Sassari, 16 giugno 2019 – Troppo facile a dirsi adesso: il Banco di Sardegna Dinamo Sassari ha vinto #Gara4 della finale scudetto con l’Umana Venezia 95-88 perché d’un colpo ha ritrovato il suo ritmo forsennato di gioco e di tiro ed ha portato la gara ai 90 e passa punti. Su questo terreno nemmeno una squadra lunga e col talento di Venezia può stargli dietro, anche se ci è andata vicino nel finale quando l’ossigeno dei giocatori di coach Pozzecco è mancato un pò.
La partita è stata sempre condotta nel punteggio dalla Dinamo tranne il 4 pari dopo due minuti del primo quarto. Poi l’attacco sardo ha macinato il suo gioco guidato da tutti gli interpreti, soprattutto da Cooley che nel pitturato ha conquistato tiri liberi a ripetizione ed insieme a Thomas e McGee, ha fatturato un 9/9 dalla lunetta che ha messo subito in difficoltà l’Umana la quale, pur cercando di difendere come suo solito, non è riuscita ad andare bene verso il canestro avversario. Daye ci ha messo molto tempo a trovare la solita confidenza e Bramos è andato a sprazzi.
Quando poi Spissu, Magro e Carter nel secondo quarto hanno segnato canestri importanti il vantaggio di Sassari si è dilatato fino al 42 a 27 firmato da Thomas che chiamato a giocare in movimento e non da fermo ha fatto malissimo alla difesa veneta. La reazione di Haynes ed un paio di buone cose di Bramos hanno permesso all’Umana di andare al riposo lungo sul meno dieci, ma 51 a 41, cioè con tanti punti subiti.
Eppure all’inizio del terzo periodo la Reyer ha avuto uno scatto di orgoglio che in pochi minuti, 3 e 45″ per l’esattezza, l’ha rimessa a contatto ravvicinato con i padroni di casa: Haynes da tre, Daye finalmente attivo ed ecco il 56 a 53 che ha messo paura alla Dinamo che ha reagito da grande squadra. Con una sfuriata di Pierre del solito Cooley a dettar legge sotto canestro e con Smith che a 2’20” dalla sirena dei trenta minuti ha siglato il 75 a 61. Poi Thomas e Polonara hanno dato la sensazione di aver chiuso la contesa – grazie anche all’asfittico attacco Umana – quando il periodo si è chiuso sull’81 a 65.
Ma il talento di Venezia è troppo per rimanere silente troppo a lungo e negli ultimi dieci minuti è venuto fuori quasi tutto insieme: guidati dal loro capitano, Marquez Haynes, De Nicolao, Daye (un paio di invenzioni da quel genio dell’attacco che è) e Bramos hanno riportato i lagunari sul meno 6, 86 ad 80 complici anche le 8 palle perse nel quarto della Dinamo. Che però ha trovato conforto nelle parole di incoraggiamento di coach Pozzecco nei time out ed ha trovato le linee di passaggio giuste prima per una tripla di McGee e poi per sei liberi consecutivi mandati a segno tra lo stesso McGee e Carter che hanno chiuso la partita.
Nel commento finale di capitan Marco Spissu della Dinamo, il motivo della vittoria sarda:
“Tra #Gara3 e questa partita ci siamo detti che dovevamo tornare a giocare come sappiamo a correre e tornare sereni perché se continuavamo a giocare al ritmo di Venezia ed a farci tenete ai 70 punti, avremmo perso perché a quel ritmo loro sono più bravi di noi. Ci siamo tolti il peso dalle spalle ed ecco che siamo tornati la vera Dinamo che si diverte a giocare“.