Roma, 24 novembre 2019 – Tanto tuonò finchè piovve! Era questo un antico proverbio dei nostri nonni i quali, saggi e molto attenti alle vicende climatiche forse più di quanto si possa fare oggi noialtri, usando questo esempio volevano indicare uno stato di cose a dir poco banale nella vita degli esseri umani: difficile evitare un cattivo risultato se non cogli, adeguandoti, certi segnali negativi che arrivano dall’interno ma anche dall’esterno.
In queste poche, scarne righe introduttive, il sottoscritto si permette pertanto di rappresentare la netta sconfitta subita in casa dalla Virtus Roma dei miracoli in questo 10° turno di andata di LBA ad opera di una corsara Dé Longhi Treviso la quale, da par suo invece tira (letteralmente…), fuori al PalaEUR una prestazione da incorniciare per vincere 69-81 e cogliere così la prima vittoria stagionale lontano dal PalaVerde, dando così seguito alla bella gara vinta domenica scorsa vs Brescia.
Una vittoria costruita con enorme qualità tecnico-strategica da parte dei ragazzi di Max Menetti i quali, forse oggi come non mai, hanno messo a nudo in questa gara tutti i limiti prima di tutto fisico-atletici di una Virtus Roma apparsa male in arnese fisicamente, ma non solo. Passato infatti l’effimero e quasi irridente vantaggio di 2-0 costruito da parte di Jerome Dyson dopo appena 10″ di gioco dalla palla a due, un Jerome Dyson che si faceva a dir poco beffe dell’ex-amico e compagno d’imprese in quel di Sassari nel 2015, al secolo David “Il Professore” Logan, superandolo in entrata quasi come se si rubassero le caramelle ad un bimbo, la Dé Longhi Treviso iniziava impietosamente ad infierire vs l’allegra e malmessa difesa capitolina, bucandola da ognidove dall’arco nei primi possessi e scappando in avanti con un mini-parziale da 0-9 al 3′ grazie alla prima delle sei triple messe a segno nel match proprio da David Logan: sarà il parziale che deciderà il match!!
Eh sì, avete letto bene, un 2-9 dopo appena 3′ di gioco per Treviso alla quale la Virtus Roma in verità ha provato a rispondere ma sbagliando come la RAI (“di tutto, di più!”), nei pressi del ferro trevigiano, insolitamente poco protetto dalla coppia formata da un solidissimo Amedeo Tessitori (finalmente un centro italiano di buon impatto fisico e tecnico!), ed Isaac Fotu, nei pressi del quale un Amar Alibegovic goffamente ed inusitatamente oggi poco sensibile ed un Davon Jefferson troppo irruento sprecavano diverse opportunità per cercare di rientrare in partita.
Ma aldilà di tutto, la sensazione netta da parte del sottoscritto a bordo campo era quella di vedere una squadra con la spia gialla subito accesa specialmente nella testa. I giochi si eseguivano pure, sebbene con un Jerome Dyson a marce lente (a fine match coach Piero Bucchi dirà che The Sniper anche questa settimana non si era potuto allenare…), ma tra l’altro una Treviso come sempre molto attenta spalle a canestro come il suo coach Max Menetti sa fare, adesso ad uomo, adesso a zona, rendeva difficile per la Virtus Roma trovare ritmo in attacco.
Alla fine del primo periodo il risultato era già indicativo di come stessero andando le cose in campo, un 13-25 sul quale c’era poco da obiettare con la Dé Longhi Treviso con il 40% da tre vs lo zero assoluto di una Virtus Roma anche abulica nel primo periodo, probabilmente anche paga di aver portato sino ad oggi a casa le sue partite più di rabbia, di nervi e di cuore (anche vs Pesaro domenica scorsa…), spremendosi forse anche oltre il suo lecito ma oggi in evidente crisi a causa anche, e non solo, della sua striminzita rotazione a sei-sette giocatori. Anche oggi infatti Urbe senza Roberto Rullo ed a poco vale constatare che la Dè Longhi dovesse a sua volta rinunciare a Charles Cook III infortunato e di fatto ad un Jordan Parks in crisi evidente dopo lo straordinario campionato di A2 girone Ovest lo scorso anno in maglia Orlandina: un fantasma l’ex-paladino, in grado di sbagliare clamorosamente finanche una schiacciata, uno vs nessuno, prendendo il ferro in pieno!!
Mentre si aspettava una riscossa romana nel secondo periodo, la Dé Longhi di Max Menetti macinava il suo gioco stringendo le maglie vicino al ferro ed invitando quindi la Virtus Roma a tirare da fuori con risultati eccellenti per lei. Infatti alla fine i ragazzi di casa collezioneranno un pessimo 22% dall’arco, riscrivendo così nel secondo parziale il massimo scarto possesso dopo possesso sino al +16 by David Logan (e chi sennò?), del 16′ (25-41). E quando l’enfant du pais, il romano dè Roma Davide Alviti metteva da fuori un’altra tripla proprio qualche istante prima del secondo suono della sirena, il punteggio recitava amaramente un eloquentissimo quanto disarmante 35-50 per Dyson & Co., logica conseguenza di una squadra sfilacciata, con poco nerbo, dalle idee confuse e soprattutto poco attenta in area: 63% per Treviso da due e 47% da tre.
