Bologna 25 dicembre 2019 – Il primo derby di Bologna in serie A da dieci anni a questa parte, quello numero 105 in assoluto, lo ha stra stra stra vinto la Virtus Segafredo sulla Pompea Fortitudo: 94 a 62. E potremmo fermarci al primo intervallo, 22 ad 11, raccontando di come i ragazzi di Djordjevic – che ha scelto il quintetto con Markovic e Teodosic insieme con Weems Ricci e Gamble – abbiano aggredito la partita sin dal riscaldamento e quindi quando gli arbitri hanno alzato la palla a due erano già in clima partita.
Tutto è nato dalla difesa durissima, ai limiti, forte, perfetta di intensità straordinaria “Era ora…era ora…” ha detto Djordjevic a fine gara, delle V Nere che hanno mandato in confusione Leunen…Da non credere e Sims che non hanno capito nulla anche perché hanno ricevuto palloni davvero difficili da gestire e soprattutto Sims e stato sovrastato dalla forza fisica che Julian Gamble ha messo in campo. Traendo forza da questa difesa anche Markovic e Teodosic si sono esaltati ed hanno trovato subito la possibilità di esprimere il loro immenso talento nell’innescare i compagni. In particolare non hanno mai esitato a dare la palla a Kyle Weems che di punti ne aveva messi al massimo prima del derby di Natale, 15, ma che nella serata della stracittadina alla Segafredo Arena (stracolma) ha segnato 32 punti con 9 su 11 da due, 4 su 5 da tre, 2 su 2 ai liberi in “appena” 22 minuti di impiego in campo. Il braccio armato dei due geniali play serbi.
Un incubo per il fischiatissimo Pietro Aradori – fischiato dai suoi ex tifosi della Virtus ovviamente – che mai ha trovato il modo almeno di mettergli una mano in faccia nè tantomeno di spendere un fallo. A proposito di falli: nel secondo quarto quando la Fortitudo di coach Martino avrebbe dovuto tentare un accenno di riscossa, i giocatori dell’Aquila non ne hanno commesso nemmeno uno e questo a riprova della serata completamente assente di Fantinelli e compagni complice l’euforia degli avversari.
Chiusa metà gara sopra di 20, 45 a 25 la Virtus ha dedicato il terzo quarto agli assist di Teodosic, 7…, ed a mantenere altissimo il livello della difesa, ed il quarto periodo a far giocare qualche minuto i vari Nikolic – che ha anche segnato – Deri mentre per tutta la gara Pajola si è confermato adatto ad un derby. Dodici uomini in campo per la Segafredo, 11 a referto, mentre per la Pompea hanno giocato in otto e segnato in sei. Perché udite udite!!! nè Leunen nè Stipcevic hanno messo un punto. E l’americano ha perso 3 palloni che solo un ragazzino alle prime armi può perdere. Strano certo ma l’intera squadra ha buttato 21 palloni e se era necessaria un’altra prova del buio totale nella testa dei fortitudini eccola.
Segafredo Virtus Bologna – Pompea Fortitudo Bologna 94-62
Parziali: 22-11; 45-25; 65-46; 94-62
Sala Stampa
Antimo Martino coach della Pompea:
“La Virtus ha vinto meritatamente grazie ad un’intensità che noi oggi non abbiamo neanche lontanamente pareggiato. Il gap fisico-atletico tra noi e loro è evidente ma in una partita come questa avremmo dovuto fare un po’ di più. Avremmo dovuto iniziare diversamente ma nella prima parte di gara ci eravamo costruiti ottimi tiri senza aver mai fatto canestro e questo ci ha fatto disunire, concedendo alla Virtus facili contropiede che ci hanno penalizzato. Non siamo arrivati a questa gara come avremmo voluto, senza nulla togliere alla Virtus che è capolista in campionato e ha vinto il girone di Eurocup facendo vedere perchè.
È stata indubbiamente una brutta partita a livello corale, altrimenti non avremmo perso in maniera così netta. Sicuramente ci può essere stata una componente emotiva in una partita così sentita: quando subisci, amplifichi le tue difficoltà. Oggi, per dirne uno, Sims, sembrava il cugino del giocatore visto contro Brindisi ma aveva giocato 35’ e 35’ li ha giocati nel derby mentre in casa Virtus Hunter ha giocato 20’ dopo essere stato in tribuna a Sassari e Gamble 18». Dobbiamo resettare tutto in fretta perdere di 30 un derby non è mai bello ma ora dobbiamo cercare di ritrovare più energie possibili per le sfide contro Trieste e Reggio Emilia, mettendo questa partita in un cassetto per poi ritirarla fuori al ritorno in cui ripensare alle situazioni e alle sensazioni spiacevoli di questa gara”.
Eduardo Lubrano