Milano, 11 novembre – Nella sera che consegna all`Olimpia Milano di Ettore Messina il terzo posto in coabitazione in classifica, la principale notizia non giunge dal parquet bensì dalla infermeria e non è nemmeno tanto buona per i tifosi di Milano.
In seguito alla distorsione al polso della mano sinistra, comunicata dalla società meneghina nella giornata di ieri, Arturas Gudaitis è stato sottoposto a ulteriori esami. Le conseguenze sono state esposte dal Presidente/Coach biancorosso nella consueta conferenza stampa post-partita: 4 settimane di stop.
Così Milano dovrà proseguire la sua rincorsa italica e la propria avventura europea senza il suo totem vicino a canestro ovvero il giocatore che, più di ogni altro a roster, garantiva profondità al gioco offensivo, peraltro con la prospettiva di affrontare squadre come Khimki Mosca, Maccabi Tel Aviv, Efes Istanbul, fra le altre, fornite di un pacchetto-lunghi di grande impatto.
Accantonata la parentesi “medica”, la partita in se stessa ha pienamente rispettato i pronostici, con l`AX Armani Exchange a disporre a proprio piacimento della OriOra Pistoia, distribuendo al meglio i minutaggi dei propri effettivi in vista dei prossimi impegni, dando maggiore sfogo a coloro i quali necessitavano di ricostruire fiducia o a chi cercava una occasione per entrare nella stagione e nel gruppo come Aaron White.
Gli esiti sono stati alterni, seppure il risultato non sia stato mai minimamente in discussione, in virtù del parzialone di 17-0 con il quale l`Olimpia ha indirizzato il match fin dal primo quarto, dopo un avvio sonnolente, condizionato da un ambiente quasi spettrale, rappresentato dal semi-deserto Mediolanum Forum in questo Monday Night non esattamente allettante.
C`è chi, come Jeff Brooks, sembra essere tornato agli antichi splendori, dopo aver ritrovato quella libertà di espressione che, forse, solo Meo Sacchetti in quel di Sassari gli aveva concesso e poi anche gente come Micheal Roll che pare aver preso finalmente ritmo ed è ora pronta a svolgere perfettamente il compito per il quale è stato assoldato, ovvero entrare dalla panchina e produrre strappi che possono cambiare la partita con un paio di canestri.
Altri che ancora devono convincere del tutto come Shelvin Mack, ma che aggiungono quel qualcosa in più ogni partita che serve per portarsi compagni e tifosi dalla propria parte. Nella fattispecie, una crescente confidenza al tiro che sarà determinante ad aprirgli corridoi verso il ferro, mal celato obiettivo originale nella propria mente.
E poi ci sono gli uomini che possono subentrare di rincorsa, risorse ulteriori preziosissime nell`alimentare il corretto funzionamento della macchina: ciò che è da anni Andrea Cinciarini, partente in sordina, ma puntualmente indispensabile punto di riferimento nel corso della stagione, quello che ambisce a essere per questa Olimpia Aaron White. Oggi i primi applausi, convinti, al cospetto di una prestazione volitiva, concentrata e decisa. Lo stop di Gudaitis gli offrira’ nuove occasioni ulteriori nelle prossime settimane, a maggior ragione meritate in virtù della risposta odierna.
Però, come in tutte le rose (non necessariamente cestistiche), si annidano anche delle spine. E allora ci sia permesso di storcere il naso, per così dire, per le opportunità sfruttate male da Riccardo Moraschini e Christian Burns.
Il primo doveva convincere Ettore Messina a concedergli minuti importanti anche in Eurolega a partire da giovedi, dal momento che le rotazioni sugli esterni si accorciano causa infortunio di un fin qui splendido Amedeo Della Valle. Se contro Varese aveva lanciato un messaggio di presenza inequivocabile, stasera offre un perfetto invito a desistere.
Per carità, il ragazzo si fa trovare spesso e volentieri smarcato, anche in virtù di una pressione difensiva toscana non esattamente irresistibile, semplicemente per lui è la classica serata in cui la palla non entra mai nel canestro e questo è certamente un problema per chi in Eurolega sarebbe chiamato a produrre valore in tempo (quasi) zero.
Quanto all`ex Brescia e Cantù, 10 minuti che non fanno altro che confermare e legittimare la sua condizione di marginalità dentro al roster milanese. Il taglio flash di Landi in piena area biancorossa, concessogli senza colpo ferire appena entrato, così come i mancati tagliafuori a rimbalzo, con il corpo che Madre Natura gli ha dotato, sono segnali inequivocabili di una concentrazione insufficiente. Meno del minimo sindacale per rendersi utile alla causa e conquistarsi un futuro appartenente ai livelli attuali.
Poco da salvare, ma non so nemmeno quanto da rimproverare, a una Pistoia che prova a giocarsi le proprie carte, ma che proprio non possiede alcuna arma per restare sullo stesso campo della propria avversaria senza essere travolta.
Angus Brandt conferma di essere l`unico reale punto di riferimento di una formazione fin troppo indebolita dalla assenza di Justin Johnson e dai problemi di falli di Jean Salumu. Apprezzabili anche alcune giocate di energia da parte di Carl Wheatle, ma che giungono nel momento in cui Milano tira i remi in barca per davvero.
Per intenderci, in un quarto periodo da 8 punti realizzati e cornice ideale per il debutto in serie A di Francesco Gravaghi, ala piccola vogherese prodotto del Settore Giovanile biancorosso, nata il 28 Febbraio 2003 e medagliata di bronzo agli europei under 16 giocati a Udine in estate, in squadra con due prospetti di assoluto interesse come Davide Casarin e quel Matteo Spagnolo già impiegato da Pablo Laso in quel di Madrid. Struttura fisica interessante su cui lavorare dal punto di vista tecnico.
Per Milano è tempo di misurare la propria resilienza e adattabilita’ alle sventure del periodo. Quale miglior terreno di sfida rispetto al Khimki Mosca della stella Shved e della pur sempre scomoda trasferta al PalaDozza contro la Fortitudo?
Con un Sergio Rodriguez e un Luis Scola in più nel motore, stasera lasciati a riposo, lo capiremo presto.
Photo by Simone Lucarelli
Francesco Sacco