Terzo periodo ed eccola la reazione della Virtus Roma, una sana voglia di darsi da fare cercando di sollevare dal peso dell’attacco un Davon Jefferson anche oggi efficace. Prima di tutto una difesa più armoniosa ed attenta che impediva ad un ottimo Aleksej Nikolic di spadroneggiare come nel primo tempo (che bel giocatore questo sloveno, 13 p.ti alla fine), ma nonostante qualche fischio contrario poco spiegabile da parte della terna arbitrale (altra prestazione dei grigi a dir poco strana…), e la difficoltà perenne a metterla da fuori spingeva la Virtus Roma ad arrivare al massimo ad un -9 al terzo suono della sirena sul 55-64, nove punti che non mettevano per nulla in allarme Max Menetti ed il folto seguito di tifosi trevigiani sciamati al PalaEUR in un corposo numero totale.
E quando nell’ultimo periodo la Virtus Roma metteva dentro il primo canestro dopo due triple del solito, imprendibile David Logan seguito da un’insospettabile ma efficace Matteo Chillo (55-70 al 33′), solamente al 36′ con Tomas Kyzlink, era facile dedurre che perdere comunque di uno scarto onorevole sarebbe stata già una piccola vittoria. A certificare questa gara così mal disposta da parte dell’Urbe, non c’era solo al 40′ di gioco uno striminzito 44% dal campo ma anche un pessimo, orrendo 55% dalla linea della carità, a testimoniare che oggi la Virtus Roma fosse fuori di se, spenta e poco predisposta a stringere i denti come invece fatto vs Cremona e Fortitudo Bologna: suona infatti a mò di beffa i 46 rimbalzi catturati contro gli appena 32 dei veneti, di cui ben 16 in attacco, e contro gente come Amedeo Tessitori (doppia doppia sfiorata con 10 p.ti e 9 rimbalzi), Isaac Fotu (8 p.ti e 4 rimbalzi), e Matteo Chillo (7 p.ti e 3 rimbalzi).
Onore dunque a Treviso che finalmente coglie la sua prima vittoria in trasferta, sparando da tre in modo infallibile (50%), ma anche difendendo molto bene nei pressi dell’area dopo una prima fase di logico assestamento. La squadra di Max Menetti inizia a metabolizzare i nuovi innesti, nonostante oggi e come detto prima, non fosse abile Charles Cook e con un Jordan Parks in crisi identitaria. Fa piacere vedere un gruppo composto da molti giocatori italiani solidi, tenaci e validi, giocare di squadra: un bel vedere insomma perchè tutti portano il proprio mattoncino alla causa e lo fanno molto bene!
Sarò banale infine per la Virtus Roma ma mai come dopo questa sconfitta, che non pregiudica per niente l’ottimo cammino svolto sino ad oggi, occorre resettare e ripartire ma a patto che la qualità dell’integrità fisica dei giocatori sia vicina ad un buon livello, nemmeno al massimo ma almeno ad un buon livello, solo così la testa può affrontare e superare le fatiche che ti annebbiano la mente, quando le tossine non riescono più a farti ragionare lucidamente. Sono, siamo tutti consapevoli delle difficoltà nelle quali si dibatte la squadra con le rotazioni ridotte all’osso: oggi Mike Moore in campo è stato abile solo per 7′ e più, ma senza mai farsi notare e con un Roberto Rullo più fuori che dentro al campo (solo tre le gare ufficiali dell’abruzzese), si va domenica prossima, alle ore 12:00 nell’anticipo domenicale in quel di Varese (presente oggi ala PalaEUR a bordo campo Attilio Caja), e si rischia un’altra brutta figura come quella di Sassari perchè la Openjobmetis in casa è squadra che ad oggi, eccezion fatta per la gara d’esordio in LBA proprio vs Sassari, le ha suonate letteralmente a tutte le squadre incrociate a Masnago…
La posizione di classifica è tranquilla, ribadisco che ad oggi poco o nulla si può eccepire a questa Virtus Roma dei miracoli. Inoltre Pesaro ancora oggi ha perso, idem Pistoia, quindi c’è luce tra queste squadre e lo spettro della retrocessione. Attenzione però, ascoltate nel post-match le parole di Piero Bucchi: occorre che la squadra si alleni e che si alleni al meglio, caso contrario prima o poi il conto sarà presentato e potrebbe risultare indigesto. Quindi chi vuol capir capisca e si adoperi per migliorare quantitativamente un roster che fa vedere, già dopo 10 tiratissime gare, la famosa spia gialla già accesa e questo non è per nulla un bel vedere, per niente!!!
Sala Stampa
Max Menetti
Piero Bucchi
Virtus Roma – Dé Longhi Treviso 69-81
Parziali: 13-25; 22-25; 20-14; 14-17
Progressione: 13-25; 35-50; 55-64; 69-81
MVP: David Logan fa scintille, come l’Osteria numero mille, segnando le triple che ammazzano una Virtus Roma neanche troppo viva però…
WVP: Difficile, veramente difficile trovare un giocatore che si salva in casa Roma se non solo sul tabellino, non mi piace infierire su chi si trova palesemente in difficoltà. Semmai è a dir poco stupefacente lo ZERO di un certo Jordan Parks, in 11’35” di gioco: cosa sta accadendo ad uno degli MVP dello scorso torneo di A2 girone Ovest in maglia Orlandina?
Fabrizio Noto/FRED
@FaberNoto