Roma, 12 agosto 2019 – In quest’assolata e caldissima estate 2019 le cronache negli anni a venire che leggeranno i posteri, senza scomodare Manzoni&Co., e che amano la pallacanestro tricolore potranno documentarsi sì della preparazione dell’Italbasket maschile ai prossimi Mondiali in Cina (al momento caratterizzata più che da problemi che da altro), delle brutte figure rimediate in serie dai ragazzi U18M ed U20M, attestatisi rispettivamente al 9° ed al 13° posto delle rispettive categorie europee anche se con differente approccio finale (U18M tutto sommato in crescendo, U20M salvatisi dalla retrocessione in Division B in extremis e dopo alcune gare sconcertanti per approccio ed applicazione in campo), ma se vorranno trovare un motivo di vero sorriso e di gioia dovranno rileggere le imprese che abbiamo provato a raccontarvi Noi di All-Around.net delle Nazionali Italbasket Rosa U18F ed U20F, padrone d’Europa nelle rispettive categorie.
Aldilà dell’orgoglio che la Redazione di All-Around.net può legittimamente esibire per questa scelta editoriale confermata dai tanti contatti che suscitano i nostri articoli, scelta intrapresa da quattro anni a questa parte dal bisogno di capire – prima di tutto osservando in campo le esibizioni delle rappresentative giovanili Italbasket – del perchè si viva in Italia questa fase evidente di calo “vocazionale” di buoni giocatori al maschile (e del quale parleremo in futuro, aspettando l’esito dell’Italbasket U16M impegnata in questi giorni nei suoi Europei di categoria ad Udine), abbiamo invece piacevolmente scoperto, narrato e provato a descrivere le imprese – ma anche le sconfitte – di queste fantastiche ragazze Azzurre che non smettono di stupire per come dimostrino che, tutto sommato, non occorra essere fenomeni fisici o tecnici per ottenere buoni risultati!

La gioia immediata dell’Italbasket U18F nella finale vinta vs l’Ungheria a Sarajevo il 13 luglio scorso
Certo, se si hanno centimetri e tecnica da vendere tutto diventa meno complicato in campo per le ragazze, specialmente se la struttura fisica è importante perchè al femminile la fisicità e l’atletismo hanno sempre più valore in campo rispetto al basket maschile, la WNBA lo dimostra apertamente. Ma sia chiaro, gli ingredienti per mettere a tavola un piatto saporito e soddisfacente è sempre lo stesso: occorre un buon staff tecnico; occorre l’applicazione dei soggetti in campo; occorre la voglia di competere imparando dai propri errori e di volersi migliorare. E queste favolose ragazze hanno dato un segnale preciso in queste estate, un segnale forte ed indiscutibile ai piani alti, augurandoci che da oggi nel centro di Roma, nello specifico in Lungotevere Flaminio dove ha sede la Lega Basket Femminile, ci si adoperi in modo concreto affinchè il basket di club in Rosa decolli definitivamente a livello mediatico, come dovrebbe e come meriterebbe sui media di comunicazione a maggior diffusione (imbarazzante il paragone con il volley…), magari supportato e sostenuto anche dalla Fip, nonostante i progressi degli ultimi tempi ma solo sui socials? O è follia chiederlo?
E che si debba trovare un modo affinchè Lega e Federazione lavorino insieme, a stretto contatto di gomito, lo dimostra anche un semplice dato. La sezione giovanile femminile del basket federale od Italbasket è in questo 2019 sul tetto d’Europa nelle due massime espressioni che più si avvicinano al mondo delle prime squadre (nel caso poi dell’U20F è la fine del percorso giovanile), constatando quindi che il lavoro svolto nei club non sia per nulla disprezzabile, anzi!! Purtroppo la Nazionale senior Rosa ed anche le squadre di club non riescono da tempo ad ottenere le stesse soddisfazioni, oltretutto evidenziando una sperequazione eccessiva tra quanto di buono esibisce appunto il mondo giovanile in rapporto all’incapacità di trasformarsi in altrettanti successi al piano alto.
Per l’Italbasket Rosa senior poi i numeri sono impietosi: assenza di partecipazione al Mondiale dal ’94 e mai sul podio; assenza di partecipazione alle Olimpiadi dal ’96 e precedentemente solo 3 partecipazioni senza podio; 31 partecipazioni agli Europei dal ’38 con prima partecipazione ed oro, poi solo 3 medaglie conquistate (l’ultima è stata l’argento nel ’95 in Repubblica Ceca). L’eccezione che conferma la regola viene dal 3×3, il fantastico oro delle ragazze di Angela Adamoli ai Mondiali FIBA 2018 di Manila indica dunque che qualcosa si può e si deve fare per aumentare il volume di fuoco mediatico del Basket Rosa in generale!

Il sorriso delle ragazze Italbasket 3×3 vincenti a Manila lo scorso anno nel Mondiale
Ovvio che se le senior vanno così malino a scapito invece delle giovani qualcosa va modificato ai piani agonistici superiori. E’ giunta quindi l’ora di spingere, di promuovere, d’incentivare definitivamente il basket in Rosa in Italia in maniera massiva e continuata, a maggior ragione che le sue radici affondano nel costume del nostro Paese e sono antiche (1938…), nobili e per nulla sconosciute se le si paragona con il mondo, ad esempio, sia del volley se non addirittura del calcio, dove chi vi scrive ha lavorato in prima persona come addetto ufficio stampa dal 1984 al 1987 nella vecchia e gloriosa F.I.G.C.F. (nata addirittura solo nel 1971), ormai confluita come da logico FIFA nella F.I.G.C. sezione dilettanti proprio dal 1987: vogliamo parlarne dell’esposizione mediatica di cui oggi gode il calcio in Italia, azione partita in grande stile quattro anni fa per volere della FederCalcio e di chi l’abbia mosso e promosso definitivamente dallo scorso in Italia con l’aiuto definitivo della Lega Calcio?
Le piante danno frutti se il terreno è fertile e se gli agenti esterni come sole ed acqua giungono copiosi e continui. Inutile dunque dare “consigli” o mostrare ipotetiche ricette, gli esempi sono chiari e visibili a tutti coloro siano in grado di vederli, coglierli ed imitarli. Questa è a mio modesto la sfida che si dovrebbe porre il mondo intero della pallacanestro al femminile in Italia nel prossimo decennio, a soli quattro mesi dal suo inizio calendario in mano. E’ ora di agire e di dare lustro a questi splendidi risultati che premierebbe ancora di più lo sforzo ed i sacrifici che tutti e tutte quante insieme hanno fatto, fanno e faranno per regalare gioia, emozione e, perchè no, anche un futuro migliore alle nostre meravigliose ragazze, oggi atlete vincenti, forti e straordinarie e domani, perchè no, anche amorevoli madri che sappiano insegnare e raccontare alla propria prole di come, in quel lontano 2019, qualcuno finalmente la smise di piangersi addosso ed iniziò l’Era delle vittorie del Basket Rosa anche ai massimi livelli internazionali di club (come era un tempo), e di Nazionale.
Non è una Missione Impossibile, basta solo lavorarci seriamente e con costante pervicacia!!
Fabrizio Noto/FRED