentro la Fernando Buesa Arena di Vitoria, la squadra di coach Itoudis sembrava aspettare solo la fine della partita.
Invece ha vinto 95 a 90 e domenica si giocherà la finale con l’Efes. Che è successo? Cominciamo con lo scrivere la cosa più banale ma anche doverosa: il Real ha regalato la partita ed il CSKA è stato prontissimo a prendersela. Quando in campo c’è tanto talento come nella semifinale tra spagnoli e russi basta poco per cambiare faccia ad una partita. Nello specifico appena la difesa del Real ha alzato le gambe ed ha concesso più tiri liberi del lecito e l’attacco, non trovando più canestri semplici da due ha iniziato a sparacchiare da tre, il meccanismo dei “blancos” si è inceppato e quello dei rossi di Mosca si è improvvisamente messo in moto.
Sin lì, cioè fino alla fine del terzo periodo ed il quarto, il Real era stato sostanzialmente avanti perché nei primi dieci minuti Walter Tavares aveva dominato tutto e tutti con soli 4 punti segnati ma con sette rimbalzi e 3 stoppate rifilate: una presenza sotto i tabelloni che ha costretto quelli di Mosca a cambiare le scelte di tiro ed anche le parabole, con risultati davvero rivedibili in entrambi i casi. Dopo 10 minuti 22 a 18.
Così è dovuto entrare in scena Sergi Rodriguez il grande ex, che non avendo paura di nessuno ha sfidato anche i 221 centimetri del centro di Capoverde del Real ed ha costruito da solo il rientro moscovita dal meno 11 fino al pareggio ed al sorpasso, sia pure di un punto. Allora la difesa del Real si è rimessa al lavoro come solo nei momenti migliori ed un paio di giocate importanti di Tompkins hanno rimesso avanti i madrileni. Solo qualche buona idea di Clyburn ha tenuto a galla Mosca che ha miracolosamente chiuso metà partita sotto di due, 45 a 43.
Poi per cinque minuti e mezzo circa il CSKA è quasi scomparso dal campo perchè i Campioni d’Europa in carica del Real sono rientrati in campo col proposito di metterla un pò sulla “garra” come si dice in Argentina. Non a caso Facundo Campazzo si è preso cura in modo particolare di Rodriguez attaccandolo, mettendogli le mani addosso, costringendolo ad un paio di falli che lo hanno tolto dalla partita per un pò. E quando anche Clyburn si è fermato l’intensità del gioco spagnola è esplosa grazie a Fabien Caseur che a furia di segnare e battere liberi a ha siglato il + 13 del Real sul 63 a 50 con 4 minuti e 30″ da giocare. Ed ecco il momento chiave della partita. Othello Hunter che era stata una comparsa ha piegato le gambe e si è messo a difendere, trascinando i suoi compagni improvvisamente verso un nuovo assetto difensivo che improvvisamente ha reso difficili tutte le linee di passaggio e di tiro degli avversari. Così che i bianchi si son messi a tirar da tre ma – cosa ancor più grave – hanno smesso di difendere, si sono innervositi ed hanno concesso al talento individuale di De Colo e Clyburn ma soprattutto di Higgins di conquistare tanti tiri liberi che hanno riavvicinato il CSKA fino al meno 8 del 30°, 73 a 65.
E quando all’inizio dell’ultimo periodo Sergio Llull ha tirato tre triple consecutive una più corta dell’altra, il pasticcio spagnolo si è compiuto. De Colo ha approfittato dei falli che ha subito, 11, per avvicinare la sua squadra, 78 a 76 con 6’15” da giocare e poi Clyburn ha piazzato una tripla del nuovo sorpasso – dopo tanti minuti di svantaggio, del 78 a 79. Da qui è iniziato un periodo di tira e molla nel punteggio ma l’inerzia era chiaramente passata di mano e la partita il CSKA l’ha vinta ad 1’19” quando De Colo ha segnato da 3, 85-87, complice una pessima difesa di Randolph che pure fino a quel momento non aveva giocato malissimo. Fernandez non ha mollato con due liberi, 87 ad 89 e Rodriguez meno di lui sempre dalla lunetta per il 91 ad 87 a meno 17″. Poi l’incredibile: su una rimessa in attacco con 14 secondi, Llull ha ricevuto e contemporaneamente tirato come solo lui sa fare ed ha segnato da 3: 91 a 90 e 15″ ancora. Quattro liberi di Higgins hanno sigillato la vittoria del CSKA che torna in finale di Euroleague a tre anni da Berlino quando vinse il suo ultimo titolo. Anche allora aveva davanti una squadra di Istanbul, il Fenerbahce, e fu 101 a 96.