Una prima parte di stagione collegiale piena di stravolgimenti in cima al ranking, con 5 diversi avvicendamenti al comando e con Gonzaga unica a non aver perso partita e scettro come numero 1 in carica.
Tante squadre si sono insinuate all’interno della top25 dopo essere partite fuori dal ranking e ancor più squadre hanno già tradito gran parte delle aspettative createsi prima dell’inizio stagionale. Vediamo insieme (anche per quanto riguarda il capitolo giocatori) chi sale e chi scende.
CHI SALE
OHIO STATE (11-2)
A novembre si pensava che fosse un’ottima squadra, ma non fino a questo punto. Attualmente numero 5 del Ranking(dopo essere stata anche numero 2) è stata in grado di battere Villanova e North Carolina, anche se è caduta recentemente contro la #22 West Virginia.
Un complesso a carattere principalmente autoctono, con tanti nativi dell’Ohio,. Una squadra equilibrata, con 7 giocatori che viaggiano tra gli 8 e 11 punti di media ed un leader sul campo maturato sopratutto grazie alla dieta e rinunce a tavola: Kaleb Wesson pesava 130 Kg al termine della stagione passata mentre i suoi 110 attuali gli permettono più agilità e mobilità, senza aver perso troppa forza fisica. Come si traduce in numeri? 14 punti e 9 rimbalzi ad allacciata di scarpe con 1.5 stoppate di media. Lo scorso anno stoppava con una media di 0.6 a partita e quanto Ohio State ne stia giovando lo esprime il misero 35% dal campo concesso agli avversari(58 punti totali concessi a partita). Molto probabilmente tutto ciò varrà ad Ohio State un biglietto per la March Madness e per Wesson la possibilità di saltare sulla coincidenza di un altro binario, con un biglietto chiamato NBA.
MICHIGAN WOLVERINES (10-3)
Juwan Howard ed il suo primo anno alla guida di Michigan poteva partire peggio: 10-3 e la reputazione( oltre che il record) di essere la migliore squadra dello stato del Michigan, con gli Spartans attualmente alla numero 14 ( i Wolverines sono invece alla 12 mentre scriviamo ).
Sino alla sfida contro una Louisville in grande forma, la squadra dell’ex assistente di Spoelstra era imbattuta ed aveva scalato il ranking fino ad arrivare alla #4, grazie sopratutto a due vittorie in back to back, una contro l’allora #6 North Carolina e la successiva contro la #8 Gonzaga( che siede ora in cima al #1 )
Jon Teske (14.4 e 8.4 rimbalzi) è il centro che ogni allenatore vorrebbe avere a disposizione in un programma collegiale. 2.15m , una forza brutale da sotto, grande posizione a rimbalzo, ottimo nei tagli a canestro e nel ricevere anche sopra al ferro. Il tutto è da aggiungere ad un solido tiro da fuori che gli permette di rollare fuori dalla linea da tre per far scomodare in tutti i modi possibili le difese che si imbattono negli schemi offensivi di Michigan. Se vedete un gigante bianco con una faccia alla quale non dareste una lira, state alla larga.
Altri due contribuenti al grande inizio di stagione sono la point guard Zavier Simpson (11.2 punti e 8.9 assist ), un vero bracco di razza nella metà capo difensiva e lo junior Isaiah Livers ( 13.6 punti ), una garanzia offensiva per i Wolverines.
BUTLER BULLDOGS (12-1)
Le vittorie più rumorose sono arrivate contro Stanford,Purdue ed in minor parte Florida. Baylor è fino ad ora l’unica ad essere riuscita a piegare l’ottima difesa di Coach LaVall Jordan (53-52). In quell’occasione i Bulldogs si sono trovati a fronteggiare un deficit di 16 punti nel primo tempo ma sono stati comunque in grado di rimettere a galla la partita. Parte del merito del successo della squadra dell’Indiana va sicuramente a Kamar Baldwin, un ometto poco sopra l’1.80m che viaggia in stagione a 14 punti di media ed il cui rendimento è leggermente in discesa rispetto al superbo inizio dove assicurava 17 punti ad ogni uscita. La costanza nel tempo sarà il vero interrogativo al quale rispondere nei prossimi due mesi, prima che il college basketball entri nel clou. Il calendario fornisce i primi quesiti a riguardo con 4 dei prossimi 5 incontri che la vedranno impegnata contro organici del calibro di Creighton, Seton Hall, DePaul e Villanova.
LUKA GARZA, IOWA
Il duro lavoro alla fine paga ed in questo caso arriva nel terzo anno del prodotto nativo di Washington DC, un centro bianco di 2.10 da 21.6 punti e 10 rimbalzi, con il 55% dal campo e quasi il 40% da tre. Collezionista di doppie doppie per hobby, il suo vero mestiere è quello di essere la colonna portante di Iowa, recentemente entrata nelle top25. Aggressivo a rimbalzo, dotato di numerose abilità sotto canestro (oltre ad essere pericoloso dall’arco) è stato in grado di segnare 44 punti contro Michigan, in una sfida poi persa 103-91.
