Roma, 29 agosto 2019 – Tra meno di 24 ore parte in Cina, con il via ufficiale alle ore 9:30 di sabato 31 agosto con la prima gara tra Angola e Serbia (tra l’altro proprio un match del Gruppo D dove c’è l’Italbasket del CT Meo Sacchetti), il FIBA World Cup 2019 nel paese tecnologicamente e sportivamente più evolutosi in questi ultimi 30 anni.
E’ una vigilia in chiave Italbasket oggettivamente mesta, triste e sinceramente con poche aspettative gloriose. Poi, come spesso accade in ambito sportivo, magari questo senso di amarezza pre-torneo svanirà (ce lo auguriamo fortemente), qualora il team del CT Meo Sacchetti dovesse cancellare una fase di avvicinamento a questa FIBA World Cup 2019 tra le più brutte ed inconsistenti viste da almeno un 15 anni a questa parte (e chi vi scrive le ha proprie viste tutte…).
Nel rivisitarle abbiamo avuto una Trentino Cup meritatamente vinta ma vs due squadre a dir poco deboli come Romania e Costa D’Avorio. Poi un Torneo di Verona deludente con una buona vittoria vs un Senegal radunatosi però nella cittadina veneta 8 ore prima per la prima volta, per poi prendere una sonora sberla vs la Russia non tanto nel punteggio quanto nell’atteggiamento pessimo di un quarto periodo in cui ci si è consegnati all’avversario, per chiudere, con fatica, vs una tosta Venezuela almeno vincenti. Ma successivamente all’Acropolis, Torneo tradizionalmente presente nel calendario estivo di preparazione alle manifestazioni FIBA da parte dell’Italbasket, tre cocenti sconfitte e due prove da letteralmente dimenticare quasi in tutto, raramente mai viste in passato: legnata vs la Grecia di Giovannino Antetokounmpo di 20 punti; ripassata di 32 punti dalla Serbia (prossima avversaria ai Mondiali), ed infine, copia esatta di un quarto periodo infame vs la Turchia come vs la Russia a Verona e sconfitta di due punti pazzesca nell’atteggiamento da infradito ai piedi.
A questo punto lo sbarco in Cina, acclimatarsi con il fuso orario (cinque ore dalla Grecia), e via con il Torneo AusTiger dove finalmente ecco due gare degne almeno del nome dell’Italbasket, sebbene con le due prime, iniziali sconfitte: il remake vs la Serbia ma perso di soli sei punti e dopo, anche un pò sfortunata, vs la Francia. Poi la terza gara, una vera debacle, la prima sconfitta nella storia dell’Italbasket vs la Nuova Zelanda: deprimente, appunto.
Alla fine quindi un totale di 11 gare con ben 7 sconfitte e solo 4 vittorie ma quello che ha realmente sorpreso sono state le modalità, il percorso che ha scandito questo mese di partite dell’Italbasket di Meo Sacchetti: poca applicazione, poca attenzione ai dettagli, poca voglia di dare il massimo se non a sprazzi ed in determinate circostanze. Ci sono delle attenuanti? Certo che ci sono. In primis la rinuncia a Nicolò Melli per le sue condizioni fisiche ma se si andasse a vedere in casa altrui (Canada, per non far nomi), si scopre che questo delle assenze è stato il minimo comun denominatore che ha accomunato tutte e 32 le squadre che parteciperanno a questo FIBA World Cup 2019. Poi le precarie condizioni fisiche di Marco Belinelli, in campo solo a Verona; di Danilo Gallinari, in campo solo al Torneo AuTiger come Gigi Datome che hanno certamente rallentato la condizione della squadra.
Ma aldilà di tutto, questo senso di mestizia e di negatività deriva dall’aver visto in questa fase di preparazione al Mondiale una squadra che non abbia giocato da squadra come ci si aspettava. Meo Sacchetti ha operato delle scelte e da mesi si sapeva che, anche in base alle sue scelte durante tutta la fase di qualificazione, anche con brutti rovesci, la sua squadra non avrebbe avuto un centro degno di tale nome (o come invece hanno quasi tutte le squadre che ambiscono a vincere qualcosa nel basket), salvo poi dare fiducia ad un Amedeo Tessitori che può dare qualcosa a quest’Italbasket. Pertanto ci sarebbe voluta disciplina, voglia di giocare “da squadra” ma soprattutto sarebbe stato indispensabile il sacrificio comune di un gruppo. Un gruppo che, ammetterlo non è reato, non c’è, non esiste in questo senso.
Un gruppo in cui prevalgono, ad esempio, gli individualismi al gioco di squadra. Le singole qualità di gente come, ad esempio, Marco Belinelli che vuole dimostrare (da sempre in Azzurro…), a tutti i costi che lui sia quel bravo giocatore che è ma che perlomeno il sottoscritto da molto tempo ammira, NBA sì, NBA no. Eccesso di voler fare, se non di strafare.
Eppoi le facce. Le facce non mentono e quelle che ho visto in particolar modo al Torneo AusTiger, non mi sono piaciute del tutto (per non parlare dei tornei precedenti). E l’assenza di comunicazione in difesa…In una squadra fisicamente sotto il par, non sarebbe indispensabile parlarsi di più in campo?
