Mestre (VE), 13 ottobre 2019 – Dopo quattro sconfitte consecutive complessive rimediate in LBA (Fortitudo e Virtus Bologna), ed in 7Days EuroCup (Partizan Belgrado e Lokomotiv Kuban), i campioni d’Italia della Reyer Venezia dovevano battere l’Acqua S. Bernardo Cantù a qualunque costo per rialzarsi da terra. Alla fine l’inequivocabile 76-46 non ammette repliche a favore degli orogranata di coach Walter De Raffaele che spezzano così la serie nera, offrendo nella globalità della prestazione al pubblico di casa una gara buona ma non eccellente al 100%.
Nonostante infatti il roboante +30 di fine gara, la Reyer Venezia non ha particolarmente brillato in attacco. Ha svolto semmai in maniera più che diligente il proprio ruolo in difesa vs una Cantù apparsa però ben poca così oggi, una Cantù probabilmente arrivata in Laguna anche un pò troppo dimessa ed impaurita dai titoli dell’avversario. Il 17/69 al tiro per i lombardi, per un mortificante 25% scarso complessivo, è il dato che balza agli occhi a fine gara di una partita di fatto giù chiusasi addirittura dopo il primo tempo in cui Cesare Pancotto le ha provate tutte, ma proprio tutte per rivitalizzare una squadra apparsa la pessima copia di quella vincente a Brindisi e quella comunque combattiva domenica scorsa, in casa, vs Reggio Emilia sebbene sconfitta. Proprio il coach canturino a fine gara chiederà scusa per la brutta prestazione dei suoi ragazzi mettendoci (come sempre…), la faccia da grande condottiero qual’è, nonostante uno dei tuoi tiratori scelti come Young alla fine scriva sul suo tabellino un netto 0/5 dalla lunga. Unica nota lieta, il debutto in LBA dell’ala Gabriele Procida, classe ’01, garretti esplosivi e buon tiro da fuori anche se oggi nessun punto a referto.
Per la Reyer Venezia dicevamo invece una buonissima vittoria dopo le quattro sconfitte ma anche oggi, in attacco, la squadra di coach Walter De Raffaele non ha incantato. Buonissima partenza, da 23-9 al 10′ ma poi una decellerata che ha consentito a Cantù di riportarsi addirittura al -6. L’attacco ruota attorno alle lune di Austin Daye, oggi finalmente presente e connesso sin dall’inizio ed alla presa emotiva di Julyan Stone che, anche se non segna mai o quasi, condiziona le voglie offensive dei lagunari. Gioco quindi da rivedere in termini di efficienza e rapidità, Jeremy Chappell bene ma ancora non perfettamente a proprio agio nei meccanismi offensivi (difficile comunque confrontarsi con il feticcio di MarQuez Haynes…), con alla fine un buonissimo Stefano Tonut che ne mette 15 dalla panchina come Austin Daye, attaccando spesso il ferro ed un positivo Ariel Filloy, al quale l’odore della Laguna evidentemente fa bene.
Nient’altro da dire, gara d’archiviare in fretta per gli uni e per gli altri, Venezia se la vedrà tra 48 ore sempre in casa in EuroCup contro il Tofas Bursa mentre Cantù dovrà reagire in casa vs Trento.
Sala Stampa by Giuseppe Pep Malaguti
Cesare Pancotto
Walter De Raffaele
Michael Bramos
Umana Reyer Venezia – Acqua S. Bernardo Cantù 76-46
Parziali: 23-9; 16-19; 20-7; 17-11