Insomma, se cercavate un prototipo di Most Improved Player of the Year siete nel posto giusto.
Una piccola curiosità a margine: è cugino di Amar Alibegovic, attualmente in forza alla Virtus Roma.

Luka Garza nella prova da 44 punti contro Michigan
Altri nomi in salita? Segnatevi Auburn, record di 12-0 e #8 attuale del ranking. Alle squadre che la incontreranno ricordiamo di stare lontano da canestro se possibile. Sotto le plance Austin Wiley è quella tipologia di lungo che a livello collegiale non vorresti mai incontrare : 10.8 e 9.5 rimbalzi di pura prepotenza.
Considerazione anche per Memphis, numero 9 del Ranking. James Wiseman ha giocato le prime due prima di venire sospeso per 12 partite. Ha deciso di lasciare l’NCAA per concentrarsi sul prossimo draft e sul suo futuro NBA. Si pensava ad un tracollo della squadra del Tennessee ed invece siamo a 10 vittorie consecutive con Precious Achiuwa in doppia cifra a rimbalzo in 8 di queste 10 occasioni (14.8 e 9.5 rimbalzi di media)
CHI SCENDE:
FLORIDA GATORS (8-4)
Se c’è uno stock in discesa è sicuramente il caso di Florida.
I supportes dei Gators avevano addirittura aspirazioni da titolo ad inizio stagione con l’assegnazione della posizione numero 6 nel ranking, ma partita dopo partita, i loro sogni sembrano essersi già sciolti come neve al sole.
Persa la tanto attesa sfida contro i cugini di Florida State, che tra l’altro ora siedono davanti a loro nel ranking, è arrivata un’altra brutta sconfitta contro Connecticut a metà novembre. Florida ha provato a mettere le pezze ad un novembre fatto da buchi offensivi imbarazzanti con una vittoria contro la #18 Xavier, ma la W risicata ottenuta successivamente contro una modesta Marshall ha continuato ad evidenziare quanto stagnante possa essere l’attacco dei Gators( poco più di 60 punti nel mese di novembre che ora sono saliti a 70, con il 30% scarso da tre punti ).
Florida appare come una squadra appesa principalmente al lungo Blacksheare Jr ed alle sue serate, con la speranza che possa trascinare sia offensivamente che difensivamente i Gators, ma il nativo di Orlando, anche se al suo anno da senior, non può essere in grado di caricarsi sulle spalle una squadra singhiozzante per la maggior parte dei 40 minuti sul parquet. La stagione appariva lunga a Novembre quando sembrava che gli ingranaggi ancora non girassero al meglio, ma ora che anche Dicembre è stato archiviato abbastanza malamente ( 2 vittorie e 2 perse ) l’unica speranza dei Gators è che questa stagione finisca presto, dato che quest’ annata ricorda una di quelle in cui l’inverno non ha voglia di finire.
NORTH CAROLINA TAR HEELS (8-5)
Che facessero un po’ di fatica con Cole Anthony in campo era già ben evidente, nonostante il tremendo potenziale della futura lottery pick 2020, ma dopo il suo infortunio al ginocchio la squadra di Coach Brown sta andando giù a picco. A cavallo tra Novembre e Dicembre i Tar Heels hanno subito 5 sconfitte su 6 gare totali. Se è chiaro che vincere contro Ohio State o Gonzaga non sia proprio una passeggiata domenicale è altrettanto evidente che farsi battere da una realtà come Wofford non è stato un buon presagio, proprio nel giorno in cui si è avuta la notizia dello stop di Anthony. Senza l’apporto offensivo del loro leading scorer sembra che l’annata di North Carolina sia già da accantonare, come la considerazione che attualmente si ha dei Tar Heels: fuori dal ranking delle top25.
C’è invece chi vive nel limbo. Tutti i più grandi nomi come Duke,Michigan State,Kentucky hanno avuto dei destini similari con molti alti e bassi. C’è da ricordare che Duke e Kentucky hanno subito due degli upset più eclatanti dell’ultima decade NCAA. Gli Spartans di Tom Izzo invece rappresentano un discorso a parte: dopo aver iniziato la stagione senza la guardia titolare Joshua Langford, hanno ricevuto la notizia che il talento dell’Alabama non rientrerà nel corso di questa stagione, lo si rivedrà probabilmente in NBA. Ma le squadre di Tom Izzo sono sempre state squadre da tarda primavera, quindi in questo caso accantonate il record di 11-3 e sperate di non venire accoppiati con gli Spartans nella March Madness.
Sergio Turco
@toorkish87