Roma, 23 agosto 2019 – La Virtus Roma corre ai ripari sul campo. Ad un mese esatto dalla prima a palla a due ufficiale della sua stagione del ritorno in LBA in quel di Bologna vs la Virtus bianconera, stamane rende noto l’ingaggio dell’ala americana William Buford, classe ’90 di 196 cm. il quale andrà a sostituire lo sfortunato Skyler Flatten, il rookie da South Dakota University che nello scacchiere di coach Piero Bucchi avrebbe avuto quasi un ruolo di equilibratore nelle alchimie difensive ed offensive del team romano edizione 2019-20.
Dopo l’inqualificabile leggerezza con cui è stato gestito l’arrivo di questo ragazzo, accreditato secondo fonti giornalistiche di un’ernia inguinale dopo il suo arrivo nella Capitale in quanto fermo da ben tre mesi (In Bocca al Lupo a lui comunque di cuore, che ci riferiscono essere ragazzo perbene ed a dir poco affranto e spaventato da questa situazione, essendo alla sua prima esperienza fuori dagli States), almeno oggi una mossa incisiva e rapida da parte del GM Valerio Spinelli, che ha scelto appunto William Buford da un bouquet di tre profili ma, come appare ovvio a chiunque, decisamente lontani dall’avere a che fare con un altro deb in assoluto.
Quindi un evidente (e logico), cambio di rotta nella composizione del roster perchè, come abbiamo già scritto nei giorni scorsi, di scommesse in questa squadra ce ne sono già diverse, vincerle sarà quindi un’esaltante missione che regalerà adrenalina e carica emotiva a tutto quanto l’ambiente, va bene. Ma se intanto al posto di una di questa scommessa come era Skyler Flatten auto-eliminatosi per causa di forza maggiore, si porta ora a casa un giocatore esperto e navigato come William Buford, allora va bene lo stesso anzi, probabilmente meglio perchè quest’ala nativa di Toledo nell’Ohio è decisamente un atleta di dimensione completamente opposta al giovane rookie.
Le prime parole di William Buford, decisamente poco fantasiose (come al solito del resto in questi casi, eh…), sono queste:
«Sono entusiasta di venire alla Virtus Roma, ho sentito delle splendide cose su squadra e città e sono contento di poter far parte di questa organizzazione. Cercherò di fare tutto il possibile per aiutare la Virtus a raggiungere i propri obiettivi».
Uscito dall’ottima Ohio State University di coach Thad Matta dal 2012, andando in doppia cifra in ogni sua stagione con la maglia dei Buckeyes e ricevendo diversi riconoscimenti nei vari quintetti della Big Ten, William Buford arriva direttamente in Europa per una capatina in ACB nell’Obradoiro ma già dal 2013 rientra in patria, accasandosi in G League dove trova spazio in tre differenti squadre, facendosi apprezzare per le sue qualità offensive. Ma nella stagione 2015-16 ritorna nel vecchio continente dopo aver cullato il sogno NBA, eccolo dunque a Tubinga nelle Tigri locali ma in DBB (seconda divisione tedesca), mettendo insieme buonissime cifre come i 13,5 p.ti/gara ed i 4,8 rimbalzi di media.
Il salto però nel basket europeo che conta lo compie l’anno dopo, accettando le offerte del Limoges CSP dimostrando che lui può stare a queste altitudini: ecco quindi 12,4 p.ti/gara e 4,5 rimbalzi. Il 2017-18 però William Buford lo passa a metà proprio tra BMC Gravelines e dopo ritornando in Germania, giocando con i viola del BG Goettingen ma non integrandosi con coach Roijagger che lo giudica troppo individualista per il suo modo di vedere il basket…Approda quindi in Grecia all’inizio della scorsa stagione, accasandosi nelle fila del GS Lavrio e mettendo a referto 10 p.ti/gara e 3,3 rimbalzi tirando con il 43% da tre punti: niente male! Poi rientra negli States e questa estate cerca di mettersi in evidenza in patria e viene eletto Mvp del TBT Tournament, il più prestigioso, e remunerato, torneo estivo Usa.
Quindi un ragazzo che ha fame questo William Buford, che vuole farsi vedere, che cerca di emergere e che tra l’altro offrirà delle ottime alternative in un attacco della Virtus Roma che, alle prese con difese di stazza elevata in campionato e non proprio attrezzatissima in chili e centimetri, dovrà avere da tutti ma proprio da tutti massima collaborazione, specialmente partendo anche da post basso, lo conferma Piero Bucchi:
“Sono contento ci sia stata la possibilità di prendere Buford, un buon giocatore, un “3” con un buon tiro in grado di avere anche delle serate offensivamente importanti e pericoloso anche quando parte da post basso. Inoltre è un giocatore che ha già giocato in Europa e questo renderà il suo inserimento più rapido rispetto ad un esordiente come Flatten, per il quale mi dispiace si concluda così l’avventura. È sicuramente un’aggiunta importante».
Benvenuto quindi William Buford!
Fabrizio Noto/FRED