Trento, 28 agosto 2019 – E’ arrivato con la fama di essere un ottimo realizzatore George King, uno dei nuovi arrivati in casa Dolomiti Energia Trentino nel corso dell’estate. Uscito dall’Università del Colorado ma fattosi le ossa lo scorso anno nella G-League con gli Arizona Suns, si aspetta molto da lui: rapidità, punti in transizione ma anche al tiro, difesa strenua sull’ala piccola più pericolosa degli avversari.
E’ la sua prima stagione in Europa per George King che affronterà dunque non solo il campionato italiano ma anche la 7Days EuroCup 2019-20 in cui Trento, la nuova Trento di coach Nicola Brienza desidera fare strada il più a lungo possibile. A fare le presentazioni ci ha pensato Rudy Gaddo, Assistente GM a Trento:
«Diamo il benvenuto a George convinti di aver trovato in lui un altro giocatore che nel proprio dna racchiude tutto ciò che compone l’identità indomita che ha sempre contraddistinto il nostro club e la nostra squadra. Il talento del giocatore poi non è in discussione, King non a caso è stato una scelta NBA nel draft 2018: siamo entusiasti che abbia scelto Trento per muovere i primi passi nella pallacanestro europea e non vediamo l’ora di aiutarlo ad affermarsi come un giocatore di riferimento per il nostro basket».
Infine, la parola al diretto interessato, George King:
«Sì, sono molto entusiasta di essere a Trento e di potermi confrontare con la pallacanestro italiana ed europea: sono un giocatore versatile, che può dare alla squadra un contributo in tante maniere differenti. In attacco cerco di prendere vantaggio dalla mia taglia fisica e dal mio atletismo, oltre che dal mio tiro da fuori: non sono solo un tiratore, posso battere l’avversario dal palleggio o dal primo passo. Quello che sto imparando del basket europeo però è con il campo più stretto e con la diversa propensione al gioco di squadra che c’è da queste parti, battuto un uomo non arrivi facilmente al ferro, ma te ne ritrovi di fronte altri quattro: sarà importante quindi per me entrare bene nei meccanismi di una squadra che avrà bisogno di sapere sfruttare i vantaggi generati dai singoli per il bene del gruppo, condividendo tanto il pallone e le responsabilità. In difesa provo a farmi valere difendendo su tanti tipi di avversari diversi, il mio obiettivo è ed è sempre stato quello di essere uno dei migliori difensori delle squadre in cui gioco. Ci stiamo allenando bene, abbiamo tanto talento e un allenatore paziente e attento ai dettagli a guidarci: sky is the limit, come diciamo negli Stati Uniti».