Roma, 12 gennaio 2020 – Nel primo match del girone di ritorno LBA la Virtus Roma le prende in casa, e sonoramente, anche dalla capolista Segafredo Virtus Bologna per 68-97, capolista che ne fa un sol boccone dell’avversario come da punteggio finale e che palesa una superiorità a tratti imbarazzante al punto tale da domandarsi, come pervenutomi in diretta dai socials da alcuni tifosi virtussini attoniti, se le due squadre siano veramente iscritte allo stesso campionato!?!?
Eppure un girone fa, nel primo match dell’anno in LBA il 25 settembre 2019, la squadra di coach Piero Bucchi disputò un match tutto cuore e grinta, perdendo sì al PalaDozza come da pronostico, ma senza poter schierare i suoi due principali giocatori di riferimento, Jerome Dyson e Davon Jefferson (per varie problematiche burocratico-organizzative non ben gestiste in società…), ma soprattutto dando di se un’immagine positiva e comunque combattiva.

Alessandro Pajola by Alfieri
Oggi pomeriggio al PalaEUR invece, esattamente ad un girone di distanza, la Segafredo Virtus Bologna di coach Sasha Djordjevic ha realmente dominato in campo invertendo, con ben 29 punti di scarto al 40′ di gioco, quei valori espressi nella gara di andata. Una Virtus Bologna che sì è imposta come comunque spetta di solito ad una capolista di LBA, degna di questo nome. Certo, in pochi avrebbero infatti scommesso un sol Euro sulla vittoria della Virtus Roma a bocce ferme, come anche anticipato ieri sera dal sottoscritto con i suoi ospiti nella preview della partita. Ma come sovente capita, non ha stupito la ripassata subìta dalla Virtus di fonte ad una squadra che aspira a dominare in LBA e puntare a vincere la 7DAYS EuroCup.
No, il divario tecnico tra le due squadre c’è e resta grande. Ha stupito semmai il “come” la Virtus Bologna le abbia suonate alla Virtus Roma a domicilio, issandosi a vera e propria dominatrice del match (senza tacchi a spillo e frusta a nove code…), bensì maramaldeggiando in certi momenti una Virtus Roma apparsa, per l’ennesima volta al cospetto dei propri tifosi…inappropriata? Goffa? Abulica? Scegliete Voi l’attributo maggiormente calzante per quanto visto ed espresso in campo.
Ma per quelli che non abbiano avuto la ventura di presenziare al PalaEUR beh…C’è veramente poco da dire. Nonostante la Virtus Roma fosse partita lancia in resta con un esaltante 9-0 al 3′ (ottimi Amar Alibegovic e Willy Buford), facendo un sol boccone di una Virtus Bologna entrata forse in pantole sul parquet romano per non rovinare la fresca scritta dello sponsor del match appena incollata (novità che la tifoseria speriamo accolga come positiva testimonianza del buon lavoro di un Nicola Tolomei che sta dimostrando come si possa portare comunque acqua all’esangue mulino dell’Urbe in questi ultimi anni), dopo il time-out da parte di un coach Sasha Djordjevic preoccupato forse di rivedere la sarabanda della Stark Arena by Partizan subita dai suoi mercoledì scorso in 7DAYS EuroCup, la musica cambiava. E radicalmente!
Spazio in campo a Sua Maestà Milos Teodosic, fuori David Cournooh che avrebbe dovuto limitare Jerome Dyson (serata tranquillissima per l’ex-Mens Sana Siena…), ed ecco che le V Nere iniziavano a cadenzare passaggi, ad occupare molto meglio gli spazi in campo e soprattutto a fornirsi veri e propri assist (saranno 18 a fine gara), con i vari Giampaolo Ricci, Julian Gamble e Kyle Weems che progressivamente scavavano il solco tra le due squadre. Tutto questo nonostante coach Piero Bucchi avesse fiutato puzza di bruciato e stoppato il cronometro per parlarci su, dopo che Kyle Weems aveva siglato l’11-9 al 6′.

