Primo quadro equilibrato, con la Grecia che va al ferro e perfino una tripla da Antetokounmpo, e gli USA con semplici attacchi da blocco e conclusione dalla media. Girandola di rotazioni, Team USA tiene la gara in mano, insomma finora tutto tranquillo. La partita ha uno scossone quando Walker fa la sciocchezza di andare in isolamento, mancano solo 5″, sbaglia e lancio baseball di Larentzakis per Papapetrou che da solo rifina la facile transizione del comodo – 2 (19-17). Secondo quarto che non ti aspetti, tutto a zona, lungamente con quintetto ultrasmall per Popovich, pero più una 1-2-2 che manda completamente in tilt la Grecia e Giannis, quasi sparito. Anche la Grecia, alternando matchup e 2-3, crea qualche imbarazzo agli USA, che però hanno più soluzioni. Spaziano meglio e la fanno girare più efficacemente, tenendo la Grecia a soli 8 punti nel parziale (38-25). Gli USA che non ti aspetti, anche se noi nel precedente articolo (https://bit.ly/2kcVK4B) della zona ne avevamo parlato e l’avevamo anche prevista la zona oggi.
La Grecia viaggia sull’asse Sloukas-Antetokounmpo e gioca tutta la ripresa con la 2-3. Gli USA l’attaccano forzando un po’ le conclusioni. Giannis è incontenibile quando attacca il ferro palla in mano, ma è impiegato per lo più sotto canestro, dove la difesa americana (tornata a uomo) è molto aggressiva e va al raddoppio, anche a triplicare, collassando. Antetokounmpo deve giocare per lo più spalle a canestro e perde mordente. Quasi senza accorgercene va in doppia doppia, ma potrebbe fare di più ed essere più partecipe al gioco. Team USA attacca maluccio la zona schierata, ma quando possono correre fanno male, con Barnes che inchioda il +15 a metà parziale. Da lì, quasi non c’è più partita.Per lunghi minuti la Grecia non segna più e si chiude su un 54-37 che non lascia speranze. Antetokounmpo non tornerà in campo.
L’ultimo quarto è garbage time. Gli USA ripropongono lo smallball, la Grecia trova qualche conclusione in più da sotto, o con l’ottimo Sloukas. Gli statunitensi, che pure si mostrano con poche idee nell’attaccare la zona, trovano respiro con qualche tripla, i 4 piccoli sul perimetro riescono a tenere a distanza la nazionale balcanica. L’elastico va da 11 a 19 punti di scarto e la gara non sarà mai più in discussione. Si chiude con un perentorio 69-53, praticamente, il mondiale della Grecia, altra delusa del mondiale, mentre gli USA, sempre tra luci e ombre, con soli due uomini in doppia cifra (Walker 15, Mitchell 10), ma con una difesa mortifera avanzano verso i quarti e si apprestano ad affrontare il Brasile per il primo posto nel girone.