Domenica 19 maggio Cestistica Savonese-Gruppo Stanchi Athena = 46-68. Giovedì 23 maggio Gruppo Stanchi Athena -Cestistica Savonese = 53-41. In due partite la squadra romana si è guadagnata la salvezza ed il fatto che anche l’anno prossimo giocherà nella serie A2. Il 14 luglio dello scorso anno verso le 17 era arrivata l’email del ripescaggio dalla B, cui è seguita una fase di allestimento della squadra, scelte importanti, e la partenza per un’avventura sconosciuta ai più.
Stagione altalenante con qualche temporale e qualche bellissima schiarita. Una prima parte difficile ma sostanzialmente giocata anche bene, una seconda parte da gennaio in avanti, segnata da infortuni importanti, dal cambio dell’allenatore e dall’incubo playoff da giocare con avversarie sulla carta più forti perché provenienti dal girone Nord accreditato di maggior qualità. La sintesi per forza di cose sintetica della stagione si ferma qui. Edoardo Stanchi, Vice Presidente e Direttore esecutivo del Gruppo Stanchi Athena Roma, il giorno dopo, questa salvezza che sapore ha?
“Bellissimo, dolcissimo ma anche molto forte. Perché siamo passati in mezzo a tutto quello che una società ripescata poteva aspettarsi di dover passare. Un pò di scetticismo generale da parte degli altri, il costo dell’inesperienza, il passaggio di proprietà dalla dirigenza di prima al mio gruppo, avversarie più forti, un pò di sfortuna in certe occasioni. Tutto normale secondo me, tutto nella logica delle cose. Io ho sempre creduto nella salvezza di questa squadra perché sapevo che le Principesse – come le ho sempre chiamate e trattate – avevano le qualità per farcela. Ho sempre assunto su di me le responsabilità anche delle sconfitte perché ho voluto che lo staff e le giocatrici fossero tranquille e continuassero a fare il loro senza troppa pressione. Abbiamo fatto – come società dico – degli errori, io ho fatto degli errori ma ho creduto che il momento delle analisi profonde fosse quello dopo la fine del campionato. Oggi sono contento per Athena che festeggia 25 anni di attività, come Gruppo Stanchi per la sua missione, per lo staff tecnico, Francesco Goccia che ha iniziato Mauro Casadio che c’è sempre stato, e Corrado Innocenti che ha completato l’opera. La società, il Consiglio Direttivo. Ed ovviamente le Principesse che nelle due partite decisive hanno dimostrato quanto sono forti“.
Quando parla di mission del Gruppo Stanchi cosa intende?
“Quando abbiamo intrapreso la strada di avvicinarci ad Athena avevamo tre obiettivi: chiedere il ripescaggio in serie A2. Trasformarla in una società di capitali, mantenere la serie. Beh direi con orgoglio che ci siamo riusciti, li abbiamo centrati tutti e tre. Con il lavoro, l’impegno a testa bassa, navigando nei temporali esterni ed interni ma mantenendo sempre la testa concentrata sull’obiettivo del momento a seconda della fase della stagione. Ho dovuto rendere conto ai miei soci giorno per giorno di come andavano le cose ed ogni tanto non è stato facile. A volte il lunedì in ufficio le mie collaboratrici più strette Carmen e Sandrina – che ringrazio per il lavoro supplementare che hanno svolto con la solita passione e bravura – mi guardavano stupite per il ottimismo anche dopo qualche sconfitta più dura. Ma l’impegno di tutti in Athena e nel Gruppo mi ha reso le cose più semplici ed oggi, come sempre, a testa alta potrò annunciare che tutto è andato come avevamo programmato. Per un imprenditore come me che vive anche con entusiasmo il proprio lavoro non c’è niente di meglio. Specie quando dall’esterno alcune cose sembravano non essere in linea con noi“.
E’ la seconda volta in questa intervista che accenna a queste negatività esterne. E’ il momento di togliersi qualche sassolini dalla scarpa?
“No per carità, io non ho nè sassolini nè vendette da levarmi. Voglio solo dire che ho sentito tante cose: che saremmo retrocessi sicuramente con questa squadra, che essendo il presidente più giovane dell’intera serie A (38 anni,ndr) non avevo l’esperienza giusta, che in società ci sono problemi economici e tante altre storie cattive. Non me ne curo e non rispondo a nessuno. Io credo che la cosa migliore sia mettere sul piatto della bilancia i fatti. Che allo stato attuale sono quelli che ho esposto prima: abbiamo ottenuto il rispescaggio in A2, abbiamo creato una società di capitali facendo una cosa che finora nessuno aveva fatto nel basket femminile, le Principesse si sono conquistate sul campo il diritto di giocare ancora in A2. Ecco gli altri parlano. Noi facciamo le cose, io faccio i fatti. Ed Athena ha un futuro importante, in crescita, di sviluppo di un certo tipo grazie al sottoscritto ed al mio Gruppo. E vorrei anche dire che grazie a tutto quello che abbiamo fatto oggi in campo femminile siamo la prima squadra di Roma“.
Quando comincia la programmazione del prossimo anno?
“Subito. Passato questo fine settimana, chiariremo subito cosa vogliamo fare. Se una serie A2 per consolidarci sempre di più e tra un un paio di anni cercare il grande salto come avevo detto l’anno scorso. Ed allora bisognerà fare un certo tipo di scelte tecniche tanto nello staff quanto nelle giocatrici. Oppure se vogliamo mantenere con calma la serie e poi dal prossimo anno iniziare il nostro percorso di avvicinamento alla serie A1. Comunque dobbiamo fare tante scelte quindi abbiamo bisogno di tutto il tempo che abbiamo prima dell’inizio della preparazione estiva: in quel momento tutto deve essere perfetto. Parlerò con le ragazze ad una ad una per capire la loro disponibilità sin da subito perché cambieremo alcune regole e bisogna che siano chiare senza dubbio a partire da questa estate. Il Gruppo Stanchi Athena è una realtà importante che vuole diventare ancora di più un punto di riferimento per la città di Roma. Il mio ed il nostro impegno è in questa direzione“.
Eduardo Lubrano