Milos Teodosic in azione by Alfieri
Una sola squadra in campo dunque, con il sottoscritto costretto a ricalcolare sul proprio tabellino, dopo ogni possesso bolognese, il massimo scarto tra le due contendenti, dopo che il romano Giampaolo Ricci aveva impattato il punteggio sull’11-11 al 7′ ed in attesa della riscossa romana come a Reggio Emilia magari, ultimo match perso…Sì, ok, ma quando?
La Virtus Roma? Inebetita, a forzare ogni suo tiro frutto anche della buonissima difesa bianconera o, peggio, a dare di se uno spettacolo decisamente negativo per i quasi 7.500 accorsi a vederla in questo primo match del nuovo anno, desiderosi di applaudirla e di incoraggiarla.
A questo deprimente spettacolo contribuivano, in larga parte, proprio i due giocatori maggiormente rappresentativi dell’Urbe, al secolo Jerome Dyson e Davon Jefferson con quest’ultimo in auge per gli errori vicino al ferro ma, in particolar modo, per il suo caracollare in campo senza grande convinzione nell’attaccare sia l’avversario di turno che il ferro.
I numeri, come sempre non mentono. Quando la coppia Dyson-Jefferson mette assieme in due 4/13 dal campo resta ben poco da dire da parte di una squadra che emotivamente e tecnicamente dipende da loro. Significa che non sono pervenuti o che sono rimasti con la testa altrove, inutile girarci attorno.

Milos Teodosic by Alfieri
Tornando alla partita, la Virtus Bologna volava leggiadra sul +9 al 9′ (11-20), quando Tomas Kyzlink faceva letteralmente goal da tre nel canestro felsineo ma era un fuoco di paglia. Si andava perciò al mini, primo riposo su di un’inoppugnabile 14-22.
Nel secondo periodo, sempre nell’attesa della riscossa romana, le V Nere piazzavano mini-parziali su mini parziali, servendo a piacimento in area un ottimo Marcos Delia (in sostituzione di Vince Hunter assente per precauzione dopo una botta rimediata a Belgrado), e quando Kyle Weems al 15′ metteva un’altra tripla, quella del 15-33, la gara di fatto era già conclusa! Qualche reazione emotiva da parte della Virtus Roma c’era sul 27-41 al 17′ dopo un rimbalzo offensivo riaperto con canestro da fuori di Amar Alibegovic, ma il 29-50 del 20′ con Filippo Baldi Rossi a colpire dalla lunga spiegava il divario tra le due squadre in modo netto.
Al rientro in campo dall’intervallo lungo lo strazio per i padroni di casa proseguiva, implacabile. Al 26′ Marcos Delia consegnava il +32 a Bologna (34-66), prima che, finalmente, arrivasse per l’Urbe una scossa, una logica reazione d’orgoglio. L’autore era l’ultimo arrivato, al secolo James White. The Flight prima metteva a segno comodamente i suoi primi punti in maglia Virtus Roma appoggiando al vetro poi proseguiva, nell’entusiasmo più bello e genuino di un palazzo intero che ricominciava ad incoraggiare i propri giocatori, canestro dopo canestro, essendo stato ammutolito dalla pessima prova fin lì dei suoi beniamini. Assist di White per Giovanni Pini e punti anche per Jerome Dyson (finalmente), punteggio sul 48-66 prima che il solito Kyle Weems spegnesse ogni velleità romana!

Jerome Dyson, impalpabile anche oggi by Alfieri
Ma non finiva qui! Giah perchè l’ex-San Antonio Spurs e Reggio Emilia, terminato il terzo parziale almeno sul 21-21 (50-71 nel computo globale al 30′), rifilava addirittura una gomitata al solito, rognosissimo Julian Gamble, beccandosi un tecnico ma almeno facendo vedere che no, lui proprio non ci stava a farsi mangiare in testa dalla Virtus Bologna in questo modo!
Ecco, la gara si chiuderà poi sul 68-97 dando anche gloria all’ex Stella Azzurra in maglia V Nera, Stefan Nikolic ma il sottoscritto desidera partire, e chiudere, il suo articolo proprio su questo gesto di James White. Ovvio, deprecabile e da condannare in toto nell’agone sportivo ma la domanda, anche ben posta dal collega Alessio Teresi a fine gara è: possibile che proprio l’ultimo arrivato debba dare un segnale di riscossa, di ribellione allo status quo e vedere gli altri compagni di squadra quasi farsi cullare, in questo stato lisergico e privo di “reazione” in campo?
Per fortuna della Virtus Roma oggi le sue dirette avversarie han perso tutte, in primis Treviso, Trieste e Pistoia, lasciando quindi inalterate le distanze in classifica. Ma l’allarme rosso a mio avviso è udibile, forte e chiaro. Nel giorno in cui la società inizia a vedere i primi frutti della sua innovativa campagna TheBestEquity di crowdfunding lanciata ieri, il segnale dato oggi sul campo è stato pessimo.

