Occhi increduli e meravigliati osservano il tabellone del Mediolanum Forum di Assago che recita due numeri che i tifosi milanesi terranno a mente a lungo: 87-74.
È il risultato della quarta sfida della squadra di Messina in Eurolega, ma è soprattutto il contorno numerico di un`impresa memorabile. Cade il Fenerbahce per la terza volta nella sua stagione, Milano interrompe una striscia di 18 sconfitte contro i tre top team del torneo (Real Madrid, Cska Mosca e, appunto, Fenerbahce) nonché 10 vittorie consecutive turche nei confronti diretti tra le due squadre.
Per ritrovare l`ultimo successo biancorosso bisognava tornare al 28 Marzo 2014, quando la squadra allenata da Luca Banchi eliminò il Fenerbahce di coach Obradovic dalle TOP 16 espugnando Istanbul 73–82. Per il precedente trionfo casalingo bisognava addirittura tornare al 30 gennaio 2014.
Per scrivere una nuova pagina della propria storia recente, l`Olimpia è dovuta esplodere attraverso il suo collettivo, trovando soluzioni diverse di fronte ai vari cambi di assetto operati da Zelimir Obradovic durante i 40 minuti di gioco, alla disperata ricerca di risposte tecniche, ma anche semplicemente di una reazione emotiva, da una squadra apparsa in grande difficoltà sul piano fisico, confermando le gravi difficoltà difensive sul pick and roll viste nelle prime partite, mentre in attacco sono tante, troppe le conclusioni aperte fallite così come destano perplessità i tempi di entrata nei giochi così dilatati, che creano spesso situazioni di emergenza a pochi secondi dallo scadere dei 24, senza opzioni vincenti in mano.
Da anni non si vedeva a Milano un coach così in grado di imporre le proprie scelte tattiche al cospetto dell`avversario. Ciò che è accaduto, in particolare, nel terzo quarto. Di fronte allo small-ball ordinato da Obradovic, con la presenza di un lungo più perimetrale come Lauvergne e 4 esterni per aprire il campo, Messina riveste fiducia totale nei propri lunghi tradizionali, accoppiando Scola a Gudaitis e Tarczewski così come gli ultimi due, in una situazione di convivenza con il doppio centro che rappresentava una autentica utopia nelle stagioni precedenti.
Controllo tecnico da leccarsi i baffi e che ha consentito il controllo dei tabelloni a rimbalzo, altra chiave della partita milanese, come ampiamente preventivato alla vigilia. 39–31 il saldo finale dietro al quale si cela anche una maggiore comunicazione tra giocatori, che ha portato a un lavoro migliore nel tagliafuori rispetto alle precedenti uscite, non ultima la trasferta di Atene con un Jacob Wiley dominante.
Tuttavia, la difesa milanese ha fatto la differenza anche sul perimetro, concedendo il 27,3% nel tiro da fuori a una batteria di tiratori potenzialmente spaventosa, confermandosi una delle squadre più efficaci da questo punto di vista (26,3% medio). Ulteriore “trofeo” e piccola curiosità statistica: Nando De Colo interrompe una striscia di 7 partite con almeno due triple a segno. Se uno dei termometri principali del livello di attenzione e intensità messa sul campo dagli uomini di Messina è sempre stata l`energia nei cambi e la presenza sulle linee di passaggio, in questa partita si è vista una delle migliori versioni della squadra meneghina.
Passando ai singoli, impossibile non partire, ancora una volta, esaltando la prestazione di Sergio Rodriguez. Partito in sordina, l`asso spagnolo è letteralmente esploso nella ripresa, mettendo a nudo la scarsa tenuta 1vs1 degli esterni avversari, ma soprattutto incantando il pubblico di casa grazie al repertorio infinito di giocate di cui dispone: triple in step-back, ball handling ubriacante a sbilanciare il proprio marcatore, favorendo le sue incursioni al ferro, ma anche una facilità straordinaria nel ribaltare il lato per mettere in ritmo i tiratori: una manna per gente come Micov, Roll e Della Valle.
Proprio l`azzurro è la sorpresa principale di serata. Dopo essere stato messo in discussione in seguito a prestazioni poco esaltanti, Amedeo esce dalla panchina con la voglia giusta di essere determinante fin dal primo possesso, mettendo in mostra quella predisposizione ad assumersi responsabilità importanti che lo avevano spinto a una stagione da miglior quintetto di Eurocup in quel di Reggio Emilia. Ciò che aveva convinto Milano a investire su di lui con un contratto triennale e che raramente ha riproposto così efficacemente nella sua avventura in Lombardia. Certamente le sbavature in difesa non mancano, ma il Fenerbahce non ha il killer instinct delle serate migliori e il numero 00 può mettere insieme 21 minuti di gioco di grande sostanza.
Milano saluta anche il felice ritorno sul parquet in Europa di Arturas Gudaitis. 17 punti, 5 rimbalzi e 25 di PIR per un giocatore indispensabile per la sua capacità di fornire una profondità diversa all`attacco milanese, andando a vincere le dure battaglie nel pitturato con giganti di comprovata esperienza come Vesely e Lauvergne. È elemento di affidabilità che permette di assorbire la discontinuità del pari ruolo Tarczewski, oggi con picchi di rendimento comunque preziosi, con particolare riferimento ai 5 rimbalzi offensivi utili a dare respiro nei momenti di affanno in attacco, spesso ancora coincidenti con i momenti in cui Rodriguez siede in panchina a rifiatare.
Anche oggi più di 30 minuti per il playmaker ex CSKA e per un chirurgico Micov, ma Ettore Messina può sorridere per il prossimo rientro di Nemanja Nedovic e Shelvin Mack a rimpinguare un pacchetto esterni ridotto all`osso nelle ultime settimane.
Boost ulteriore per una squadra che ha bisogno di tornare a correre anche all`interno dei confini nazionali, a partire dalla trasferta di Roma, nella quale Milano troverà sulla sua strada un gradito ex come Piero Bucchi.
Tutte buone notizie per un`Olimpia che sta pian piano ritrovando tutte le tessere necessarie a comporre un puzzle che, partendo da una base di 3 vittorie in 4 partite, si preannuncia piuttosto promettente, soprattutto pensando che il tutto risiede nelle mani più sapienti possibili. Pur nella consapevolezza che tanta strada resta da fare e che il livello della competitivita’ si alzera’ sempre di piu’, a partire dal doppio turno Alba Berlino–Barcellona che arrivera’, che sia giunto il momento di poter sognare anche per i tifosi milanesi?
Photo Alessandro De Giorgio
Francesco Sacco