Giovedì 22 luglio inizia la 30^ edizione dei Campionati europei Under 16 Femminili. Una manifestazione che ci è sempre piaciuta molto non tanto e non solo perché è il primo appuntamento con la maglia azzurra del tutto ufficiale per giocatrici (e giocatori), ma anche perché gli allenatori del nostro settore giovanile ci hanno saputo fare coniugando qualità del gioco, costruzione di giocatrici e risultati.
L’elenco è lungo quindi basta dire che finora in 29 edizioni abbiamo vinto 6 argenti, 7 bronzi ed un oro, quello del 2018 a Kaunas quando battemmo in finale la Repubblica Ceca 60 a 52. Di quella squadra facevano parte alcune di quelle che il 14 luglio di quest’anno hanno vinto il Campionato europeo Under 18. Siamo dunque la squadra Campione d’Europa in Carica e lo è il coach di questa Nazionale che abbiamo intervistato.
Coach Lucchesi presentiamo da un punto di vista tecnico ed atletico questo gruppo U16?
“Il comune denominatore è la poca esperienza, non solo da un punto di vista tattico, ma anche emotivo. Poca abitudine alla “difficoltà”, alla necessità di alzare decisamente l’asticella per superare il momento difficile. Atleticamente abbiamo non tanti centimetri ma ragazze dotate di un discreto atletismo. Differente è il discorso di fisicita’ e di abitudine al contatto: questo è un punto debole. Tecnicamente invece una qualità interessante di mani e iniziativa specie nel ruolo delle esterne, come tradizione maggiormente affollato“
Tatticamente su cosa avete lavorato?
“Il lavoro tattico è stato dedicato difensivamente alla cura del pick &roll che tutte le squadre utilizzano, ma ancor prima alla capacità di spostarsi sul campo proteggendo lo spazio in funzione dello spostamento della palla. Cercheremo di mascherare alcuni dei punti meno forti sopra elencati. Ma ci vorrà un grande sforzo e forse non basterà il primo e nemmeno il secondo: occorrerà una grande mentalità di sacrificio
In attacco abbiamo lavorato sulla capacità di entrare in corsa nei giochi e nell uso dei tocchi, di passaggi rapidi evitando che la palla stazioni nelle mani inutilmente. Non facile da proporre, non facile da metabolizzare, ma sicuramente qualche cosa si vedrà”.
Il vostro obiettivo in campo qual è: attaccare il ferro, tirare da fuori, appoggiare il pallone sotto, ecc.ecc.
“Vorremmo bilanciare il gioco coinvolgendo anche il post basso. Come “fornitore” di gioco, per non ricorrere solo ad un gioco esterno. Non facile. Dare un’impronta offensiva che permetta di giocare a metà campo con efficacia non è semplice. E’ un primo passo”
L’impegno non è in discussione ma su cosa questo gruppo dovrà lavorare soprattutto partita dopo partita?
“Partita dopo partita dovrà lavorare sulla consapevolezza, sul “riconoscimento” di un contesto ovviamente ben diverso da quello a cui siamo abituati: fisicita diverse, competizione diversa. Normale dover percorrere questa strada, ma a molti a distanza sfugge completamente questa difficoltà”.
Infine com’è il quadro di questo Campionato?
“L’europeo Under 16 è sempre in incognita. Come dicevamo sopra tutto è novità assoluta. Molte nazioni stanno lavorando specie sulla selezione fisica e atletica. E molti paesi emergono. I paesi del nord si stanno affacciando con continuità e Danimarca e Finlandia cominceranno a dire L loro. Oltre alle ben note…