James White, al debutto by Alfieri
Con questa di oggi la Virtus Roma ha messo insieme la sesta sconfitta su 10 totali subite con oltre venti punti di scarto! Occorre intervenire, l’arrivo di James White alla luce del piglio con cui The Flight si è subito calato nell’enfasi della gara ben promette per lui ma non basta. Domani verrà ufficializzato Artur Strautins in uscita da Trieste ma potrà essere il lettone elemento sufficiente per evitare queste prestazioni schizofreniche, che garantiscano la salvezza con almeno cinque o sei gare vinte nelle prossime 15? E’ soltanto il sottoscritto ad essersi accorto che Jerome Dyson da 4 o 5 gare vaga per il campo senza riuscire a cavare granchè di positivo? Chi dovrebbe osservare questi dettagli (e non mi riferisco ovviamente a Piero Bucchi che sta compiendo uno sforzo enorme per rendere coeso questo gruppo), ha realizzato che urge intervenire per riportare il rendimento del giocatore quantomeno a livelli simili alla prestazione di Trento, dopo la quale la Virtus Roma si è quasi addormentata?
Per chiudere, onore alla Virtus Bologna, decisamente una gran bella squadra e soprattutto strutturata in modo equilibrato. Alla fine il calcolo della valutazione finale delle due squadre è impietoso: 69-120 per le V Nere che possono ambire a portare a casa quest’anno finalmente qualcosa di grosso.
Sala Stampa
Sasha Djordjevic
“Posso analizzare tante cose: non mi è piaciuta la partenza sotto tono, poi abbiamo acceso motori ed energia, abbiamo alzato di tono l’ intensità fisica e difeso bene. Ero un po’ preoccupato per lo stato fisico di giocatori come Hunter e Gaines. Tuttavia la crescita passa dalle trasferte e da partite come queste. Rispetto all’andata era una partita diversa, loro hanno aggiunto Jefferson e White.
Non mi sono piaciute alcune palle perse alla fine, e nell’ultimo time out l’ho detto anche ai miei giocatori: ”abbiamo fatto una buona gara, perché non finirla bene”? Faccio i complimenti alla squadra, dopo una trasferta tosta di EuroCup, hanno reagito e hanno portato a casa una bella vittoria. Abbiamo fiducia nel nostro lavoro, non ci abbattiamo per le sconfitte o per alcune prestazioni , abbiamo preso un bagno di umiltà con Belgrado ed è servito a fare meno errori, abbiamo preparato bene questa partita. I giocatori possono sentire la mia energia o la mia rabbia nel voler vincere ogni volta. Anche a Trento abbiamo fatto un ottimo primo tempo, e anche qui abbiamo accelerato nel corso del secondo quarto ed è stata la chiave della vittoria. Sono molto lusingato dalle dichiarazioni di Coach Sacco che ha detto di aver preparato la partita con la Fortitudo facendo vedere la nostra partita nel derby.
A Belgrado mi sono emozionato tanto, è la mia casa e sono eternamente grato al Partizan, poi sul campo mi hanno “fregato”.
Hunter è rimasto a casa con il nostro preparatore atletico e il fisioterapista per fare una giornata piena di recupero. E penso che la scelta sia stata azzeccata perché Delia ha fatto un’ ottima gara. Valuteremo la caviglia di Hunter martedì, a proposito di Vince, è stato proprio lui a dire che è stato un bagno di umiltà la gara di Belgrado, ed è uno dei giocatori più giovani della squadra. Questa squadra sta assumendo una certa mentalità attraverso i fatti, quando arrivano i risultati i ragazzi ti ascoltano e ti seguono. Il cammino deve continuare ad essere questo”.
Piero Bucchi
Virtus Roma – Segafredo Virtus Bologna 68-97
Parziali: 14-22; 15-28; 21-21; 18-26
Progressione: 14-22; 29-50; 50-71; 69-97
MVP: Giampaolo Ricci inanella un’altra prestazione di livello, silente quasi, con 12 p.ti e 6 rimbalzi con grande applicazione in difesa. Ma tutta la Virtus Bologna, dopo lo sbandamento iniziale reagisce alla grande dopo il ceffone iniziale.
WVP: Impresentabile ed imbarazzante Davon Jefferson. Se molte volte abbiano osannato le sue perfomances in campo, oggi non possiamo che additarlo al pubblico ludibrio per aver disputato una prova a dir poco opaca.
Fabrizio Noto/FRED