L’Happy Casa Brindisi supera a pieni voti la prova di maturità nel match casalingo contro la Oriora Pistoia,100 a 67 il punteggio finale per una partita che ha avuto una storia solo all’inizio del primo quarto. Poi la formazione pugliese ha preso letteralmente il sopravvento e non si è più dovuta preoccupare dell’esito finale della contesa ma solo guardare alla prestazione ed al risultato numerico, che ha assunto via via connotati molto importanti.
Pistoia parte bene sul 2-6 con le due triple consecutive di Petteway. Da quel momento è un monologo della squadra di coach Vitucci, straripante in fase offensiva e aggressiva in quella difensiva. Sono sei gli uomini a doppia cifra a referto per i padroni di casa, indice di una prova corale da 139 di valutazione con 23 assist sfornati.
Su tutti, spicca la solita prestazione superlativa del capitano: Adrian Banks è il top scorer a quota 24 punti con 9/14 dal campo e 6 assist. Numeri che gli valgono un doppio storico primato. La guardia americana diventa infatti il miglior realizzatore della storia della New Basket Brindisi superando i 1225 punti di Claudio Bonaccorsi; allo stesso tempo Banks eguaglia il primato di miglior assistman di sempre appartenente a Francesco Fischetto con 257 assist.
Happy Casa Brindisi – OriOra Pistoia : 100-67 (26-13, 52-28, 79-50)
Sala Stampa
Coach Frank Vitucci, della Happy Casa Brindisi, ha commentato così la vittoria della sua squadra:
“Non posso che essere contento per la prestazione complessiva dei ragazzi. Era una partita importante e avevamo già sperimentato in casa con Cantù quanto potessero essere complicate queste gare. Abbiamo fatto passi in avanti, dando un buon segnale di maturità per tutto l’arco dei 40 minuti distribuendo punti, minuti, tiri e responsabilità. Ci siamo passati bene la palla segno di una prova corale di livello. I numeri parlano fin troppo chiaro. Le due partite di coppa contro Paok e Falco sono state funzionali al nostro processo di crescita, imponendo un ritmo più che buono. Andiamo avanti così passo dopo passo“.
Questa invece l’analisi di coach Michele Carrea dell’OriOra Pistoia:
“È stata una partita di basket solo per 5-6 minuti e abbiamo tutti delle colpe a riguardo. Inizialmente abbiamo provato a fare qualcosa che avesse senso in attacco e ad avere un atteggiamento aggressivo in difesa, che però ha prodotto subito due falli e ciò ci ha evidentemente scoraggiato. Detto questo, non esiste una sola motivazione per non aver accennato a una reazione tecnica, emotiva o fisica in tutti i 40 minuti di gara. Si tratta della prima prestazione dove abbiamo rinunciato a competere, in più dopo una vittoria casalinga che aveva dato fiducia e una settimana di allenamenti discreta, quindi è difficile spiegarne le motivazioni così a caldo. C’è stata scarsa tensione da parte di tutti e in situazioni come questa l’allenatore deve prendersi le sue responsabilità. Tornare a casa con zero punti ci poteva stare, ma c’è modo e modo di perdere. Al di là delle partite in casa, rispetto alle trasferte di Reggio Emilia e Bologna abbiamo fatto non uno ma almeno cinque passi indietro, perché in quelle occasioni avevamo prodotto 30-35 minuti di basket consistenti in contesti non semplici venendo puniti solo nel finale per stanchezza e poca lucidità. Siamo venuti a Brindi con l’obiettivo di dimostrare di essere competitivi in trasferta, obiettivo evidentemente ancora lontano dall’essere raggiunto”.