Un mese di novembre perfetto fatto di 7 vittorie, la conquista del numero 1 del Power Ranking e una superstar sul trampolino di lancio. Così si è affacciata alla nuova stagione Louisville, una squadra che inizia a fare rumore per davvero.
Ben interconnessa e con la peculiarità di essere costituita e trascinata principalmente da veterani, cosa che la differenzia dalle altre pretendenti al grande ballo di primavera ( vedi le varie Kentucky,Duke e Michigan State), posizionandola in un posto d’onore specialmente se si considera proprio la prospettiva March Madness.
Se vogliamo parlare di contorno i nomi da seguire sono non a caso tre senior: Sutton (Ala, 9.1 punti e 8.1 rimbalzi), Enoch (Centro, 11,7 punti e 7.3 rimbalzi) e McCahon (guardia, 9.7 punti col 47% da tre). Se invece il contorno vi interessa sino ad un certo punto e siete amanti del piatto principale il nome è un altro.
Qui la vera stella che sale in alto si chiama Jordan Nwora : di padre nigeriano e madre americana, il nativo di Buffalo,New York domina con un’aria sobria ed esperta, con una facilità estrema nell’esprimersi sul parquet che fa di lui una star silenziosa che permetterà a Louisville di affacciarsi con scioltezza al tournament e con prepotenza porterà il suo nome ad almeno metà del primo giro del prossimo draft Nba.
Stiamo parlando di uno junior che ha esordito nel 2018 con 5 punti di media in stagione e che lo scorso anno è stato protagonista di una crescita verticale che gli è valsa il premio di Most Improved Player dell’ ACC ( 17 punti e 7.6 rimbalzi ). A quanto pare però la crescita non si è ancora fermata perchè stiamo parlando di un’ala di 2.01,travestita da guardia, che sta attualmente viaggiando a quasi 22 punti di media, tirando col 49% dal campo e 43% da tre.
Dopo un novembre caratterizzato da sfide contro avversarie di medio e basso rango, questo mese è iniziato con una controprova delle aspettative create dai Cardinals sul parquet: i Michigan Wolverines e Juwan Howard.
Ex assistente di Spoelstra a Miami, l’ex Fab Five è al primo anno di guida del programma collegiale di Michigan, scuola che conosce abbastanza bene anche Chris Webber, che proprio con Howard in squadra, buttò per aria un titolo NCAA nel 1993.
I Wolverines si sono affacciati gradualmente nel panorama delle grandi sino a passare da squadra nemmeno quotata in Top25 a numero 4 del Power Ranking.
Erano tante le voci che suggerivano di prendere i risultati di Louisville con le pinze nel primo mese di basket giocato, ma anche i più scettici sono stati costretti a stropicciarsi gli occhi a fine partita perchè vincere contro Michigan è stato un po’ come stanare una belva affamata, una squadra in grado di battere la numero 6 (North Carolina) e la numero 8(Gonzaga) in back-to-back per archiviare il mese di novembre.
Nell’uscita contro i Wolverines è stata la difesa dei Cardinals a far maturare il record stagionale sull’ 8-0( in quel momento ancora unica imbattuta del ranking) ,tenendo gli avversari a 43 punti segnati ( 26% dal campo).
58 invece i punti segnati da Louisville, di cui ben 22 di Nwora (con 12 rimbalzi) e 13 punti,10 rimbalzi del centro Steve Enoch.
Quanto Nwora sia fondamentale alla chimica di squadra si è vestito nella sfida contro Pittsburgh, dove l‘ala piccola ha chiuso con 19 accompagnati da 6 rimbalzi e tanta paura nel secondo tempo quando lo si è visto atterrare sulla propria spalla, cosa che ha fatto zittire l’intero palazzo.
Sono bastati pochi minuti a Michigan per approfittare della sua assenza e risalire la china fino al 38-43. Dopo un breve stop nel locker room, il suo ritorno ha immediatamente permesso a Louisville di implementare un parziale di 17-4, con una schiacciata proprio del talento newyorkese che fatto riecheggiare sino ai confini del Kentucky le urla dei quasi 22 mila presenti, riuscendo ad archiviare il caso 64-46. Doppia doppia dalla panchina per Malik Williams(13 punti, 11 rimbalzi).
C’è voluta infine tutta l’esperienza collegiale di Texas Tech per infliggere a Louisville la prima sconfitta e fornire il palcoscenico adatto per il quarto upset di una numero 1 del ranking a partire dall’ inizio di stagione ( per il resto in bronzini chiedete cosa è rimasto in ordine a Michigan State, Kentucky e Duke ).
Per carità, il palcoscenico ideale forse c’era già, dato che si giocava nel cuore di Manhattan al Madison Square Garden, ma Moretti e compagni hanno deciso di regalare al pubblico qualcosa di più che vedere passeggiare una numero 1. Una corazzata in difesa, facendo soffrire ogni possesso a Louisville, tenuta al 34% dal campo nella peggiore uscita stagionale.
Proprio Davide Moretti è stato l’eroe nella Big Apple, con 18 punti e 2 triple consecutive che hanno fornito ai Red Raiders il giusto vantaggio da amministrare contro una squadra che può sempre essere in grado di tramutarsi in un essere estremamente pericoloso. Decisivo anche il suo 4/4 ai liberi nell’ultimo minuto di gioco che ha permesso di staccare definitivamente i Cardinals, con Nwora fermo a 14 punti.
Il record attuale dei Cardinals è di 9-1 e sicuramente, rispetto alle altre numero 1 del ranking spodestate dalla vetta, lo stock di Louisville è l’unico che riesca a mantenere un certo appeal, grazie anche ad un’indomita costanza tra attacco e difesa oltre che ad un giocatore che si sta insinuando passo dopo passo nel grande panorama del college basketball, apparecchiando la tavola per una serata da possibile lottery pick a giugno 2020.
Insomma, gli scandali del 2017 riguardo al pagamento di 100 mila dollari effettuato alla gentile cortesia del signor Brian Bowen e che costarono la panchina a Rick Pitino iniziano ad apparire un po’ più lontani. La vecchia vita è in archivio, si è ufficialmente aperta una nuova era.
Sergio Turco
@Toorkish87