E’ stata una serie di semifinale impressionante e notevolissima per contenuti tecnici e non solo quella tra Citiysightseeing Palestrina e Ge.Vi. Napoli Basket. L’ha vinta alla quinta gara Palestrina chiudendo 83 a 65 davanti al suo pubblico quello del PalaIaia “impazzito di gioia” per quello che rappresenta il terzo approdo consecutivo alla finale promozione per la squadra laziale. Di fronte da domenica 26 alle 18 l’Allianz Pazienza Cestistica San Severo.
Gara 5 è iniziata con il solito sprint di Napoli che ha fatto i conti subito con la voglia di riscatto di Rossi e Rizzitiello, con loro Palestrina si è messa ad un’incollatura e poi ha azionato la freccia del sorpasso, generata con l’aiuto di Rischia in forma come in gara4. Tanto Bagnoli per gli ospiti, sbagliando praticamente nulla, le bombe degli arancio verdi hanno scavato un solco importante (16-10). Il PalaIaia ribolle ma Napoli si è attaccato alla gara con tutte le sue forze, soffrendo in difesa ed eccedendo con qualche protesta. Ne sono venuti fuori tanti liberi che Palestrina ha sfruttato a pieno, prima con Carrizo e poi con Rossi per il 23-15. Nel minuto conclusivo ancora Bagnoli ed Erkmaa hanno finalizzato in tempi rapidissimi sulla rimessa che ha anticipato la sirena: 23-19.
Banchi sul parquet a dar alla striscia positiva di domenica sparando da tre con spazio, nel frattempo Rischia ha messo ripetutamente in azione Beretta: un gioco alto-basso e infine un assist tramutato in schiacciata disarmante (30-21). Rossi e Chiera da tre non sono riusciti a cambiar molto le cose, Morici invece sì costruendo quel divario in doppia cifra che ha dato fiducia extra (37-24). Il massimo vantaggio prenestino lo ha per l’appunto siglato Morici col 43-26 dopo un fallo subito, ma la reazione nel finale dei partenopei è stata grintosa, con Bagnoli e Chiera, pur gravati di falli, a far tesoro di tutti i possessi. Palestrina guadagna gli spogliatoi con un prezioso +9, 44 a 35 .
Resistere ed evitare cali di tensione, è stato l’obiettivo del terzo periodo per Palestrina che è rimasta con la testa dritta verso l’obiettivo, per Napoli il tempo c’è stato per rimettersi a sei lunghezze, ma è durato poco. Rizzitiello in lunetta è stato il primo de suoi a inaugurare la ripresa, con il ferro attaccato anche da Carrizo e poco dopo anche da Morici che ha corretto un suo stesso errore. Basta un episodio per interrompere un botta e risposta che a questo punto della contesa ha proposto a più riprese l’oscillazione tra +10 e +18 per i padroni di casa, con uno storico e imprevedibile 0/2 di Bagnoli in lunetta che è stato è il preludio al nuovo +12 casalingo con Beretta chirurgico dai sei metri dopo l’assist di Ochoa. Situazione ripetuta con Rischia stavolta nelle vesti di passatore, e un Carrizo eterno trascinatore che ha fatto saltare in piedi gli spettatori con una tripla (62-45). Un po’ come nel secondo quarto è arrivata la sfuriata biancazzurra negli ultimi possessi, uno 0/2 di Milosevic ha aiutato però Palestrina e il vantaggio alla terza sirena è rimasto appagante: 66-53 col sigillo di Ochoa a cronometro fermo.
In questo momento della gara a pesare moltissimo è stata la freschezza atletica di Napoli che è sembrata aver dato tutto: calato anche Bagnoli è calata tutta la squadra. Carrizo e il suo killer instict hanno prodotto un’altra tripla, Beretta, in trance agonistica, ha issato Palestrina a un rassicurante 71-53. Quando l’argentino ha segnato da tre allo scadere dei 24” con una fortunosa tabella è suonato il segnale che la semifinale era definitivamente sulla strada di Palestrina. Gli orgogliosi tentativi dei napoletani non hanno prodotto effetti travolgenti, i dodici punti nel quarto sono il dato eclatante della resa di Lulli e i suoi ragazzi, la festa arancio verde è cominciata ben prima della fine e ha la griffe di Rossi-Ochoa-Beretta che hanno solo amplificato il divario fino al 83-65 che significa per i laziali la terza finale consecutiva in Serie B. Un traguardo meritato e fortemente voluto, certificato davanti un PalaIaia a presenze record.