Domani quindi si parte, basta congetture od esegesi del percorso. In campo vs le Filippine alle ore 13:30 ora di Roma si vedrà l’Italbasket che è riuscita a mettere insieme Meo Sacchetti. Difficile essere ottimisti ma non voglio nemmeno credere che si possa perdere vs questi onesti giocatori asiatici ma niente, niente di più. Poi nello sport si può anche perdere ma qualora accadesse…Meglio non pensarci!
In ballo anche la possibilità di accedere al preolimpico di Tokyo 2020, non dimentichiamolo. Sono sincero, sarà difficile appellarsi al senso dei giocatori nel fare qualcosa di positivo. Ma mai dire mai.
Ecco poi le parole di quanto rilasciato in conferenza stampa oggi, in primis il CT Meo Sacchetti, sempre sincero e leale:
Meo Sacchetti:
“Inutile girare intorno alle cose: arriviamo a questo Mondiale scontenti per come abbiamo giocato certe partite. Ho visto anche qualcosa di buono ed è positivo aver recuperato gli infortunati. Ora però, dobbiamo resettare tutto e ripartire da zero con entusiasmo. Voglio che i miei ragazzi si emozionino perché giocare per la Nazionale, per di più in un Mondiale, è qualcosa di straordinario. La nostra è una squadra che deve guadagnarsi tutto e che non può in nessun modo sottovalutare gli avversari. A cominciare dalle Filippine, squadra piccola e veloce. Attaccano soprattutto in transizione e hanno un giocatore di scuola americana, Blatche, dotato di un gran fisico. Il mio primo obiettivo è proprio quello di aprire la manifestazione con una vittoria e poi fare un passo dopo l’altro. Nel corso della preparazione c’è stata la sensazione che fossimo in difficoltà ma negli ultimi allenamenti ho visto un coinvolgimento di tutti nell’usare la voce per aiutare il compagno”.
Gigi Datome:
“La squadra è felice di essere qui. E’ stata una preparazione lunga ma ora si azzera tutto e si riparte con entusiasmo. La serenità interiore è più forte delle difficoltà. Siamo coscienti di avere un certo valore e di non essere tra le squadre più quotate ma poi si va in campo e spesso il parquet può ribaltare tutto. Lo ripeto, siamo felici di poter giocare un Mondiale e non dimentico tutto il lavoro fatto per arrivare fin qui. In particolare un grande ringraziamento va a tutti quei ragazzi che durante le qualificazioni hanno sudato per offrirci questa possibilità”.
Nel roster attuale, Marco Belinelli è il sesto marcatore di sempre in Azzurro con 2.183 punti in 149 presenze. Quinto posto per Bariviera (2.193), quarto per Marzorati (2.222), terzo per Villalta (2.265). Irraggiungibili, almeno per quest’anno, Dino Meneghin (2.845) e soprattutto Antonello Riva (3.775).
Gigi Datome è al 14° posto con 1.537 punti. Il Capitano ha raggiunto questa posizione giocando 170 partite, il che lo porta a occupare la 15esima posizione nella classifica dei giocatori con più presenze in Azzurro.
Ecco i 12 Azzurri per la FIBA World Cup 2019
#00 Amedeo Della Valle (1993, 194, G, A|X Armani Exchange Milano)
#3 Marco Belinelli (1986, 196, G, San Antonio Spurs – NBA)
#5 Alessandro Gentile (1992, 200, G/A, – )
#6 Paul Biligha (1990, 200, C, A|X Armani Exchange Milano)
#7 Luca Vitali (1986, 201, P, Germani Basket Brescia)
#8 Danilo Gallinari (1988, 208, A, Oklahoma City Thunder – NBA)
#10 Daniel Hackett (1987, 199, G, CSKA Mosca – Rus)
#12 Ariel Filloy (1987, 190, P, Umana Reyer Venezia)
#15 Jeff Brooks (1989, 203, A, A|X Armani Exchange Milano)
#16 Amedeo Tessitori (1994, 208, C, De’ Longhi Treviso)
#23 Awudu Abass (1993, 198, A, Germani Basket Brescia)
#70 Luigi Datome (1987, 203, A, Fenerbahce – Tur)
Commissario Tecnico: Meo Sacchetti
Filippine
#1 Andray Blatche (1986, 211, C, Tianjin – Cina)
#3 Paul Lee Dalistan (1989, 185, G, Hotshots)
#4 Kiefer Ravena (1993, 181, G, Nlex Rw)
#5 Gabe Norwood (1985, 196, A, Rain or Shine)
#8 Robert Bolick (1995, 185, G, Global Port)
#14 Mark Barroca (1986, 178, P, Hotshots)
#15 June Mar Fajardo (1989, 210, C, Sm Beermen)
#16 Roger Pogoy (1992, 189, G, Ka Tropa)
#17 Jaymar Perez (1993, 188, G, Columbian Dyip)
#18 Troy Rosario (1992, 201, A, Ka Tropa)
#20 Raymond Almazan (1989, 206, C, Meralco Bolts)
#25 Japeth Aguilar (1987, 206, C, Ginebra Kings)
All: Joseller Guiao
Fabrizio Noto/FRED