Sto riguardando il boxscore e faccio fatica a crederci: vincere tirando il 36% da due punti e il 63% ai liberi non è certo roba di tutti i giorni. Certo che anche rischiare di perdere contro una squadra che a 100 secondi dalla fine stava tirando 1/18 da tre poteva diventare una bella impresa, ma al contrario.
Tutto questo per dire quanto labile sia il concetto, nel basket in particolare, di vincente e perdente. Mentre Moraschini si apprestava a tirare gli ultimi due liberi decisivi ho pensato che un eventuale sconfitta dopo una tal partita sarebbe stata veramente dura da digerire, sia a livello mentale e sia come gruppo, con tutti a dire quanto manchino Gudaitis, Nedovic e perfino Mack.
Invece, con gli ultimi 4′ di gioco espressi ad un livello veramente alto dopo aver visto il baratro sul meno 8, commento una vittoria che ha molteplici risvolti, ovviamente positivi per l’Armani Exchange.
Innanzitutto fa piazza pulita delle scorie post Brindisi e poi è un premio alla voglia e alla coesione del gruppo ed a quei giocatori che in Eurolega per forza di cose devono agire da comprimari.
Pensate a Moraschini, White, Biligha ma anche a Della Valle, Burns e Cinciarini: in campo per pochi minuti, chi più chi meno il suo contributo non l’ha fatto mai mancare. Questa vittoria li ripaga di tutti gli sforzi fatti a fronte di molte critiche ricevute (anche a ragion veduta, ovviamente).
Giocatori che si stanno misurando con un livello fisico-atletico-tecnico che forse non gli appartiene ma che ci mettono il cuore e non mollano, anche se davanti alla TV ci si arrabbia più facilmente per gli errori a volte anche grossolani senza ragionare sugli sforzi che questi atleti fanno per competere.
Altro aspetto importante da sottolineare è che questa vittoria da coscienza al gruppo biancorosso di poter recitare un ruolo importante in quest’annata europea, ovviamente però una volta recuperati tutti gli infortunati (la curiosità di vedere l’Olimpia al completo a questo punto è veramente tanta).
Last but not least, un occhio anche alla classifica perché una vittoria esterna è comunque merce preziosa in questo lunghissimo torneo a 18 squadre. Meglio iniziare con un bel record positivo dopo 3 partite ma guai ai facili entusiasmi. Il ricordo dell’anno scorso (partenza 6-2 e primo posto, salvo poi finire maluccio), è ancora vivido in me, e credo anche in voi che state leggendo queste righe.
Giudizio tecnico: ho visto una Olimpia meno arruffona e sprecona, anche se talvolta qualcuno si dimentica qualcosa e si subiscono canestri inaccettabili a questo livello. Viste le % da fuori del Pana io avrei azzardato una zona che non è stata proposta da Messina, il quale ha preferito invece fare una bella staffetta su Calathes, mossa che sembrava non pagare. Ma poi è arrivato l’errore fatale del greco…
Altro problema i tanti i rimbalzi offensivi concessi, consideriamo però anche la bravura dell’avversario: Wiley è un bell’animale da rimbalzo dinamico e tutti quegli errori da fuori l’hanno sicuramente facilitato. Tra l’altro certe scelte di Pedoulakis le ho capite poco (tipo Papagiannis 4 minuti, avrebbe meritato di più sia perché la sua stazza poteva dar fastidio, sia perché era partito con un 2/2…), ma meglio così per Milano.
Messina dal canto suo sta facendo vedere che a lui piace dare la possibilità a tutti e 12 di sporcare le suole sul parquet con la prospettiva di incrementare i minuti in campo se si gioca nel giusto modo, anche se in 2 o 3 minuti non è affatto semplice.
Mvp di giornata Micov che, con i suoi canestri pazzeschi, ha consentito a Milano di restare attaccata alla partita e di riprenderla per i capelli. Sembra in gran forma dopo il mini stop di fine settembre ma auspico un suo utilizzo in campionato non superiore ai 10 minuti per non trovarselo cotto, bollito e mangiato in primavera; lo dissi e lo scrissi pure lo scorso anno, dalla panca non mi hanno ascoltato, sappiamo tutti come è finita.
Scola invece non sembra aver bisogno di tutto questo riposo, sarà l’abitudine a giocare spesso tipica Nba (ma anche nella lega cinese si gioca parecchio). Fino al 25′ di gioco era nettamente il migliore in campo, poi si è fermato lì ma direi che Messina firmerebbe per tante partite come questa da parte di Luisito.
Del gruppo italiani abbiamo detto (menzione a Della Valle che ha messo quella tripla allo scadere non certo facile. Non serve avere un potente calcolatore per far due conti sul risultato finale se l’avesse sbagliata…), mentre voglio spendere non due ma dico tre parole per Tarczewski e per White.
Il primo gioca inspiegabilmente poco e male fino al 4° periodo dove però,con un paio di giocate, fa girare l’inerzia salvo poi sbagliare due liberi pesanti che danno inizio ad un parzialone ateniese che stava mettendo in ginocchio Milano sul -8 a 3′ di gioco dalla fine.
Ecco, il mio pensiero è se e quando imparerà ad essere più concreto sotto canestro, troppi sono gli appoggi che sbaglia o che non fa quando potrebbe farli, troppi rimbalzi che potrebbe prendere e non prende….Ma diamogli tempo, almeno fino al rientro di Gudaitis ad un buon livello.
Su White invece sono (sempre stato) più dubbioso. Per me è di troppo, con il rientro del centro lituano probabile venga tolto non solo dalle rotazioni ma anche dalla panca. Attenzione perché il mio bet assistant personale mi quota il suo taglio molto poco, ergo è molto probabile che avvenga anche se non in tempi brevi.
Su Rodriguez non spendo parole, se non che si conferma una volta di più l’unico insostituibile di questo roster. Come al solito una certezza Brooks e bene ancora una volta Roll, che da tiratore piazzato o all’uscita dei blocchi (ne ho visto uno doppio sulla linea di fondo e mi si è aperto il cuore ricordando tempi lontani, i vari Antonello Riva e Portaluppi), sta diventando una sentenza.
Dulcis in fundo Moraschini: gioca una partita veramente terrificante ma in negativo fino a quel layup segnato di voglia e di classe che leva le ragnatele e le incrostazioni dalla sua mente. Da lì in poi gioca play con maturità, si procura un fallo da marpione e mette i liberi della vittoria con la palla che pesava tipo Schortsianidis dopo un matrimonio. Oggi mi ha ricordato più che mai Ale Gentile (anche per le padelle da fuori e per l’assist in penetrazione sulla linea di fondo).
Adesso ci si tuffa in campionato dove ci sarebbe da raddrizzare una classifica che risente oltremodo dei capitomboli interni contro Brescia e Brindisi. Domenica Milano andrà a Cremona, partita non facile anche se la vittoria sul Pana di certo manderà in campo gli uomini di Messina con un animo più sereno.
Pensiero sul Panathinaikos: sarà un altra stagione di vacche magre secondo me. Rice e Calathes hanno entrambi bisogno della palla in mano per rendere, e Fredette, Wes Johnson e Thomas chiamano parecchi tiri. A quanto mi risulta, si gioca sempre con un pallone solo…Sotto canestro poi nessuno tra Wiley, Bentil, Papagiannis e Mitoglou ha punti nelle mani, ed anzi gli ultimi tre mi sembrano proprio scarsotti per questo livello. Tirando le somme se arriveranno nelle top 10 sarà un mezzo miracolo, secondo me.
Cristiano Garbin
@garbo75