La notizia del ritorno di Francesco Goccia (dopo aver pensato ad almeno tre nomi diversi di allenatori) alla guida tecnica del Gruppo Stanchi Athena che ha conquistato sul campo il diritto di giocarsi la serie A2 anche nella prossima stagione è di qualche giorno fa. Ma da allora nel mondo della società che il prossimo 23 giugno festeggerà nella palestra di San Ponziano i 25 anni di attività con una giornata dedicata, si sono rincorse voci e dichiarazioni non ufficiali – i cosìddetti rumors – sui quali s’impone una riflessione per comprendere una volta di più come il mondo romano del basket romano in particolare, sia un giardinetto nel quale ognuno vuole zappare da solo senza mai fare un pensiero più grande dell’oggi.
Trattandosi di rumors vanno presi per quello che sono ma insomma…Pare che il gruppo di giocatrici abbia reagito molto male alla notizia del ritorno di Goccia sulla panchina. Le incomprensioni evidenziate durante la stagione scorso e che sono sfociate con l’allontanamento del coach romano, promosso nell’occasione a Direttore Sportivo, sono riemerse in modo così forte che l’intera squadra che il 23 maggio ha “vinto” la A2 avrebbe detto ad Edoardo Stanchi il patron e Vice Presidente della società che con Goccia in panchina nessuna avrebbe accettato di giocare nella prossima stagione con i colori di Athena. Pur rimanendo stupito da questo atteggiamento, Stanchi ha dato alle giocatrici un lasso di tempo, entro il 15 giugno, per fare ulteriori riflessioni ed eventualmente ripensarci.
Intanto si è messo al lavoro con i suoi dirigenti per fare una squadra. I suoi dirigenti, quelli che dovrebbero prendere il posto di coloro i quali fino ad oggi hanno così ben condotto la società attraverso 25 anni di successi soprattutto a livello giovanile e nella costruzione di giocatrici importanti. Anche qui il condizionale è d’obbligo perché non è ancora chiaro cosa questi dirigenti faranno nel futuro della nuova società: rimarranno? Si ritireranno? Verranno dimissionati? In ogni caso sarebbe bello che spiegassero alle giocatrici la loro posizione espressa molte volte durante l’anno – a mezza bocca, in messaggini di vario tipo, nelle riunioni con Stanchi – sulle giocatrici stesse, la metà se non di più delle quali secondo loro, avrebbe dovuto essere mandata via. Oggi questi stessi dirigenti gridano allo scandalo per la conferma di Goccia da parte di Stanchi e sono dalla parte delle ragazze. Come sempre, ognuno è libero di fare e dire ciò più gli piace e chiedere un pò di linearità di pensiero è troppo. Ma sarebbe bello, specie quando ci si mette sul podio ad accusare altri di comportamenti sbagliati.
Perché quello che questi dirigenti e le giocatrici non sanno è che Edoardo Stanchi nello stesso momento in cui ha rimesso Goccia sulla panchina per questioni anche di amicizia, ha confermato in blocco il gruppo, d’accordo con Goccia, che gli ha dato tantissimo : ha fatto pubblicità al suo Gruppo, ha aiutato il Gruppo Stanchi e le sue aziende a crescere, ha ottenuto la salvezza credendoci fino in fondo. Le stesse cose nelle quali lo stesso Stanchi ha creduto fortemente sin dal primo contatto col mondo Athena dal giugno del 2018 e nelle quali ha continuato a credere per tutto l’anno. Ovviamente avrebbe provveduto a rafforzare la squadra ma nessuna delle ragazze di quest’anno sarebbe rimasta esclusa dal progetto.
Perché Edo Stanchi è anche questo come ama definirsi lui stesso, un imprenditore dal cuore grande: i soldi ovviamente sono una parte importante del suo mondo, ma amicizia e riconoscenza in qualche caso vengono prima. E Francesco Goccia e le “13 Principesse di Athena” sono uno di questi casi. Piaccia o no lui è così.
E se visti i problemi di rapporto tra Goccia e lo spogliatoio (sbandierato come il più unito del mondo salvo poi essere in realtà come tutti gli spogliatoi del mondo, cioè agitato, spaccato in due e non sempre così coeso) qualcuno ha voluto vedere una provocazione nella mossa di Stanchi – “confermo Goccia così vanno tutte via” – ha sbagliato, me compreso che per un secondo l’ho pensato ma che ho imparato l’attitudine a riconoscere i miei errori – perché l’intento era ed è diverso. Azzerare quello che è successo l’anno scorso tenendolo come monito, ripartire con regole e rapporti nuovi, con figure dirigenziali in più che aiutino tutti a migliorare relazioni ed andamento quotidiano delle cose. Insomma un club semiprofessionistico che tende ad un professionismo, se non tecnico/legale/sportivo ancora, quantomeno comportamentale ed aziendale.
Questo il quadro che sembra – dalle informazioni raccolte e ricevute – molto vicino alla realtà. Naturalmente ognuno dei soggetti di Athena vedrà in questa ricostruzione un attacco personale, una critica, una captatio benevolentiae da parte dell’autore verso Edoardo Stanchi e chissà quali altre letture buone e cattive. Tutto legittimo, tutto giusto da una parte e dall’altra, ognuno faccia di questo post l’uso che più gli conviene a zappare il suo orticello di cui sopra.
Quel che sarebbe auspicabile è che tutti si disponessero a fare una sola cosa in realtà: il bene del Gruppo Stanchi Athena.
Eduardo Lubrano